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Tim, Elliott replica a Vivendi: ha visione di breve periodo

Vivendi è “vittima di quella visione di breve termine che essa stessa aveva precedentemente criticato”. Elliott risponde così alle critiche sul management di Tim arrivate dal socio francese della compagnia telefonica, che aveva definito “disastrosa” e fallimentare la gestione attuale dell’azienda a seguito del crollo in borsa del titolo. Vivendi aveva sottolineato che “il prezzo delle azioni di Tim è calato del 35% circa dal 4 maggio 2018, ed è al suo livello più basso in cinque anni”. Al fondo americano, nel giorno del Cda di Tim, “rincresce che Vivendi abbia scelto di attaccare il management, il Consiglio di Amministrazione ed uno dei suoi consoci, anziché lavorare con spirito costruttivo verso una soluzione”.

Elliott, nella conclusione della nota diffusa nel giorno del Cda di Tim, rimane comunque disponibile ad accogliere le idee di Vivendi, che “mantiene una significativa rappresentanza nel Consiglio. Se essa ora ritiene che ci sia bisogno di nuove idee, Elliott ben accoglierebbe il suo aiuto nella promozione di soluzioni volte alla creazione di valore presso il Consiglio di amministrazione”. Ma prima di tendere la mano ai francesi, Elliott contrattacca punto per punto. Il fondo, socio di riferimento della Tim “condivide le preoccupazioni di Vivendi sull’andamento del titolo Telecom Italia, un problema che persiste da anni”. Dopo che “la stessa Vivendi ha avuto il controllo della società per anni, ora è pronta a sindacare sull’operato del nuovo Consiglio dopo appena 4 mesi dalla sua nomina. Come può Vivendi fuggire dalle sue responsabilità per l’attuale situazione di Tim, quando ha gestito la società così a lungo mentre il nuovo Consiglio è in carica da così breve tempo?”, chiede Elliott.

“Vivendi critica la gestione ‘disastrosa’ di Tim. Per quanto Elliott non concordi sul fatto che la gestione di Tim si possa definire ‘disastrosa’, vale la pena notare che il nuovo Consiglio di Tim non ha apportato cambiamenti significativi nel management: l’attuale Amministratore delegato è stato infatti portato nel Consiglio da Vivendi e sia quest’ultimo, sia il Direttore Finanziario, sono ancora in carica”, prosegue la nota del fondo. “Tra le numerose affermazioni fuorvianti contenute nel comunicato del 5 settembre, Vivendi accusa Elliott di aver ‘promesso’ che le quotazioni delle azioni Tim sarebbero raddoppiate. Elliott non ha fatto – e non fa – alcuna ‘promessa’ al mercato. Elliott ha presentato una sua valutazione sulla potenziale creazione di valore in una prospettiva di medio periodo laddove un nuovo Consiglio indipendente avesse portato avanti i suggerimenti di Elliott. Ad oggi, il Consiglio non ha adottato nessuno dei suggerimenti proposti, seguendo invece il piano tracciato proprio da Vivendi”.

Il contrattacco di Elliott prosegue citando il presidente della compagnia telefonica: “come ha detto il Presidente di Tim, Fulvio Conti, lo scorso venerdì, ‘stiamo portando avanti un piano che è stato elaborato e approvato [da Vivendi] ed effettivamente promosso [da Vivendi]'”. Nel suo comunicato dello scorso 5 settembre, “Vivendi mostra nuovamente di non conoscere quale sia il ruolo di un azionista, sostenendo che Elliott abbia preso il ‘controllo’ del Consiglio. Elliott non controlla il Consiglio di Tim. L’atteggiamento di Vivendi rispetto alla corporate governance – caratterizzato dalla totale assenza di considerazione verso l’indipendenza del Consiglio – è tra le ragioni per cui quest’anno gli azionisti di Tim hanno votato per il cambiamento in maniera così netta”, afferma Elliott.

Il consiglio di amministrazione di Tim, intanto, ha confermato “l’ampio mandato al management per la presentazione di offerte e la partecipazione all’asta” per l’assegnazione delle frequenze 5G. Nella riunione di oggi il board “ha analizzato e discusso i meccanismi e i processi legati all’asta relativa all’assegnazione delle frequenze 5G”.

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