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Sviluppo sostenibile, i rapporti dei sei tavoli di lavoro

Benessere sociale, Produzione e consumo sostenibile, Reporting non finanziario, Economia circolare, Cambiamento climatico, Finanza sostenibile: sono i sei temi affrontati dai tavoli di lavoro di Fortune Green, la giornata dedicata al confronto tra aziende e istituzioni sul futuro dello sviluppo sostenibile. Le conclusioni di ogni tavolo sono state poi presentate durante la giornata successiva, la Prima conferenza nazionale per lo sviluppo sostenibile voluta dal ministero dell’ambiente.

Angela Ferruzza – Istat – tavolo Benessere Sociale

“Il dialogo è stato complesso: coniugare benessere sociale e sviluppo sostenibile è caratterizzato proprio dalla complessità di argomenti del genere”, ha detto Ferruzza. È stato fondamentale per il tavolo “partire dal fatto che l’agenda 2030 prevede 4 priorità, sociale economica ambientale e umana”. La sostenibilità utilizzata per generare benessere sociale, è emerso durante i lavori, è un reale vantaggio per l’impresa, che su questo deve investire, adottando una concezione di profitto ‘socially and community oriented’. Bisogna poi introdurre il concetto di premialità delle pratiche positive. In questo senso “il Green public procurement è uno strumento importate ma non sufficiente”, ha detto Ferruzza, e dovrebbe evolvere in un Sustainable public procurement e valorizzare gli investimenti effettuati dalle imprese anche ai fini del profitto economico.

Pietro Bertazzi – Carbon Disclosure project – tavolo Reporting non finanziario

“La rendicontazione non finanziaria è uno strumento riconosciuto a livello globale come necessario nell’ingaggio del settore privato nello sviluppo sostenibile”. Al termine di “quattro ore di lavoro”, ha detto Bertazzi, “abbiamo evidenziato diversi punti, come la necessità di una maggiore divulgazione dei concetti legati alle tematiche di sostenibilità, andando ad influire sulla value chain delle aziende e creando una maggior sinergia tra le grandi imprese e la supply chain. Un’altra idea è rivedere lo scopo del decreto sulla dichiarazione non finanziaria per includere un maggior numero di aziende”.

Roberto Morabito – Enea – tavolo Economia circolare

“Il documento prodotto dal nostro tavolo è incentrato sul concetto di economia circolare come cambio di paradigma”. Il documento “da presentare ai decisori politici”, ha l’obiettivo di formulare proposte a breve e lungo termine. “Abbiamo condiviso la necessità che l’Italia si doti di una strategia verso questo nuovo paradigma, che adotti tutta una serie di strumenti e rimozione di ostacoli sul percorso di transizione da un’economia lineare a una circolare”. “Alla fine della nostra discussione abbiamo concordato un decalogo”, ha detto Morabito. “Dieci proposte che vanno dalla necessità di una strategia per l’economia circolare all’apertura dei mercati verso i prodotti riciclati”.

Domenico Gaudioso – Ispra – tavolo Cambiamento climatico

“Il dibattito ha seguito un po’ i punti principali della strategia climatica a lungo termine dell’Unione Europea, cercando di sottolineare aspetti come le opportunità offerte dalla lotta al cambiamento climatico e i rischi della decarbonizzazione rispetto alla competitività delle aziende su scala internazionale”, ha detto Gaudioso. Tra le conclusioni del tavolo, la necessità di implementare il carbon footprint, supportare un approccio integrale della filiera produttiva, la creazione di database sull’impatto dei cambiamenti climatici.

Lucia Silva – Generali – tavolo Finanza sostenibile

“La finanza può e deve essere sostenibile, anche perché non c’è alternativa, visto che sempre di più vengono scelti nel mercato quelle realtà che effettivamente riescono ad essere sostenibili”. Dal tavolo è emerso come nella governance di un’azienda serva una cabina di regia che assicuri un approccio coerente, consenta una continuità normativa nei provvedimenti, metta le buone pratiche a sistema, crei meccanismi premiali, e assicuri coerenza con politiche internazionali. “Le buone pratiche ci sono già, ma vanno messe a sistema”, ha detto Silva.

Massimo Marino – Life Cycle Engineering – tavolo Produzione e consumo sostenibile

Innanzitutto “ci sono tre macromondi in cui portare la sostenibilità, gli acquisti pubblici con il Green public procurement, il B2b, ovvero il dialogo tra imprese, e il B2c, ovvero il dialogo con il consumatore”, ha detto Massimo Marino. “LA cosa di cui abbiamo bisogno è supporto nel promuovere i valori che una data azienda sta proponendo. Servono poi reti e network”, come ad esempio sinergie tra aziende anche molto diverse. Senza dimenticare poi il coinvolgimento “del consumatore, che dobbiamo responsabilizzare con delle premialità e invogliare a comprare prodotti più sostenibili”.

 

 

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