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Draghi vede Merkel. Polemiche su Bce e spread

(Di Domenico Conti) – Vertice riservatissimo fra Mario Draghi e Angela Merkel in vista del consiglio Ue dall’agenda pesante, a partire dalla riforma della governance europea. Ma la Bce finisce al centro di una polemica, con il Financial Times che adombra il sospetto che l’Eurotower abbia voluto “punire” il neo-governo euroscettico in Italia lasciando correre lo spread durante le consultazioni. Tutto nasce dagli scarni dati diffusi dalla Bce mentre il suo presidente si apprestava a vedere la cancelliera a Berlino. Come ogni mese, l’Eurotower pubblica lo ‘spaccato’ degli acquisti mensili di titoli pubblici per ciascun Paese. I dati sono quelli di maggio, mese che ha visto lo spread volare fino a oltre 300 punti base durante le difficoltose consultazioni politiche. E proprio a maggio accade che la Bce abbia comprato meno Btp italiani: 3,6 miliardi di euro, contro i quattro del mese precedente. Ben consapevole di muoversi in un campo minato, la Bce ha accompagnato i dati con le spiegazioni di un portavoce: a maggio hanno pesato i forti reinvestimenti di titoli giunti in scadenza, in particolare tedeschi, che hanno sottratto una quota agli acquisti netti di bond italiani, francesi, belgi, austriaci. Includendo i reinvestimenti, i titoli italiani acquistati aumentano anzi del 33% rispetto ad aprile.

Nessuna scelta volontaria contro l’Italia, dunque. Se si va indietro nei mesi, i 3,6 miliardi di maggio sono in linea con i 3,4 miliardi di marzo, i 3,6 di febbraio o i 3,4 di gennaio. Piuttosto, una coincidenza dovuta ai riacquisti ‘pesanti’ di bund il mese scorso. Una coincidenza, però, che ha avuto una tempistica sfortunata. Perché alimenta in qualche modo le voci di mercato secondo cui, nei giorni tesissimi di consultazioni in cui lo spread volava sulle ali del ‘piano B’ di uscita dall’euro, la Bce non spegneva l’incendio. A cavalcare l’ipotesi è nientemeno che l’autorevole Financial Times. Che la Bce abbia comprato meno Btp è “un’ammissione” che potrebbe alimentare i sospetti che “la banca centrale stia cercando di punire” il nuovo governo euroscettico italiano. Lasciando lo spread impennarsi ai massimi di cinque anni (anche se oggi il differenziale continua a scendere: 208 punti base dai 226 di venerdì).

Dalle sale operative, alcuni trader osservano che i 400 milioni di calo a maggio equivalgono a 15-20 milioni in meno al giorno, una goccia nel mare (lo 0,25%) rispetto ai circa otto miliardi scambiati mediamente ogni giorno. Invece per Claudio Borghi, responsabile economico della Lega citato dal Ft, “non è una sorpresa” che la Bce abbia preferito i bond tedeschi ed è chiaro che, dal ‘whatever it takes’ di Draghi in poi, l’Eurotower “è il maggior attore sui titoli italiani, quello in grado di stabilire i prezzi”. Nonostante siano diradati i sospetti sul ‘piano B’ contro l’euro, l’atteggiamento del nuovo governo rischia di essere una grana in più in vista del consiglio Ue. Proprio le riforme da adottare a Bruxelles – dal Fondo monetario europeo per i paesi in crisi al completamento dell’Unione bancaria – sono il dossier numero uno su cui la cancelliera deve confrontarsi con Draghi. La Merkel intende aprire su alcuni dossier: come quella – ribadita oggi – di creare un “budget europeo per aiutare gli investimenti nei Paesi più deboli” per sostenere ricerca, innovazione, infrastrutture. Ma se da una parte viene incontro alle richieste di chi ha sempre parlato di un’Unione troppo sbilanciata sull”austerity’, dall’altra la cancelliera ha in mente paletti precisi: “finanze solide”, ha detto oggi. Sono i nodi da sciogliere di un negoziato in cui ci si muove come camminando sulle uova, e in cui anche le scelte e le dichiarazioni che arrivano da chi governa a Roma saranno soppesate con attenzione.

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