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Le donne della generazione che non tace

Siamo donne di una generazione che non tace. Le denunce sono triplicate, la consapevolezza è aumentata, eppure c’è qualcosa che continua a non funzionare. L’educazione è solo uno dei tanti temi da affrontare in un sistema malato e stantio che ha fotografato la donna come quello che forse molti uomini di questo Paese vorrebbero: la stereotipata casalinga degli anni ’50 privata di ogni forma di indipendenza.

Per fortuna i tempi sono cambiati e noi donne abbiamo, anzi “vorremmo avere”, le stesse opportunità e libertà che ogni uomo da per scontate dal momento in cui viene al mondo. Essere sicure di poter camminare per strada appena fa buio, poter avere lo stesso trattamento lavorativo, la stessa libertà sessuale, tutto ciò che viene in automatico fornita a una persona solo perchè uomo.

Per noi, tutto deve essere guadagnato e conquistato, fino a quando incontriamo chi non può sopportare tali concessioni e poi all’improvviso, non ci siamo più.

Per noi donne esistere in questo Paese è faticoso, estenuante e triste se nasci nel genere “sbagliato”.

Due anni fa andai al commissariato a denunciare una persona che mi aveva minacciata di morte in più occasioni, un uomo pericoloso e problematico come era evidente dal web. Mi dissero che se avessi voluto sporgere denuncia e inviare dei controlli alla persona in questione, avrebbero dovuto fargli il mio nome.
Non bastarono gli screen, i messaggi stampati, dovevo inserire il mio nome, mettendomi così ulteriormente più a rischio. Alla fine decisi di non farlo e capii quanto è fragile questo sistema di “protezione”.

Lo Stato non sempre ci tutela e si ricorda di noi solo quando ormai è tardi, facendoci rimanere solo un ricordo. Ma deve imparare a farlo.

Sento spesso dire che le persone giovani non hanno ideali, non manifestano, non vogliono lavorare. Penso che invece ci sia tanto da imparare da una generazione che usa gli strumenti che possiede per fare rete, per mobilitare e attivare le persone. Penso ci sia tanto da imparare da chi affronta temi mai battuti e cerca continuamente di ottenere ogni singola sfaccettatura di libertà. Penso che ci sia tanto da imparare in chi non tace.

Le donne di questa generazione non tacciono più e anche se continuate a provarci, non riuscirete a farci stare in silenzio.

 

*Laureata in Governo e Politiche Pubbliche presso la Luiss Guido Carli, conclude il percorso di studi ottenendo il massimo dei voti, con una tesi sul conflitto di interessi con il professor Bernardo Mattarella. È esperta in Public Affairs, Public Reputation ed Empowerment femminile. Ha lavorato per diversi anni presso la giunta della Regione Lazio, nel ruolo di Digital Communication Strategist.

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