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Le immatricolazioni auto calano del 7%

(di Alessandro Pulcini) – Un calo nelle vendite di più del 7,25% a giugno 2018 rispetto a un anno fa, con una flessione dell’1,45% considerando i primi sei mesi dell’anno. Questi i numeri del mercato auto italiano comunicati dal Ministero dei trasporti. Nello specifico, le immatricolazioni, a giugno, sono state 174.702, mentre nel primo semestre sono state vendute 1.120.829 auto. Numeri che peggiorano se si considera Fca; 43.343 auto vendute a giugno, il 19,3% in meno dello stesso mese del 2017, con una quota di mercato che scende dal 28,52 al 24,81%. Negativi anche i dati del primo semestre, con le immatricolazioni in calo del 9.07% (302.847 unità), con una quota pari al 27,02% a fronte del 29,29% dello scorso anno.

Numeri su cui peserebbero le decisioni dello stesso gruppo Fca. Secondo il centro studi Promotor le vendite nel 2018 saranno sullo stesso livello dello scorso anno, leggermente al di sotto della soglia dei due milioni di immatricolazioni. In sostanza “nonostante i molti elementi negativi, il mercato dell’auto, dopo crescite del 16% nel 2015 e nel 2016 e dell’8% nel 2017, sta vivendo nel 2018 una fase di consolidamento”. “Al netto dei dati del Gruppo Fca”, secondo Promotor, “il mercato italiano nel primo semestre è in lieve crescita (+1,71%)”, e il gruppo Fca “ha dato precedenza alle vendite ai clienti privati piuttosto che a quelle sugli altri canali che sono decisamente meno remunerativi”.

Il “miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese che già si avverte nei dati Istat di giugno”, ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, “dovrebbero incidere sulla propensione all’acquisto di automobili nel secondo semestre 2018. Il raggiungimento del livello delle immatricolazioni del periodo ante-crisi è ancora lontano, ma – ha detto – il mercato auto italiano dovrebbe entrare in una nuova fase di recupero già nel 2019. Tra l’altro anche le prospettive per i prossimi mesi sembrano moderatamente positive”.

Secondo Promotor, “Sull’andamento delle immatricolazioni pesano nel 2018 le incertezze sulla situazione politica che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno e il rallentamento del tasso di crescita del Pil. Oltre a questi elementi di freno incidono negativamente sulla domanda di autovetture anche le perplessità dei proprietari di auto diesel da sostituire sulla scelta della nuova auto. Data la ‘demonizzazione’ di questo tipo di alimentazione i potenziali acquirenti si chiedono se orientarsi nuovamente sul diesel o se passare ad un altro tipo di alimentazione e a quale. Molti rinviano acquisti già maturi. Ovviamente l’impatto sulle immatricolazioni è negativo. Interessante è constatare che la quota delle diesel è in diminuzione a vantaggio soprattutto delle auto a benzina (che per inciso hanno emissioni di CO2 più elevate) e di quelle a metano”.

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