Dopo un lungo periodo di difficoltà, il settore manifatturiero italiano finalmente può tirare un sospiro di sollievo. L’indice Pmi Hcob Italy Manufacturing Purchasing Managers’ Index ha registrato un valore di 50,4 a marzo, rispetto al 48,7 di febbraio, segnalando così una lieve espansione dell’attività manifatturiera. Questo segna la prima volta dal marzo 2023 che l’indice supera la soglia critica dei 50 punti, che separa la contrazione dall’espansione.
Il commento di Tariq Kamal Chaudhry, economista della Hamburg Commercial Bank, che elabora l’indice in collaborazione con S&P Global, riflette il senso di ottimismo che pervade il settore manifatturiero italiano: “Dopo quasi un anno di difficoltà, il Pmi Hcob è uscito dalla zona di contrazione. Con un valore di 50,4, l’Italia si unisce alla Spagna come seconda, fra le quattro maggiori economie europee, nel registrare un’espansione. La produzione ha visto un salto significativo rispetto ai mesi precedenti”.
Il miglioramento dell’indice non riguarda solo la produzione e gli ordini, che sono entrambi in crescita dopo un anno di flessione, ma anche le condizioni occupazionali, che stanno mostrando un miglioramento. Tuttavia, c’è un freno al PMI derivante dagli acquisti, poiché le imprese continuano a utilizzare le scorte.
Il lieve miglioramento delle vendite totali a marzo è principalmente attribuibile alla domanda proveniente dai clienti domestici, mentre la domanda dall’estero mostra un lieve calo. Questo potrebbe essere dovuto a una serie di fattori, tra cui incertezze economiche globali e politiche commerciali restrittive.
In ogni caso, l’indice PMI manifatturiero positivo è un segnale incoraggiante per l’economia italiana. Se la tendenza di crescita dovesse continuare, potremmo assistere a una ripresa più ampia e duratura del settore manifatturiero, con potenziali benefici per l’intera economia nazionale.
