NF24
Cerca
Close this search box.

Ceramica Artistica Solimene, il successo di un’impresa artigianale che esporta nel mondo

C’è una scena di ‘È stata la mano di Dio’, il film pluripremiato diretto da Paolo Sorrentino, che ricordiamo (quasi) tutti. Impossibile non essersi imbattuti almeno una volta in ‘meme’ e vignette ironiche sul web che ritraggono ‘la Signora Gentile’: il personaggio che nella pellicola del regista interpreta una donna scontrosa che mangia in solitaria – sotto un albero, mentre tutti festeggiano – una grossa mozzarella di bufala.

Non tutti sanno che il piatto blu che regge con una mano l’attrice (Dora Romano, che con l’altra mano affonda le dita nella mozzarella) è un pezzo di ‘Ceramica Artistica Solimene’, l’azienda nata negli anni ‘50 a Vietri sul Mare, alle porte della Costiera Amalfitana. La cosa non sorprende. Sorrentino è napoletano: portare sullo schermo qualcosa di vicino al suo territorio è un po’ come giocare in casa. Ma la fabbrica progettata dall’architetto Paolo Soleri su commissione del capostipite Vincenzo Solimene – quattro piani di edificio – in effetti la conosce chiunque. Esporta in tutto il mondo.

Vietri è un paesino piccolissimo. Un intreccio di vie strette e sampietrini che portano alla spiaggia. A guardarla dall’alto è un dipinto da cui spiccano i ‘Due Fratelli’, due scogli quasi gemelli dei Faraglioni di Capri. A studiarla da vicino è un pullulare di maioliche. Mosaici di pesciolini blu, limoni e fiori. Porcellane colorate, brocche e coppe. Il profumo del mare mescolato a quello della terra lavorata e cotta.

“Siamo la terza generazione di un’impresa artigianale”, ci racconta Giovanna Solimene, nipote di Vincenzo. “Oggi è molto difficile lavorare in un settore in cui la domanda è superiore a una produzione fatta da mani, non da macchine. Ma la nostra forza sta proprio qui. I nostri prodotti piacciono perché se ne percepisce l’originalità, l’unicità. Una cura dei dettagli lontana dai canoni della grande industria. I clienti sono disposti ad aspettare mesi per ricevere un oggetto su richiesta e a spendere fino a quattro volte in più quando ci contattano dall’estero”.

Alla tradizione e alle tecniche antiche (come l’uso del tornio), oggi Ceramica Artistica Solimene unisce tecnologie avanzate, per garantire la robustezza e la durata nel tempo degli oggetti. “Cerchiamo di stare al passo con un mondo che cambia. Tuttavia le fasi di lavorazione restano le stesse di quando mio nonno ha cominciato: un piatto lo si stampa, lo si rifinisce a mano, viene essiccato, messo nel forno per la prima cottura, smaltato, decorato, infornato ancora”, spiega Giovanna.

Gli stranieri quando arrivano qui quasi non ci credono. Sgranano gli occhi davanti a un’operosità ‘antica’. Dobbiamo trascinarli in laboratorio, mostrargli le dita sporche di pittura”. Soprattutto gli americani impazziscono per la ceramica, insieme a francesi e arabi. Lo chef Oliver Glowig presenta la sua cucina a Dubai con i piatti di Solimene. Super vip come Charliz Theron ci addobbano casa.

In media la fabbrica produce ogni giorno circa 500 pezzi. Vi lavorano poco meno di 30 persone e alla domanda se prima o poi, a decorare le ceramiche, si uniranno anche i robot, Giovanna sorride. “Credo proprio di no. La nostra azienda rispecchia l’identità culturale del Made in Italy: un’identità creativa, artigianale. Il valore di ciò che realizziamo passa anche attraverso il modo in cui lo facciamo”.

Per il futuro, continua Giovanna: “Ci aspettiamo di continuare a coltivare entusiasmo e passione. Anche quando sembra difficile; lo Stato dovrebbe aiutare di più realtà come la nostra. Altrimenti le imprese artigianali scompariranno, insieme a posti di lavoro e alla genialità di un Paese che riesce ad essere moderno preservando il suo estro artistico”.

(In foto: Ceramica Artistica Solimene)

 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.