Rilanciare la crescita, aumentare gli investimenti, confermare le leggi bandiera (sia per la Lega che per i Cinquestelle) ma continuare a limare e verificare cifre e conti per tenere vivo il dialogo con l’Europa. Il vertice di governo a palazzo Chigi che segue la due giorni di confronto con la Ue dice e non dice, svela e non svela. Non potrebbe essere altrimenti, forse, ma nei corridoi del palazzo del Governo aleggia un non meglio sentimento di “provvisorietà” (delle tabelle). Firmando di proprio pugno una nota congiunta, il premier Giuseppe Conte e i suoi vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, insistono che non si tratta di aggiustamenti dello ‘zero virgola’. “Non è una questione di decimali, obiettivo del governo è rilanciare la crescita e lo sviluppo. Confermati gli obiettivi già fissati, in particolare sulle pensioni, sul reddito di cittadinanza e sulla tutela del risparmio”. Sarà anche così ma la decisione di “discutere” gli emendamenti alla manovra “nell’ottica di arriva a un accordo con Bruxelles” la dice lunga sulla necessità del governo italiano di non rompere con Bruxelles proprio mentre sulla stampa italiana si rincorrono, quotidianamente, voci su elezioni anticipate addirittura prima delle elezioni europee.
“Per quanto riguarda il dialogo in corso con le istituzioni europee, si è concordato – è scritto nella nota finale – di attendere le relazioni tecniche sulle proposte di riforma che hanno più rilevante impatto sociale, al fine di quantificare con precisione le spese effettive. Le somme recuperate saranno riallocate, privilegiando la spesa per investimenti”.
Intanto sul reddito di cittadinanza i Cinquestelle tirano dritto. Il provvedimento – si affrettano a precisare fonti grilline dopo la riunione “nella sua impostazione e nella platea dei destinatari non cambia. Prima di Natale arriverà alle Camera il decreto per reddito e pensioni di cittadinanza”.
