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Nexi e l’accelerazione italiana sui pagamenti digitali

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I pagamenti digitali crescono più velocemente, dopo un 2020 che, grazie a interventi del governo e iniziative degli operatori, li ha spinti come mai prima. Ma se si guarda all’Europa, dice Saverio Tridico, di Nexi, si vede come ci sia ancora margine per migliorare. La versione completa di questo articolo, a firma di Alessandro Pulcini, è disponibile sul numero di Fortune Italia di giugno 2021.

“CI SONO ALCUNI SEGNALI che suggeriscono che dall’inizio della pandemia la penetrazione dei pagamenti digitali in Italia stia crescendo oltre il 2%. Forse al 3%”, ha detto Paolo Bertoluzzo, Ceo di Nexi, durante la call sui risultati del primo trimestre 2021 del gigante italiano dei pagamenti digitali.

Se negli anni precedenti a quello della pandemia (rivoluzionario, per i consumi) l’incremento annuo si posizionava intorno all’1-2%, la percezione di Nexi è che “ora stia accelerando a un ritmo doppio rispetto alla media storica”.

Tra i “segnali” dell’accelerazione italiana sui pagamenti digitali di cui parla il Ceo di Nexi ci sono numeri concreti: ad esempio, elenca Saverio Tridico, Corporate & external affairs director di Nexi, a fronte di un calo del 13% dei consumi, i pagamenti digitali nel 2020 hanno toccato quota 5,2 mld di transazioni, passando dal 29% al 33% del valore totale dei pagamenti in Italia con 268 mld di euro, che corrisponde a un -0,7% rispetto al 2019.

“La crescita storica era già in atto, ma nel 2020 ha accelerato la sua corsa”, dice Tridico: i pagamenti digitali, infatti, si sono dimostrati indispensabili per il funzionamento dei servizi prioritari, per cittadini, aziende e per la pubblica amministrazione.

Questa accelerazione ha avuto tra i suoi protagonisti principali i cittadini, che hanno aumentato il ricorso all’e-commerce (2 milioni di utenti nuovi nel 2020, secondo il Polimi) e hanno compreso come pagare digitale sia più veloce, semplice e sicuro anche dal punto di vista sanitario. Una spinta storica a cui ha contribuito in maniera determinante il pacchetto complessivo di misure previste dal piano cashless del governo: il solo cashback, ad esempio, ha dato un impulso molto importante, con oltre 10 mln di italiani iscritti al programma. Gli altri protagonisti sono gli esercenti, che hanno sofferto maggiormente le difficoltà indotte dalle chiusure forzate, e hanno colto ancora di più l’utilità dei digital payments per farsi pagare anche da remoto con più facilità e sicurezza. Per questo motivo nuovi servizi come Pay By Link di Nexi, dice Tridico, hanno avuto molto successo.

A trascinare i pagamenti digitali è stato naturalmente, anche l’e-commerce.

Secondo un’indagine dell’Osservatorio eCommerce B2C – Netcomm school of management del Politecnico di Milano, nel 2020 gli acquisti online degli italiani sono cresciuti del +3,4% e hanno raggiunto i 32,4 mld di euro. Una dinamica che la pandemia ha fatto esplodere, ma ha anche rallentato: chiusi in casa, gli italiani hanno comprato più prodotti – cresciuti del +45%, a 25,9 mld di euro – e meno servizi, calati del 52%, per un valore degli acquisti online ridotto a 6,5 mld di euro.

La penetrazione dell’online sul totale degli acquisti retail, in generale, passa dal 7% del 2019 al 9% del 2020. L’e-commerce, di fatto, è diventato l’unico motore di crescita del commercio e gioca sempre più un ruolo rilevante e decisivo nelle strategie dei merchant e dei retailer, dice il report dell’osservatorio. Per quanto riguarda la sola Nexi, durante il primo trimestre 2021, l’e-commerce ha confermato la sua forte crescita in termini di valore delle transazioni gestite: è cresciuto del 63% rispetto al primo trimestre 2019 e del 30% rispetto al primo trimestre 2020, escludendo però dal conteggio i settori di consumi ad alto impatto, come ad esempio turismo e ristoranti.

Eppure, facciamo fatica ad abbandonare il contante, che ancora oggi “costa al Paese 7,4 mld di euro in gestione”, dice Tridico, convinto che allinearsi alla media europea sulla penetrazione dei pagamenti digitali garantirebbe di liberare risorse importanti da investire.

Nonostante il tasso di accelerazione annuale nell’adozione dei pagamenti digitali stia crescendo, guardando al dato totale rispetto alle transazioni “si vede come siamo ancora indietro”, dice Tridico. “Eravamo al 25% in costante aumento, ma dobbiamo avere l’orgoglio e l’ambizione di raggiungere i paesi più virtuosi dell’Eurozona. La Francia, ad esempio, è al 45%, e più a nord i tassi di penetrazione dei pagamenti digitali sono ancora maggiori”.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di giugno 2021. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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