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Gli aeroporti italiani spiccano il volo: +5,9% passeggeri nel 2018

Record a Roma Fiumicino, record a Milano Malpensa, record a Venezia Marco Polo: il 2018 è stato un anno ad alta quota per gli aeroporti italiani che hanno fatto segnare una crescita generalizzata dei passeggeri. “Il trasporto aereo nel nostro Paese continua a crescere a tassi sostenuti e superiori alla media europea – commenta Assaeroporti, l’associazione dei gestori aeroportuali affiliata a Confindustria nel rendere noti i dati – dimostrando l’appetibilità del mercato italiano in un contesto fortemente competitivo”.

Gli scali nazionali hanno chiuso l’anno passato con 185,7 milioni di passeggeri, il 5,9% in più rispetto al 2017 e 1,6 milioni di movimenti aerei, con un incremento del 3,1%. In controtendenza il traffico cargo, che registra una lieve flessione, attestandosi a 1,1 milioni di tonnellate di merce trasportata, -0,5% sull’anno precedente. A testimoniare che il rallentamento dell’economia mondiale comincia già a riflettersi sull’andamento delle merci aeree, molto sensibili alle scosse sui mercati.

Più in dettaglio, nei 39 aeroporti monitorati da Assaeroporti, sono transitati 10,3 milioni di passeggeri in più rispetto al 2017. La crescita è stata trainata dal traffico internazionale che ha superato i 121 milioni di passeggeri, con un incremento del 7,2%, +5,6% per il traffico UE e +13,2% per quello extra Ue. Con quasi 43 milioni di passeggeri Roma Fiumicino si conferma al primo posto, davanti a Milano Malpensa con 24,7 milioni mentre al terzo posto del podio è installata Bergamo con 12,9 milioni. Seguono, nell’ordine, a coprire le prime dieci posizioni Venezia (11,1 milioni), Catania (9,933 milioni), Napoli (9,932 milioni), Milano Linate (9,2 milioni), Bologna (8,5 milioni), Palermo (6,6 milioni) e Roma Ciampino (5,8 milioni).

Se, invece, si esaminano i volumi del traffico cargo le prime due posizioni in classifica si invertono: con 572mila tonnellate Milano Malpensa occupa saldamente il primo gradino del podio, seguita con 205mila tonnellate da Roma Fiumicino, poi Bergamo (123mila tonnellate), Venezia (68mila tonnellate) e Bologna (52mila tonnellate).

Tornando ai passeggeri sia Roma Fiumicino che Milano Malpensa e Venezia nel 2018 hanno fatto segnare record storici. Lo scalo romano ha beneficiato, in particolare, di un aumento del traffico di lungo raggio: il mercato del Centro Sud America ha avuto un balzo del 24,5%, grazie all’avvio di nuovi voli per il Brasile con la principale compagnia dell’area, LATAM; in generale il mercato extra Ue è salito del 14%. Ottimi i risultati con l’Estremo Oriente (+15,2%): Fiumicino è il terzo aeroporto d’Europa come gateway per la Cina, dopo Francoforte e Londra Heathrow, e insieme a Londra e Parigi è il solo ad ospitare tutti e quattro i vettori cinesi.

Malpensa ha superato il record storico che risaliva al 2007 con un +11,5% sul 2017: l’obiettivo per il 2019 è oltrepassare la soglia dei 25 milioni di passeggeri ed entrare così nella ‘major league’ degli aeroporti europei. Lo sviluppo dello scalo è stato supportato da tutti i principali segmenti: long haul, low cost e legacy. Anche la qualità del portafoglio clienti è migliorata: lo scalo varesino può contare su 105 compagnie e 210 destinazioni che, nella stagione estiva 2018, l’ha collocato al 6° posto in Europa e al 9° nel mondo per numero di Paesi serviti con voli non-stop, davanti a grandi hub come Monaco e Madrid.

Venezia, terzo gateway intercontinentale italiano ha chiuso l’anno con un +7,8%, inanellando il 43° mese di crescita consecutiva. La componente internazionale è stata pari all’86% del totale. Oltre 50 i vettori operativi sullo scalo per oltre 100 destinazioni, 10 di lungo raggio: oltre un milione i passeggeri complessivi da e per il Nord America e circa 500mila da e per l’Estremo Oriente.

“Per proseguire il percorso virtuoso intrapreso solo pochi anni fa è necessario continuare ad investire nelle infrastrutture e nell’intermodalità, con sempre maggiore attenzione rivolta alla sicurezza, alla qualità dei servizi e alla sostenibilità ambientale – ha dichiarato Fabrizio Palenzona, presidente di Assaeroporti – Le infrastrutture aeroportuali necessitano di programmazione a lungo termine, per cui le decisioni prese oggi sono determinanti per massimizzare la capacità di accogliere l’enorme mole di traffico aereo che il mercato prevede e, con essa, la crescita di posti di lavoro e di valore per il nostro Paese”.

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