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Istat: occupati giù in 3° trimestre

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Il calo congiunturale degli occupati registrato nel terzo trimestre del 2018 (-0,2% pari a -52.000 unità) è il primo dato negativo dopo il I trimestre 2015 quando si registrò un -0,1% (-23.000 occupati). E’ quanto spiegano i tecnici dell’Istat a proposito della Nota flash sul mercato del lavoro (dati destagionalizzati). Per trovare un calo degli occupati dipendenti (-0,1% nel terzo trimestre 2018) bisogna invece tornare al terzo trimestre 2013, cinque anni fa, quando si registrò un -0,1%. Il dato del terzo trimestre 2018 risente del segno meno registrato nel periodo per il Pil (-0,1%). TL

Numeri record per gli occupati a termine e un calo al 10,2% del tasso di disoccupazione, con 147.000 occupati in più in un anno. Sono questi i numeri sul terzo trimestre 2018 del mercato del lavoro diffusi dall’Istat.

Il tasso di disoccupazione, secondo l’istituto (sulla base dei dati destagionalizzati), nel terzo trimestre cala al 10,2% con una riduzione di 0,5 punti rispetto al trimestre precedente e una riduzione di 1,2 punti rispetto allo stesso trimestre del 2017. È aumentato però il tasso di inattività (al 34,5%, +0,4 punti). I disoccupati sono 2.653.000 con una riduzione sia congiunturale (-5,1%) sia tendenziale (-12,1%, pari a un calo di 332.000 unità).

Nel terzo trimestre poi gli occupati a termine erano 3.112.000, il valore più alto dal 1992. Secondo l’Istat si è registrato un aumento del 2,4% (+74.000, dato destagionalizzato) rispetto al trimestre precedente e del 10,9% rispetto al terzo trimestre del 2017.

Intanto gli occupati diminuiscono di 52.000 (-0,2%) unità rispetto al trimestre precedente ma aumentano di 147.000 unità (+0,6%) rispetto al terzo trimestre di un anno fa. Diminuiscono soprattutto i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (-0,7% sul trimestre precedente e -1,5%, pari a un calo di 222.000 unità, rispetto al terzo trimestre 2017). Gli occupati sono 23.255.000.

La riduzione congiunturale del numero degli occupati è il risultato di un ulteriore incremento dei dipendenti a tempo determinato (+74.000 pari a +2,4%) a fronte di un calo dei dipendenti a tempo indeterminato (-98.000 pari a -0,7%) e degli indipendenti (-28.000, -0,5%).

Il tasso di occupazione resta invariato nel suo complesso al 58,7%. ma se si guarda alle diverse fasce di età si registra un calo congiunturale di 0,4 punti tra i 15 e i 34 anni (al 40,9%), un aumento di 0,1 punti per la fascia tra i 35 e i 49 anni (al 73,6%) e un aumento di 0,3 punti (al 60,6%) per la fascia tra i 50 e i 64 anni.

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