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La squadra di governo è pronta. Ecco chi sono i 42 sottosegretari

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La squadra giallorossa è pronta. Dopo una lunga e difficile nottata di discussioni, stamattina il Consiglio dei ministri ha nominato i quarantadue Sottosegretari che completano il team al governo. I nuovi Sottosegretari del Conte 2, dieci assumeranno le funzioni di Viceministro. In particolare, 21 i sottosegretari M5s, 18 i Dem, 2 i rappresentanti di Leu, 1 del Maie. Il Movimento conserva dunque una maggioranza di sottosegretari e anche di viceministri: ne avrà 6, mentre quattro saranno del Partito democratico.

In particolare, Antonio Misiani per il Pd e Laura Castelli per il M5s saranno i viceministri all’Economia, Stefano Buffagni (M5s) viceministro allo Sviluppo economico e Marina Sereni (Pd) e Emanuela Del Re (M5s) viceministri agli Esteri. Sono questi, a quanto si apprende al termine del Cdm, i nomi dei viceministri nominati in Consiglio dei ministri. Gli altri viceministri sono il 5s Giancarlo Cancelleri alle Infrastrutture e il 5s Pierpaolo Sileri alla Salute, mentre la Dem Anna Ascani andrà all’Istruzione. All’Interno saranno viceministri Matteo Mauri (Pd) e Vito Crimi (M5s).

Mario Turco (M5s) alla programmazione economica e investimenti e Andrea Martella (Pd) all’Editoria sono i due nuovi sottosegretari alla presidenza del Consiglio. Non risulta assegnata la delega ai Servizi, che dovrebbe tenere il premier Giuseppe Conte. Ai Rapporti con il Parlamento andranno Simona Malpezzi (Pd) e Gianluca Castaldi (M5s). Agli Affari europei Laura Agea (M5s). Agli Esteri, con i viceministri Marina Sereni (Pd) e Emanuela Del Re (M5s), ci saranno da sottosegretari Ivan Scalfarotto (Pd), Manlio Di Stefano (M5s), Riccardo Merlo (Maie). All’Interno con Matteo Mauri (Pd) e Vito Crimi (M5s), Achille Variati (Pd) e Carlo Sibilia (M5s). Alla Giustizia Vittorio Ferraresi (M5s) e Andrea Giorgis (Pd). Alla Difesa Angelo Tofalo (M5s) e Giulio Calvisi (Pd). All’Economia, con i viceministri Antonio Misiani e Laura Castelli andranno Pierpaolo Baretta (Pd), Alessio Villarosa (M5s) e Cecilia Guerra (Leu). Al Mise sarà viceministro Stefano Buffagni e sottosegretari Alessandra Todde (M5s), Mirella Liuzzi (M5s), Gianpaolo Manzella (Pd), Alessia Morani (Pd). Alle politiche agricole Giuseppe L’Abbate (M5s). All’Ambiente Roberto Morassut (Pd), alle Infrastrutture da viceministro Giancarlo Cancelleri (M5s) e da sottosegretari Roberto Traversi (M5s) e Salvatore Margiotta (Pd). Al Lavoro Stanislao Di Piazza (M5s) e Francesca Puglisi (Pd). All’Istruzione Lucia Azzolina (M5s) e Anna Ascani (viceministro Pd). Giuseppe De Cristofaro (Leu). Alla Cultura Anna Laura Orrico (M5s) e Lorenza Bonaccorsi (Pd). Alla Salute viceministro M5s Pierpaolo Sileri e sottosegretario Pd Sandra Zampa.

I profili uno ad uno:

Senatore Turco, a Chigi per programmazione economica

Mario Turco, senatore del M5s, è il nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica e agli investimenti. Tarantino, classe 1968, Turco è professore di Economia Aziendale presso il dipartimento di Scienze dell’Economia di Unisalento ed è anche dottore commercialista e revisore dei conti. Dal marzo 2018, eletto nel collegio di Taranto, è al Senato come componente della Commissione Finanze e Tesoro e della Commissione di Vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti. Nella sua attività a Palazzo Madama, molti gli interventi in favore dell’ex Ilva, per la quale ha chiesto, con una proposta che lo vede come primo firmatario, l’ istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Mario Turco è stato anche relatore del decreto legge sulla proroga dei tempi di vendita di Alitalia nel maggio 2018.

