Torna per il terzo anno consecutivo EWA – Empowering Women in Agrifood, il programma di imprenditoria femminile lanciato in Italia da EIT Food con il supporto del Future Food Institute, affiancato da Dock 3. Un’opportunità importante per le donne motivate a sviluppare le proprie idee trasformandole in una realtà imprenditoriale dell’agrifood.
Il programma seleziona dieci partecipanti che possono accedere a un percorso di formazione, tutoraggio e networking. Alla fine dei sei mesi, i due progetti più interessanti ricevono un premio in denaro, di 10mila euro a fondo perduto per la prima classificata e di 5mila per la seconda. “Il programma è stato lanciato da EIT Food, un organismo indipendente dell’Unione europea, ed è presente ormai in dodici Stati europei”, chiarisce a Fortune Italia Virginia Cepollina, global corporate affairs del Future Food Institute, organizzazione no-profit che punta a formare professionalità in grado di rendere più sostenibile la filiera agroalimentare.
“Noi siamo molto attivi sul tema dell’empowerment femminile e per questo motivo abbiamo scelto di collaborare con EIT Food organizzando la versione italiana di Empowering Women in Agrifood. Al momento stiamo raccogliendo le candidature, che saranno aperte fino al 24 maggio. Cerchiamo progetti imprenditoriali, che possono essere sia startup guidate da donne, costituite da non più di tre anni e che abbiano ricevuto massimo 60mila euro di fondi pubblici o privati, sia idee di impresa che siano però abbastanza solide e strutturate”.
“Attraverso formazione, mentorship e networking, EWA offre una piattaforma unica per trasformare le visioni audaci in realtà tangibili, rafforzando il ruolo cruciale delle donne nell’agricoltura e nell’innovazione. Incoraggio ogni donna che sogna di innovare nel nostro settore a cogliere questa straordinaria opportunità”, aggiunge Sara Roversi, fondatrice del Future Food Institute.
Le dieci ragazze selezionate seguiranno per sei mesi un corso di formazione tenuto dal Future Food Institute. Saranno inoltre affiancate da mentor scelti accuratamente per poterle accompagnare al meglio durante tutto il percorso e che forniranno loro tutto il supporto necessario per sviluppare il progetto. In autunno si svolgerà l’evento finale, durante il quale le partecipanti presenteranno le idee a una giuria che selezionerà quindi le due vincitrici.
“Non solo: EIT Food organizza anche il summit annuale sull’imprenditoria femminile, che dà alle partecipanti la possibilità di confrontarsi con le imprenditrici provenienti da tutti gli altri Paesi. Un’occasione preziosa per fare rete, che arricchisce le partecipanti dal punto di vista professionale e umano”, sottolinea Cepollina.
“Inizialmente avevo un’idea per una startup, ma molta confusione su come svilupparla”, confessa Elisa Altomonte, vincitrice della prima edizione italiana di EWA con un progetto per il recupero e il riutilizzo del sughero. “In Cilento abbiamo l’unico nucleo di querce da sughero della Campania, abbandonato ormai da cinquant’anni. Ho pensato di utilizzarlo come materiale per gli imballaggi, sfruttando la sua naturale caratteristica di isolante. In questo modo avrei cercato di dare vita a una micro-filiera locale, così da incentivare il recupero delle sugherete”, racconta Elisa.
Nel dare forma e concretezza alla sua idea, il programma di EWA ha giocato un ruolo centrale. “All’inizio del percorso di formazione abbiamo fatto un’analisi di mercato, con benchmark e ricostruzione di domanda e offerta dei prodotti in sughero presenti sul mercato nazionale e internazionale. Una volta ideata la potenziale creazione – conclude Elisa – si passa alla fase di prototipazione e validazione. Ho presentato l’idea al Pitch finale e ho vinto, una cosa che mi ha dato tanto morale ed energie mentali per continuare a credere nel progetto”.
