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Primavera, con Chef Kumalé il menù alleato di salute e ambiente

chef kumalè

Tre S: stagionalità, sostenibilità e salute. E una P: non meno importante, visto che si parla di portafoglio e di spesa familiare. Quattro lettere che dovrebbero essere il ‘carburante’ razionale delle nostre scelte sul banco del mercato quando puntiamo su frutta e verdura (e non solo).

La primavera è la stagione del risveglio, con gli ultimi strascichi dei vegetali invernali e le avvisaglie della bella stagione che avanza. Allora teniamo presente queste quattro magiche lettere. E magari proviamo ad andare a cercare, nelle tradizioni gastronomiche di altri Paesi, similitudini e prospettive che ci aiutino a consumare in modo originale quanto offre la stagione.

A guidarci in questo percorso è Vittorio Castellani, il giornalista gastronomade meglio noto come Chef Kumalé. “La primavera è, insieme all’autunno, la stagione che più offre sul fronte di frutta e verdura, ed è fondamentale che consumiamo i prodotti che nascono nelle nostre campagne – spiega Chef Kumalé – In questo modo aiutiamo noi stessi ed il pianeta. Quando siamo costretti ad allungare la Shelf-Life di un alimento, attraverso trattamenti di conservazione e di mantenimento, ci troviamo di fronte a costi in aumento. E questo va considerato. Come conta ricordare, in termini di sostenibilità ambientale, oltre che economica, di scegliere cibi che non percorrono migliaia di chilometri per giungere a noi”.

Proviamo a fare qualche esempio, magari facendo viaggiare la fantasia in cucina con prodotti a chilometro zero, o comunque molto vicini a noi. “Sta finendo la stagione delle brassicacee: cavoli neri, verza e simili – riprende l’esperto – I cavoli sono originari della Cina, tanto che in piemontese si chiamano ‘coi’ e in cinese ‘choy’. Come altre verdure a foglie, vedi bietole e cicoria, possono essere saltati semplicemente in un wok con aglio e peperoncino, con l’aggiunta di olio di sesamo, salsa di soia e, per palati curiosi, salsa di ostriche”.

In questa chiave originale, la frutta può diventare salata e gli ortaggi dolci. “Ci sono ancora agrumi, arrivano le fragole e c’è sempre la frutta secca – consiglia Kumalé – Quindi pensate a quanto può essere gradevole e fresca un’insalata con finocchio e arancia a fettine, olive nere e una spolverata di finocchietto. Oppure immaginate la carota non solo come base per la classica Carrot Cake dei Paesi anglosassoni, ma sotto forma di Halvà”.

Di cosa si tratta? La ricetta viene dall’Oriente, e in questo caso si parla della variante indiana. “La carota viene grattugiata e stufata con burro chiarificato, zucchero di canna, zafferano, pistacchi e cardamomo – conclude Kumalé – Oppure, si può creare un’insalata colorata arabo-andalusa partendo sempre dalle carote grattugiate, con succo di limone, un pizzico di olio Evo, coriandolo fresco, acqua di fiori d’arancio e pochissimo zucchero”. Basta poco, insomma. Un po’ di fantasia, ma soprattutto attenzione al benessere. E i vegetali di primavera possono diventare amici della salute e del portafogli.

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