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S&P: gelata economia in arrivo, ridurre ancora npl

Per mettersi al riparo dall’imminente gelata che potrebbe paralizzare l’economia su vasta scala, il caloroso invito dell’agenzia di rating S&P Global a molte banche dell’area periferica dell’Europa – Italia inclusa – è quello di continuare a ridurre le Npl (esposizioni non performanti). S&P riconosce il buon lavoro fatto su questo fronte nel Bel Paese, ma ritiene che “le banche italiane restino tra le più esposte a un potenziale rallentamento dell’economia”, considerando le difficoltà in cui si dibatte l’Italia, entrata in recessione tecnica, e il fatto che il sistema bancario italiano è “maggiormente esposto al merito di credito delle imprese domestiche (che rappresentano circa il 55% dei prestiti e il 77% dei crediti deteriorati), più sensibili al ciclo economico”.

L’Italia, ricorda l’agenzia di rating, dal 2015 lo stock lordo di crediti deteriorati è sceso del 40% mentre la loro copertura con accantonamenti è salita dal 47% al 54%, anche se a settembre 2018 l’npe ratio netto (rapporto dei crediti deteriorati sul totale degli attivi) si manteneva al 5,5% “ben al di sopra della media europea dell’1,7% e del benchmark del 2,5% indicato nell’Euro summit” dello scorso dicembre. Tuttavia, una pacca sulla spalla non sarà sufficiente a fronteggiare le difficoltà che si prospettano,

L’Italia non è l’unica, secondo S&P, a doversi impegnare di più: molte banche “devono fare ulteriori progressi per risolvere il tema della qualità dell’attivo ed evitare così di dover fronteggiare il prossimo ciclo negativo dell’economia con problemi irrisolti. Per questo ci aspettiamo che le banche del Sud Europa e dell’Irlanda continuino a ridurre le loro Npl nel 2019 e 2020, in primo luogo attraverso le vendite”, afferma S&P Global in un report dedicato alle banche europee.

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