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Pil, Istat conferma la recessione tecnica

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I dati Istat sul Pil lo confermano, siamo in recessione tecnica. Nonostante l’istituto abbia rivisto al rialzo il dato congiunturale del Pil relativo al quarto trimestre 2018 si tratta comunque del secondo trimestre consecutivo di calo, dopo il -0,1% del periodo luglio-settembre. Da qui la conferma. Il Pil del quarto trimestre 2018 infatti è sceso dello 0,1% su base congiunturale. L’Istat quindi rivede al rialzo la stima di fine gennaio (-0,2%). In termini tendenziali, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la variazione del Prodotto interno lordo è invece nulla. In questo caso la correzione è stata al ribasso (+0,1%).

Oltre alla recessione tecnica, il 2018 lascia un’altra eredità negativa sull’economia e il Pil del 2019. La variazione acquisita per il Pil dell’anno in corso, quella che si registrerebbe in caso di variazione nulle per tutti i trimestri, è pari a -0,1%. Sempre nel quarto trimestre crescono su base congiunturale sia i consumi (+0,1%) che gli investimenti fissi lordi (+0,3%) e ancora meglio fanno le esportazioni (+1,3%). Quindi la domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente, per +0,1 punti alla variazione del Pil, secondo l’istituto, che sottolinea come “la variazione delle scorte ha contribuito negativamente sottraendo 0,4 punti percentuali alla variazione del Pil”. Sopra lo zero anche l’apporto della domanda estera netta (+0,2 punti). Si registrano poi “andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria, diminuiti rispettivamente dell’1,1% e dello 0,5%, mentre il valore aggiunto dei servizi è cresciuto dello 0,1%”.

Le ore lavorate inoltre “hanno registrato una riduzione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente”. Il risultato per l’Istat è dovuto ad una diminuzione dell’1,9% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, dello 0,2% nell’industria in senso stretto e dello 0,3% nei servizi, mentre nel settore delle costruzioni le ore lavorate sono cresciute dello 0,7%. Le unità di lavoro sono invece “diminuite dello 0,1%”. Riguardo ai redditi da lavoro dipendente pro-capite la crescita congiunturale è risultata pari allo 0,2% per effetto di un aumento dello 0,5% nell’agricoltura e nei servizi e dello 0,1% nelle costruzioni; nell’industria in senso stretto si registra un calo dello 0,5%.

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