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Da ondata crisi aziende a rischio 280 mila lavoratori

di Enrica Piovan – Si preannuncia un’estate calda sul fronte delle crisi aziendali. Da qui ad inizio luglio sono già molti i tavoli convocati dal Ministero dello sviluppo economico, per risolvere crisi che hanno nomi più o meno noti ma che riguardano settori tra i più diversi, dagli elettrodomestici alla grande distribuzione, dall’alluminio alla consulenza informatica, e colpiscono da Nord a Sud un po’ tutto il paese.

Le vertenze aperte, secondo i dati forniti dai sindacati, sono 160 (in crescita dai 138 tavoli aperti al Mise a inizio anno), e coinvolgono un numero compreso tra 80 mila e 280 mila lavoratori. Vertenze nuove, ma anche situazioni di difficoltà che si protraggono da tempo senza una soluzione, e persino crisi che sembravano risolte e che invece si riaprono, come i recenti casi di Whirlpool, Arcelor Mittal e Mercatone Uno. Dietro tutto questo, imprese che scappano e altre che ricorrono sempre più spesso alla scorciatoia degli ammortizzatori sociali.

“Il lavoro non è mai stato frantumato, diviso, contrapposto, con pochi diritti come adesso, con un attacco che è avvenuto attraverso provvedimenti legislativi che non li ha fatti certo il sindacato”, sottolinea il leader della Cgil Maurizio Landini. Il problema, secondo il leader della Fim Cisl Marco Bentivogli, è che “il Ministero dello sviluppo economico è ormai un luogo fantasma: non bastano le proroghe degli ammortizzatori sociali, ci vogliono politiche, scelte, decisioni”. A pagare continuano ad essere solo i lavoratori: nel 35% dei tavoli aperti al Mise “ci saranno lavoratori licenziati, circa 90mila – calcola il segretario della Uilm Rocco Palombella -, in aggiunta ai 300mila che hanno già perso il posto di lavoro”.

La settimana di lavoro al Ministero guidato da Luigi Di Maio si apre oggi con la seduta pubblica per l’estrazione a sorte dei commissari straordinari del Gruppo Mercatone Uno, la cui crisi si è riaperta a fine maggio con il fallimento della Shernon Holding, che meno di un anno fa aveva rilevato il marchio e 55 negozi. Si prosegue con sette tavoli di crisi in tre giorni. Martedì 18 sono convocati quelli della società di consulenza informatica Csp e della Treofan di Battipaglia. Si prosegue il 20 con la Semitec di Massa Martana; il tavolo su Auchan-Sma, con l’acquisizione da parte di Conad che mette a rischio 20 mila lavoratori; infine Piaggio Aero (ma i sindacati hanno già chiesto uno slittamento al 25). Venerdì 21 sarà la volta di Blutec e Whirlpool. Quest’ultimo tavolo, che coinvolge il destino dei 420 operai del sito di lavatrici di Napoli che la multinazionale vuole chiudere in barba ad ogni accordo, vedrà la presenza del ministro Di Maio, che secondo alcuni documenti conosceva da due mesi le scelte dell’azienda.

L’estate calda delle vertenze prosegue con altri tavoli già in calendario, fino ad inizio luglio: il 26 tocca alla Sider Alloys di Portovesme; il 3 luglio c’è il tavolo sulla società di motori elettrici milanese Abb, mentre il 4 quello degli elettrodomestici ex Merloni, ora Jp Industries. Sempre per il 3 luglio Di Maio vedrà i sindacati sulla vertenza Alitalia, cui è appena stato concesso un altro mese di tempo per chiudere sul consorzio che dovrebbe far decollare la nuova compagnia.

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