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Visco: no Italexit ma sui mercati le parole pesano

Bisogna stare attenti alle dichiarazioni che si fanno: perchè, anche se di fatto a differenza della situazione del 2012 il “rischio di un’uscita” dell’Italia dall’euro “non esiste, i mercati non la pensano così”. E i motivi, secondo il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, sono da cercare in “letture e dichiarazioni poco approfondite”.

Intervenuto a un evento del Mattino, il numero uno di via Nazionale fornisce un quadro generale sulla situazione italiana e i mercati globali. “Il costo alto del debito, se nel breve termine è sostenibile, nel lungo tende a determinare una caduta delle attività finanziarie detenute dai risparmiatori sia direttamente che indirettamente”, ha detto il governatore. Secondo Visco i “maggiori costi della raccolta delle banche” determinano così “un circolo negativo”. “Per questo parliamo tanto di spread che deve calare, e non è vero che non lo facevamo nel 2012 (all’epoca della crisi del debito sovrano ndr), lo facevamo anche allora”.

Intanto “l’economia globale è più debole di quanto ci si aspettasse anche a livello degli organismi internazionali a inizio 2018” e “le prospettive sono in rallentamento”, ha detto il governatore della Banca d’Italia citando i problemi dei paesi emergenti e i rischi al commercio internazionale e agli investimenti dalle politiche protezionistiche di diversi paesi come gli Stati Uniti.

“Negli ultimi tempi”, secondo Visco, la situazione delle banche italiane “è migliorata molto, riducendo le sofferenze”. La dinamica del credito è condizionata “dalla poca domanda” per Visco, che ha sottolineato come tuttavia il differenziale fra il costo del credito al Sud e il resto del paese si è ridotto rispetto al 2012 quando era di 5 punti, ora è di 1 punto.

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