La multa era nell’aria, dopo le indiscrezioni e le smentite sul parere dell’Agcom della settimana scorsa, e alla fine è arrivata, pure salata: 228 milioni da dividersi fra Fastweb, Telecom italia, Wind, Vodafone.
Il verbale lo ha staccato l’Antitrust dopo aver contestato ai quattro operatori di essersi accordati per vanificare gli effetti di riduzione delle tariffe, conseguenza del ritorno alla fatturazione tradizionale legata al calendario dopo il tentativo di introdurre una scadenza a 28 giorni, anche questa bocciata dalle autorità di settore.
La multa è stata così suddivisa: 14.756.250,00 per Fastweb, 114.398.325,00 per Telecom Italia, 59.970.351,25 per Vodafone Italia ed 38.973.750,00 per Wind Tre. Diverse le reazioni delle compagnie: Tim per ora non intende commentare, Vodafone anticipa che farà ricorso, WindTre si dice estranea a qualsiasi condotta anti competitiva e sta valutando i contenuti della decisione per presentare ricorso.
L’Antitrust spiega che “le indagini svolte hanno permesso di accertare che i quattro operatori telefonici hanno coordinato le proprie strategie commerciali relative al passaggio dalla fatturazione quadrisettimanale (28 giorni) a quella mensile, con il mantenimento dell’aumento percentuale dell’8,6%” frutto dell’introduzione della nuova tempistica.
La settimana scorsa alcuni giornali avevano riportato le indiscrezioni circa la posizione che avrebbe assunto l’Agcom, l’altra Autorità coinvolta nella procedura, nel proprio parere. Secondo quelle indiscrezioni, smentite dall’Agcom, avrebbe preso le distanze dai ragionamenti dell’Antitrust.