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Autostrade e infrastrutture, Conte in equilibrio tra M5S e Pd

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Più diretto sui temi condivisi, più obliquo su quelli controversi. Il premier Giuseppe Conte, nel suo discorso programmatico, deve ovviamente tenere conto anche delle diverse sensibilità presenti nella sua maggioranza. Uno dei dossier più difficili è quello che riguarda le concessioni autostradali. “Renderemo piu’ efficiente e razionale il sistema delle concessioni operando una progressiva e inesorabile revisione di tutto il sistema”, premette, per poi aggiungere: “quanto al tema delle concessioni autostradali avviato a seguito del crollo del ponte Morandi, porteremo a completamento il procedimento senza nessuno sconto per gli interessi privati, avendo quale obiettivo esclusivo la tutela dell’interesse pubblico e la memoria delle 43 vittime, una tragedia che rimarra’ una pagina indelebile della nostra storia patria”. Parole che servono ai Cinquestelle per poter rivendicare coerenza con la posizione espressa, da subito, subito dopo la tragedia di Genova.

Altro capitolo spinoso, le infrastrutture. “La rivoluzione dell’innovazione non puo’ realizzarsi senza un’adeguata rete di infrastrutture tradizionali dei trasporti, delle reti dei servizi pubblici essenziali, senza un’attenta politica di difesa del territorio e dell’ambiente. E’ necessario per questo ravvivare la dinamica
degli investimenti, sia proseguendo nell’azione di supporto alle pubbliche amministrazioni sia nella definizione delle priorita’ fondamentali su cui concentrare nuove risorse”, afferma Conte, aprendo alla necessità del Pd di segnare una discontinuità di fronte ai tanti ‘no’ pronunciati in casa M5S. A bilanciare, in parte, le parolem successive: “Le infrastrutture, in questa prospettiva, sono essenziali per avviare una nuova strategia di crescita fondata sulla sostenibilita’. Abbiamo bisogno di un sistema moderno, connesso, integrato, piu’ sicuro, che tenga conto degli impatti sociali e ambientali delle opere”.

Piuttosto ferma la posizione sul dossier trivelle. “Siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta piu’ il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi. Chi verra’ dopo di noi, se mai vorra’ assumersi l’irresponsabilita’ di far tornare il Paese indietro, dovra’ farlo modificando questa norma di legge”. Diverso, ovviamente, sarà l’approccio verso le concessioni in atto.

Conte si assume ovviamente la responsabilità di mediare tra le parti. “All’interno di questi valori, in questa cornice di riferimento costituzionalmente caratterizzata, si ascrive la nostra azione riformatrice, racchiusa in unprogramma, del quale saro’ il garante e il primo responsabile”, assicura. Per poi scadire: “Oggi ci presentiamo per chiedere a voi, rappresentanti del popolo italiano, la fiducia sul nuovo governo, che sara’ mio compito guidare con disciplina e onore”.

 

 

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