Martella all’Editoria, parlamentare da 4 legislature

Parlamentare nelle precedenti quattro legislature, cinquantuno anni appena compiuti, anima del centrocampo della nazionale parlamentari di calcio, Andrea Martella è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria. Attualmente coordinatore della segreteria del Pd di Nicola Zingaretti, Martella è stato anche coordinatore della mozione di Andrea Orlando alle primarie del 2017, e da allora fa parte di questa area del Pd. Veneziano, Martella ha esordito in politica quando ancora c’era il Pci, come amministratore a Portogruaro, ricoprendo poi diversi incarichi di partito a livello regionale nel Pds e nei Ds. Avvicinatosi all’area di Walter Veltroni, nel 2001 compie il balzo e viene eletto per la prima volta alla Camera, nel listino proporzionale in Veneto. Verrà rieletto nel 2006, nel 2008 e nel 2013, mentre l’anno scorso non si è ricandidato. A livello parlamentare Martella nelle diverse legislature è stato membro delle commissioni Attività produttive (si è interessato alla Chimica in particolare agli stabilimenti di Porto Marghera), Ambiente e Infrastrutture, e nel governo ombra di Walter Veltroni è stato ministro delle Infrastrutture.

Tofalo, il sottosegretario alla Difesa in mimetica

Angelo Tofalo è stato riconfermato come sottosegretario alla Difesa nel nuovo governo Conte bis. L’esponente M5s, che ricopriva la stessa carica nel precedente governo fin dalla sua nascita nel 2018, ha 38 anni, è di origini salernitane ed è alla sua seconda legislatura come deputato. Laureato in ingegneria idraulica-geotecnica, Tofalo è stato, durante la precedente legislatura, anche membro del Copasir e in seguito – già dal 2018 durante il primo incarico di sottosegretario alla Difesa – è stato nominato componente effettivo del Consiglio nazionale anticontraffazione. Una delle ‘caratteristiche’ del Tofalo sottosegretario (che per motivi di studio non ha fatto il servizio militare) è stata quella di verificare in prima persona, sul campo, le problematiche del mondo in grigioverde. Quando così è scoppiata la polemica sul disagio dei soldati del dispositivo Strade sicure ha voluto indossare l’equipaggiamento per capire se fosse davvero così ingombrante e pesante: le foto di Tofalo in mimetica, giubbetto antiproiettile e mitra hanno fatto il giro del web. Così come quelle a bordo del sommergibile Scirè con gli specialisti della Marina, o alla cloche del simulatore di volo dell’Aeronautica T346 o infine col paracadute, in tandem, giù da 4.500 metri aggrappato ad un paracadutista del Tuscania. Non si tratta di fare il Rambo – puntualizza il sottosegretario, rispondendo anche a chi in passato lo ha criticato o ha ironizzato su questo modo molto ‘attivo’ di interpretare il suo ruolo – “ma sono convinto che l’autorità politica, per entrare nel merito delle cose e prendere le giuste decisioni, debba conoscere anche da dentro il mondo di cui si sta occupando”.

Mauri, sottosegretario Interno con amore per rugby

Laureato in Scienze Politiche, milanese di 49 anni e deputato Dem, Matteo Mauri è uno dei due viceministri dell’Interno. Appassionato di archeologia, rugby e basket, ha iniziato a seguire la politica fin da ragazzo. Prima di essere eletto deputato con il Pd dal 2013, era stato molto impegnato nella politica in Lombardia, dove è stato prima segretario regionale e poi organizzatore nazionale della Sinistra Giovanile. Il 24 novembre del 2009 è stato scelto come responsabile nazionale Infrastrutture e Trasporti del Pd dall’allora segretario Pier Luigi Bersani. Nel 2013 è subentrato ad Ettore Rosato alla Camera come vice capogruppo vicario ed è stato tra i fondatori della corrente ‘Sinistra è Cambiamento’ guidata da Maurizio Martina.

