NF24
Cerca
Close this search box.

Raggiunti obiettivi rinnovabili ma incentivi ancora necessari

“Vent’anni di liberalizzazione non potevo passare indenni, c’è ancora tanto da fare, il mondo dell’energia è cambiato ma il dato ineluttabile è che l’esigenza ambientale, l’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili sono il nuovo paradigma di crescita del Paese”. A parlare è Francesco Vetrò, da meno di un anno presidente del Gestore dei servizi energetici, che in quest’intervista a Fortune Italia traccia un bilancio dal primo decreto Bersani che nel 1999 iniziò a scompaginare un mercato in cui l’elettricità era un’esclusiva dell’Enel che oggi è ancora il primo produttore di corrente ma con appena il 20,5% della produzione, seguita da Eni ed Edison.

Già prima del decreto Bersani che ha aperto il settore, l’Enel faceva in pratica tutto: le centrali nucleari (oggi in gestione alla Sogin), il trasporto in alta tensione (adesso se ne occupa Terna), la pianificazione e i servizi (oggi a cura del Gse), le regole (oggi in campo all’autorità dell’energia Arera). “Vent’anni fa il processo di liberalizzazione verteva soprattutto sul tema della governance – prosegue Vetrò – e l’obiettivo, era il mercato unico europeo. Oggi il settore dell’energia è cambiato, il mercato unico è istituzionalizzato e il nuovo paradigma, la priorità, è il dato ambientale”.

Qual è la situazione oggi?

La quota di produzione di energia elettrica soddisfatta mediante le fonti rinnovabili è passata dal 15% del 1998 al 34% del 2018. Dal 1998 al 2018 si è passati da circa 3.000 a circa 840.000 impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, tutti noti al GSE in virtù di rapporti commerciali o più in generale del ruolo di osservatore del sistema ai fini del monitoraggio del raggiungimento dei sempre più ambiziosi obiettivi energetici e ambientali.

Ma gli obiettivi sono stati raggiunti?

Il 2020 è ormai vicinissimo e l’Italia e l’Europa dovranno a breve dimostrare di aver raggiunto i traguardi del pacchetto per il clima e l’energia. In Italia, nel 2018 la quota di energia da fonti rinnovabili sui consumi finali totali è stata pari a circa il 18%, superiore all’obiettivo del 17% che ci era stato assegnato per il 2020. Non bisogna però abbassare la guardia perché una crescita consistente dei consumi non accompagnata da un progressivo incremento delle rinnovabili potrebbe mettere in discussione il raggiungimento dell’obiettivo al 2020.

E gli incentivi sulle rinnovabili devono continuare o hanno drogato il mercato?

Gli incentivi non possono non esserci, oggettivamente non potranno avere la stessa misura per ovvie ragioni finanziarie ma sono sempre necessari.

C’è in campo il problema della decarbonizzazione che per Bersani porterà vincitori ma anche vinti, non sarà semplice gestirne il processo…

Il GSE accompagnerà il compiersi di questa transizione, fedele al perseguimento dell’interesse pubblico cui è da sempre improntata la sua azione, anche con vesti diverse, da gestore di incentivi (15,4 miliardi di euro destinati alla sostenibilità nel 2018) a soggetto che osserva, analizza, aggrega dati e conoscenze, monitora l’evoluzione del settore e la promuove a supporto di istituzioni, pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese.

Quale è la grande incompiuta, secondo lei in questi vent’anni?

Non c’è una reale grande incompiuta, il dato vero è che si tratta di un processo in divenire dove si sono scompigliate via via le carte. In questo momento la sfida è l’ambiente che è più rinunciabile, che rappresenta il futuro e ci costringe ad avere un orizzonte che non è un mandato elettorale ma la prospettiva delle generazioni future.

C’è tuttavia il tema del consumatore che spesso si trova in difficoltà in un mercato giungla con tante offerte, spesso ingannevoli, come tutelarlo?

Degli strumenti ci sono già: l’Acquirente Unico svolge un ruolo importante e lo stesso fa l’Autorità di regolazione, semmai serve una coscienza del consumatore tenendo presente che in ogni caso ci sono delle categorie che oggettivamente devono essere tutelate a prescindere dagli strumenti negoziali e di contatto.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.