Il passaggio generazionale rappresenta una delle sfide più complesse per le piccole e medie imprese (PMI) italiane, in particolare nel settore alimentare. Secondo l’Istat, tra il 2016 e il 2022, meno di un’impresa su dieci ha affrontato con successo questo delicato processo. La situazione è resa ancora più critica dal fatto che il 50% delle aziende scompare alla seconda generazione e solo il 15% supera la terza, come evidenziato da Unindustria. Tuttavia, esistono metodiche che possono aiutare a superare queste difficoltà, come sottolineato da Francesco Fenga, professore a contratto per l’insegnamento “Tecnologia dei prodotti dolciari” ed esperto di tecnologie alimentari.
“La chiave è darsi un metodo“, afferma Fenga. “Le aziende devono sviluppare procedure che possano essere tramandate, partendo da piccole cose e socializzando le competenze implicite ed esplicite”. Questo approccio non solo facilita il passaggio generazionale, ma rappresenta anche un asset fondamentale per l’azienda.
Le competenze implicite, come il famoso ‘tocco da maestro’, sono spesso difficili da codificare ma essenziali per la qualità del prodotto. “Quando lavoravo in Barilla per il miglioramento dei crackers, potevo percepire se mancava mezzo litro d’acqua in un impasto di 700 kg”, ricorda Fenga. “Queste sono le competenze che devono essere trasmesse alle nuove generazioni”.
Il futuro delle PMI alimentari italiane dipende dalla loro capacità di adattarsi e innovare. Con il 40% delle aziende che affronterà il passaggio generazionale nei prossimi dieci anni, è cruciale che queste imprese sviluppino metodiche che tengano conto di tempi, temperature e movimento, come suggerito da Fenga. “Questi tre fattori devono essere considerati, misurati e tramandati”, aggiunge.
L’impatto positivo di queste metodiche sulla società è significativo. Non solo garantiscono la continuità delle aziende, ma contribuiscono anche alla creazione di posti di lavoro e al mantenimento della tradizione culinaria italiana. Inoltre, come sottolinea Fenga, “queste metodiche possono essere un asset vendibile, aumentando il valore dell’azienda sul mercato”.
Le prospettive future per il mercato delle PMI alimentari sono promettenti, a patto che le aziende sappiano adattarsi ai cambiamenti e investire in innovazione. “Il passaggio generazionale non deve essere visto come una minaccia, ma come un’opportunità per migliorare e crescere”, conclude Fenga.