Sibilia, confermato sottosegretario all’Interno

Carlo Sibilia, esponente del M5s, è stato confermato sottosegretario al ministero dell’Interno. E’ nato ad Avellino 33 anni fa, impiegato, è laureato in biotecnologie. Nel 2007 è stato uno dei co-fondatori degli “Amici di Beppe Grillo” di Avellino. Si è candidato nel 2010 alla Regionali in Campania, ma non ha conquistato il posto. Nel 2013, invece, viene eletto deputato per il Movimento 5 Stelle nella circoscrizione elettorale Campania 2. E’ stato segretario Commissione Affari Esteri e Comunitari, componente del Comitato permanente “Agenda Globale post 2015”, Cooperazione allo Sviluppo e Partenariato pubblico-privato e del Comitato permanente sulla politica estera e relazioni esterne dell’Unione europea. Sibilia è stato il primo firmatario di una proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul dissesto finanziario delle banche. Rieletto a Montecitorio, il 13 giugno 2018 è diventato sottosegretario al Ministero dell’Interno nel primo Governo Conte: non sono mancate le prese di posizione non in sintonia, se non in aperto contrasto, con quelle del ministro Salvini come quella, ad esempio, sulla chiusura dei cannabis shop o sull’immigrazione. Sibilia è stato spesso al centro delle polemiche per le sue dichiarazioni, soprattutto via twitter, a cominciare da quella contro il decreto legge per le 12 vaccinazioni obbligatorie voluto dall’allora ministro per la Sanità Bearice Lorenzin.

Variati, da ex sindaco di Vicenza al Viminale

L’ex sindaco di Vicenza, Achille Variati, è uno dei nuovi sottosegretari all’Interno in quota Pd. Vicentino di 66 anni, Variati ha ricoperto la carica di primo cittadino dal 1990 al 1995 e nuovamente dal 2008 al 2018. È stato inoltre presidente della provincia di Vicenza dal 2014 al 2018 e presidente dell’Unione delle province d’Italia dal 2015 al 2018. Laureato in matematica, alla fine degli anni ’70, Variati entrò a far parte della Democrazia Cristiana, nel 1980 venne eletto in consiglio comunale a Vicenza e diventò segretario cittadino del partito nel 1983. Nel 1985 venne rieletto consigliere e diventò capogruppo della Democrazia Cristiana. Nel 1990 si ricandidò come consigliere comunale, capolista della Democrazia Cristiana, ricevendo il più alto numero di preferenze. Questo gli consentì di diventare sindaco di Vicenza a 37 anni. Variati è stato anche consigliere regionale del Veneto con il Partito Popolare tra il 1995 e il 2008.

Crimi, dalla delega all’editoria e sisma al Viminale

Vito Crimi, il nuovo viceministro al ministero dell’Interno, è nato a Palermo nel 1972. Dopo essersi trasferito in Lombardia per diventare assistente giudiziario alla Corte d’Appello di Brescia, nel 2007 si iscrive al Meetup “Amici di Beppe Grillo” cittadino. Tre anni dopo, il MoVimento 5 Stelle lo candida presidente alle elezioni regionali per la Lombardia, dove ottiene il 3% dei voti. Ma è nel 2013 che arriva in Parlamento come senatore. Il 4 marzo dello stesso anno viene nominato capogruppo del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Madama, dove ricopre l’incarico dal 19 marzo al 16 giugno. Durante quella legislatura, Crimi assume diversi incarichi: è componente della Giunta per le elezioni e immunità parlamentari, che decide sulla decadenza di Silvio Berlusconi dall’incarico di senatore, e della Commissione Affari Istituzionali. Ma Crimi fa parte anche del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e del Copasir. Nel 2018 viene rieletto senatore e nel primo governo Conte, quello a maggioranza giallo-verde, ricopre la carica di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con la delega all’Editoria. Nello stesso anno, gli viene conferita dal Consiglio dei ministri anche la nomina a delegato per la ricostruzione del post terremoto.

Emanuela Del Re confermata viceministro degli Esteri

Emanuela Del Re è stata confermata viceministro degli Esteri nel governo Conte bis. Romana, classe 1963, la pentastellata Del Re è sociologa ed esperta di questioni legata a migrazioni e rifugiati. Dal 1990 ha condotto un’intensa attività di ricerca in zone di conflitto, in particolare Balcani, Caucaso, Africa e Medio Oriente, dove è stata testimone di crisi sociali e politiche. È mamma di Giulio Claudio e Michele Arjuna, che l’hanno spesso seguita nel suo lavoro sul campo. È professore associato abilitato e ricercatrice confermata. Fondatrice di EPOS Intl. Agency e presidente fino al 2017, ha condotto progetti d’intervento dal 2012 con la Commissione Europea e altri per la ricostruzione della società civile in zone di conflitto (tra cui Iraq e Giordania). Nel precedente governo, Enzo Moavero Milanesi le affidò le deleghe alla cooperazione internazionale.

