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L’imprenditoria sociale in Italia: traiettorie di sviluppo

L’attenzione all’imprenditoria sociale è sempre più alta, potendo assumere una portata ben più ampia rispetto alla crescita del solo settore della cooperazione e dell’associazionismo. Potrebbe, infatti, acquisire un ruolo di punta nei prossimi anni, rafforzando il contributo dell’intero Terzo settore alla crescita del Pil nazionale.

Anche i dati più recenti mostrano come all’interno delle organizzazioni del non profit le imprese sociali in Italia sono più di 16.500 e occupano quasi 460mila dipendenti; di queste, il 53,9% non supera i 200mila euro di ricavi e meno del 30% raggiunge un livello di ricavi di 50mila euro. Questi numeri indicano chiaramente che le potenzialità di espansione dell’imprenditoria sociale in Italia sono molto ampie e andrebbero sostenute a tutti i livelli.

È doveroso, dunque, riflettere sulle nuove modalità di supporto che potranno essere messe in campo per promuovere lo sviluppo di questa importante fascia dell’economia nazionale. Per favorire il passaggio da una logica di sussidiarietà a una di imprenditorialità è essenziale che le politiche di sostegno di carattere pubblico siano sempre più orientate in questa direzione e che il sistema bancario consideri il non profit come un nuovo segmento di clientela al quale offrire prodotti e servizi specifici, assistendo le imprese sociali nella crescita della propria attività.

In relazione agli strumenti di sostegno di carattere pubblico, va sottolineato che nei mesi scorsi è diventato più solido il legame tra Pnrr e Terzo Settore, come dimostra il DL n. 13/2023 – convertito in legge lo scorso 21 aprile – che contiene disposizioni per l’attuazione del Piano Nìnazionale di ripresa e resilienza, del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc) e per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune.

Anche nei finanziamenti con garanzia pubblica dedicati al non profit sono stati fatti significativi passi avanti, come dimostra anche il recente avvio da parte dell’Istituto per il Credito Sportivo della terza edizione del bando ‘Cultura Missione Comune 2023’. Un’iniziativa che prevede una stretta collaborazione tra Ics ed Anci a sostegno della realizzazione di interventi di tutela, protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, anche in connessione con il Pnrr. Il bando, si affianca ad altri strumenti come il Fondo finanziato dal Ministero della Cultura, il quale ha stanziato oltre 60 mln di euro (con totale abbattimento degli interessi) in favore di 75 Enti Locali su tutto il territorio nazionale.

Il sistema bancario potrà, quindi, giocare un ruolo fondamentale nel passaggio ad una nuova economia contrassegnata da una maggiore diffusione dell’imprenditoria sociale, ma considerato il grande potenziale di sviluppo del Terzo Settore, sono ancora pochi gli istituti che offrono pacchetti di prodotti e servizi espressamente dedicati alle imprese sociali. Un’opportunità da cogliere, poiché, soprattutto per le Banche di piccole e medie dimensioni di matrice cooperativa, il non profit rappresenta la tipologia di cliente più immediatamente riferibile ai valori e alle caratteristiche delle banche di territorio.

*Founder & Managing Director Futuritaly

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