Cerca
Close this search box.

Manovra, Mattarella: Costituzione impone equilibrio bilancio

L’articolo 97 della Coatituzione “dispone che occorre assicurare l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità del debito pubblico”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sceglie lo strumento più efficace a disposizione per rispondere ai timori di chi contesta la ‘manovra del popolo’. Perché la Carta fondamentale “rappresenta la base e la garanzia della nostra libertà, della nostra democrazia”.

Le parole del Capo dello Stato arrivano dopo la giornata drammatica a Piazza Affari di venerdi’. La Borsa di Milano ha chiuso in profondo rosso. Il Ftse Mib ha perso il 3,51%, mandando in fumo oltre 22 miliardi di euro di capitalizzazione.

Lo spread tra il Btp e il Bund ha chiuso in rialzo a 267 punti base da 235, sulla piattaforma Bloomberg, col tasso sul decennale al 3,13%. Nel corso della giornata il differenziale è volato ad un massimo di 281 punti per poi ripiegare sul finire della seduta

Da più parti, soprattutto quelle grilline, si è fatto di tutto per tranquillizzare i mercati e gli investitori. Non è intenzione dell’attuale governo scontrarsi con l’Europa, hanno detto il vicepremier Luigi Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico. Diversa la posizione dell’altro vicepremier, Matteo Salvini, che di fronte ai primi rilievi del commissario agli Affari Economici, ha replicato apertamente che di fronte a una bocciatura dell’Europa “andremo comunque avanti”.

Intanto la manovra 2019 lievita verso i 40 miliardi, di cui 27 in deficit e 13 di altre coperture ancora da dettagliare (da spending a pace fiscale). Stando agli annunci di Lega e M5S dopo l’accordo sulla Nota al Def e alle misure finora emerse dal lavoro delle forze di governo, nel conto rientrano 12,5 miliardi per l’Iva, 10 per il reddito di cittadinanza, circa 7 per quota 100 per le pensioni, 1,5 miliardi per i risparmiatori, 1,5 per la flat tax sugli autonomi, 1 miliardo per l’Ires. Alle spese indifferibili vanno 3,6 miliardi e 3-4 miliardi ai maggiori interessi sul debito.

Secondo l’Osservatorio sui conti pubblici, gran parte dello spazio di manovra sui conti che deriverà dall’aumento del deficit non servirà a finanziare le ‘misure’ volute da Lega e M5s. Tra blocco di aumenti Iva, maggiore spesa per interessi, effetto sulle entrate della minore crescita 2018 e spese indifferibili “lo spazio di manovra che rimane per l’attuazione del programma di governo è di circa 0,4 punti di Pil (circa 7 miliardi)”.

La cifra, calcolata dall’istituto guidato da Carlo Cottarelli, “sembra incompatibile con le dichiarazioni di queste ore che lasciano intendere che si possa attuare la gran parte del contratto di governo, il cui costo era stato quantificato in oltre 100 miliardi di euro”. Peraltro, si osserva nella nota dell’Osservatorio, “la gradualità nell’introduzione delle misure non ne attenua gli effetti a regime sul disavanzo pubblico. Per attuare il contratto, a regime il disavanzo dovrà aumentare di oltre 100 miliardi, il che getta un’ombra sulla credibilità dell’impegno a mantenere il deficit al 2,4% anche per gli anni successivi al 2019”. Inoltre, secondo l’Osservatorio, “fissare il deficit al 2,4 per cento del Pil per i prossimi tre anni significa rendere l’Italia più fragile e più esposta alle oscillazioni dei mercati finanziari”. Con un rapporto tra debito e pil “che non scende o scende leggermente” l’Italia “rimane più esposta del passato al rischio di choc esterni”. Più deficit mentre l’economia cresce, anche se a tassi modesti, peraltro, “toglie spazio a manovre di sostegno all’economia qualora l’Italia cada in recessione”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.