NF24
Cerca
Close this search box.

Manovra, Mattarella benedice l’accordo

“Ho valutato molto positivamente la scelta del governo di avviare un dialogo costruttivo con la commissione europea – che ha agito con spirito collaborativo – sulla manovra di bilancio per giungere a soluzioni condivise”. L’intervento al Quirinale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per gli auguri natalizi alle Alte cariche dello Stato, chiude la giornata della ‘riappacificazione’ Italia-Ue sulla manovra. “In Italia non viene posta realmente in dubbio la scelta europea ma questo non è sufficiente”, secondo il Capo dello Stato. “L’Italia è un Paese fondatore dell’Ue e deve svolgere al suo interno un ruolo da protagonista. L’Europa non è un “vincolo esterno” ma piuttosto un moltiplicatore nella nostra influenza internazionale e della nostra capacità di espansione economica e commerciale”.

Mattarella non si risparmia osservazioni meno concilianti verso la maggioranza, che tra l’altro, ha ricordato, “era l’unica possibile”, nata da un confronto indispensabile per non “rendere vano il voto dei cittadini”. “Pur tra evidenti difficoltà va evitato il rischio di un cortocircuito tra l’urgenza di fornire risposte veloci, sollecitate dal disorientamento e dall’emotività, e la necessità di tempi più lunghi necessari alla definizione di soluzioni, efficaci, durature e sostenibili”, ha detto Mattarella.

Un’urgenza che stava per provocare l’attuazione della procedura d’infrazione europea, ora congelata dopo il compromesso raggiunto: “l’adozione” delle misure annunciate, compresa la clausola di salvaguardia (il meccanismo di congelamento) nella manovra “che il Parlamento dovrà votare” entro l’anno, “permetterebbe alla Commissione di non raccomandare l’avvio di una procedura per disavanzo eccessivo a questo stadio”, si legge nella lettera inviata a Conte da Jean Claude Juncker, Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici. “La Commissione continuerà a seguire” l’andamento “del bilancio” e della manovra 2019, “nel contesto del semestre europeo”. L’atmosfera comunque non è completamente distesa: “rispondo ai Commissari europei che dicono che i conti italiani resteranno sotto controllo che sarà il governo italiano a tenere sotto controllo il bilancio europeo”, ha detto il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini. “Così come è partito, con tagli ai fondi per agricoltura e pesca, il nostro voto non ce l’avrà. Spenti i riflettori sulla manovra italiana italiana si apre il capitolo sulla manovra europea”.

A chi parla di manovra scritta da Bruxelles, intanto, il ministro dell’Economia Giovanni Tria risponde che “la manovra l’abbiamo scritta noi, il governo. L’Unione europea controlla i conti”. A Porta a Porta Tria fornisce qualche dettaglio sulle misure della legge di bilancio: reddito di cittadinanza e pensioni (quota 100) “partiranno il primo di aprile”, mentre si pensa di “recuperare una parte di deficit attraverso la vendita di immobili”. Sullo stato presente e futuro dell’economia, ha detto Tria, “ci aspettiamo con la nuova manovra di rimettere in moto l’economia, cadranno i tassi di interesse e lo spread e prevediamo di recuperare circa 2 miliardi di euro dagli interessi”. Inoltre per il 2019 “mi aspetto una crescita possibile superiore a quella stimata” dell’1%, ha detto il Ministro, che spera di evitare una recessione. “Le ultime informazioni danno un miglioramento – ha detto – sono meno pessimistiche, molto dipende dallo scenario internazionale e dai mercati, dalla caduta dello spread e da questo senso di paura che ci perseguitava all’inizio di questo governo”. “Non ho mai pensato realmente alle dimissioni e ora ho dimostrato che non c’era motivo di dimettermi”, ha aggiunto. “Se avessi lasciato nei momenti di maggior difficoltà sarebbe stato incoerente e irresponsabile e non c’era motivo di dimettersi”.

 

 

 

 

 

 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.