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Carige, luce verde Bce. La palla passa a Malacalza

Un passo avanti verso il salvataggio di Carige. Dopo che la Bce ha dato ‘luce verde’ ai commissari per l’implementazione di un’operazione che vale nel complesso 900 mln di euro, è attesa in serata o al massimo domani la convocazione dell’assemblea straordinaria decisiva per le sorti dell’Istituto di credito ligure. Durante l’incontro, che si terrà presumibilmente il 20 settembre, i soci decideranno se approvare o respingere il piano.

Sarà quello, per Carige, il momento decisivo. Affinché il salvataggio vada in porto dovrà presentarsi almeno il 20% del capitale e dovranno esprimersi a favore almeno i 2/3 dei presenti. È matematica, il voto dei Malacalza, primo azionista che con il 27,6%, è indispensabile. Ma la famiglia Malacalza non ha ancora sciolto le riserve sul piano sottoscritto dai commissari Piero Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener, e fra gli addetti ai lavori si sta radicando l’idea che le perplessità del socio siano nettamente superiori ai consensi.

La precedente assemblea, quella dello ‘strappo’ a sorpresa dell’industriale genovese, si era regolarmente costituita con il 41% del capitale rappresentato. Aldo Spinelli (1%) si è già detto pronto a fare la sua parte mentre Raffaele Mincione (sotto il 5%) forse non sottoscriverà l’aumento, ma ha garantito il suo appoggio all’operazione in assemblea. La grande incognita resta sempre l’intenzione di Vittorio Malacalza.

Con il suo via libera, la Bce ha detto sì a un’operazione che vale 900 mln di euro: 700 in aumento di capitale e 200 in emissione di un prestito subordinato. Alla ricapitalizzazione, secondo lo schema che ha ottenuto il placet della Bce, parteciperanno per 313,2 mln lo Schema volontario del Fondo interbancario (Svi), per 63 mln Cassa Centrale Banca e per 238,8 mln il Fitd, che garantirà la tranche da 85 mln riservata agli attuali azionisti. Il bond finirà invece “in pancia” a diversi soggetti: 100 mln li sottoscriverà la stessa Ccb; 50 mln, secondo indiscrezioni, andranno ad Amissima, società del fondo americano Apollo che si è già aggiudicata il comparto assicurativo della Cassa ligure; 13 mln finiranno al Medio credito centrale e 20 mln al Credito Sportivo. Del piano di risanamento fanno parte anche la cessione pressoché integrale dei crediti deteriorati (3,1 miliardi) alla Sga e una manovra di rilancio commerciale che dovrebbe consentire a Carige il ritorno alla profittabilità e sostenibilità di lungo periodo.

Uno degli accordi raggiunti tra le parti prevede poi che Svi e Fitd concedano a Ccb l’opzione di acquisto (con uno sconto di poco inferiore al 50%) sulla totalità delle azioni ordinarie della banca che saranno detenute dallo Schema e dal Fondo; l’ opzione sarà esercitabile dall’ istituto trentino nel periodo compreso tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021.

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