Standars and Pooor’s lascia invariato il rating dell’Italia a BBB con outlook negativo.
Un’inversione di tendenza sul fronte delle riforme e una volatilita’ della domanda esterna hanno spinto l’economia italiana in recessione, evidenzia l’agenzia di Rating, sottolineando come il debito pubblico sia in rialzo e il debito privato in calo.
A ottobre scorso, Standard&Poor’s aveva confermato il rating dell’Italia a BBB, rivedendo l’outlook da stabile a negativo. L’aveva fatto alla luce delle misure fresche di Legge di Bilancio, già allora considerate poco affidabili dall’agenzia di rating. Ma la situazione era migliore di quella attuale: meno tensioni interne al governo gialloverde, stime economiche su crescita e debito migliori, un dibattito su clausole di salvaguardia e aumento dell’Iva che ancora non aveva l’urgenza (e le incertezze) che ha ora. Il 20 aprile un editoriale di Bloomberg a firma Marcus Asworth (commentatore di punta dell’agenzia americana, veterano delle banche d’investimento) parlava di crisi finanziaria sicura, per l’Italia: “è solo questione di quando”, non di se. “Un incidente che aspetta solo di accadere”. Tra le tappe fondamentali individuate da Bloomberg, oltre al verdetto di Moody’s a settembre e le stesse elezioni europee, c’è proprio il rating di Standard&Poor’s.