Manlio Di Stefano resta al ministero degli Esteri

Manlio Di Stefano resta alla Farnesina, confermato sottosegretario agli Esteri nel governo Conte bis. Nato a Palermo nel 1981, si laurea in ingegneria informatica nel 2006 ed inizia a lavorare in quell’ambito a Milano, ma comincia ad interessarsi anche al sud del mondo, collaborando a progetti di sviluppo sostenibile con una ong. Tra gli attivisti della prima ora del Movimento 5 Stelle, è presente alla nascita del movimento il 4 ottobre 2009. Nel 2011 si candida alle amministrative di Milano. Diventa deputato M5S nel 2013 e la sua attività parlamentare si concentra sulla politica estera. Viene eletto infatti capogruppo alla Commissione Affari Esteri e delegato italiano presso il Consiglio d’Europa in Commissione Migranti. In questa veste, si occupa principalmente di protezione internazionale, richiedenti asilo, minori migranti e minori apolidi. Nel 2017 diventa responsabile del programma di Governo di politica estera del M5S. Nella legislatura in corso viene rieletto deputato ed è nominato sottosegretario agli Esteri nel governo giallo-verde: incarico che mantiene anche nel nuovo esecutivo. “Grazie a tutti per la stima che mi state dimostrando con auguri e congratulazioni. Continuerò con impegno e passione a occuparmi di quella che considero la più grande risorsa del nostro Paese, la sua eccellente proiezione all’estero”, ha twittato oggi dopo la riconferma.

Ricardo Merlo confermato sottosegretario agli Esteri

Il senatore italo-argentino Ricardo Merlo, fondatore e presidente del MAIE (Movimento associativo italiani all’Estero), è stato confermato sottosegretario agli Esteri del governo Conte bis. Nato e cresciuto a Buenos Aires 57 anni fa, si è laureato in Scienze Politiche nella capitale argentina e poi ha perfezionato gli studi in Italia, all’Università di Padova. Un passato da giornalista, sia sulla carta stampata che in televisione, Merlo è entrato per la prima volta in Parlamento nel 2006, quando venne eletto deputato nella circoscrizione estero della Camera nella lista Associazioni Italiane in Sud America. Un anno dopo ha fondato il suo partito. Con la sua nomina a sottosegretario agli Esteri nel giugno del 2018 per la prima volta il MAIE è entrato a far parte di un governo con un suo rappresentante. Nel suo primo anno alla Farnesina si è battuto per evitare che, qualora fosse varata la riforma sul taglio dei parlamentari, non sia ridotto il numero di quelli eletti all’estero.

Scalfarotto,sottosegretario con Renzi ora agli Esteri

Ivan Scalfarotto è stato nominato sottosegretario agli Esteri del nuovo governo Conte. Pescarese per nascita, foggiano per formazione, classe 1965, dopo la maturità classica si è laureato in Giurisprudenza a Napoli. Ha lavorato per importanti banche italiane ed internazionali come direttore delle Risorse Umane vivendo per sette anni tra Londra e Mosca. Attualmente, scrive nell’autobiografia del suo sito, vive a Milano con il suo compagno Federico e i loro due gatti. Vice presidente del Pd dal 2009 al 2013, assieme a Marina Sereni, è stato sottosegretario al ministero delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento nel governo di Matteo Renzi. Nel 2016 è stato nominato sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, per assumere la responsabilità del commercio internazionale e dell’attrazione degli investimenti dall’estero. Nel 2015 e nel 2016, Scalfarotto è stato nominato nella ‘Global Diversity List’ tra le 50 personalità che a livello mondiale si distinguono per la diffusione della cultura della ‘diversity’ e delle pari opportunità. E’ il fondatore di ‘Parks – Liberi e Uguali’.

Laura Agea, da Strasburgo agli Affari europei

Laura Agea è il nuovo sottosegretario agli Affari Europei, ministero retto dal Pd Enzo Amendola. Umbra, classe 1978, è una europarlamentare del M5S, di cui è capodelegazione. Laureata in Sociologia all’Università di Urbino, sul suo sito internet racconta di essersi candidata al Parlamento europeo per garantire un futuro migliore alla figlia, sua “opera assoluta”. E’ da sempre impegnata nel volontariato “concretizzato – scrive – nella mia attiva partecipazione alla solidarietà nei confronti dei Paesi più poveri, nella tutela e nella protezione dell’ambiente”. Oltre alla politica, la sua grande passione è la narrativa: ha pubblicato un racconto con la casa editrice ‘Pagine’.

Ascani, giovane viceministra al Miur

Anna Ascani, 32 anni, laurea in Filosofia, è la nuova viceministra dell’Istruzione. Nel 2006, a 18 anni, è la candidata più giovane al consiglio comunale di Città di Castello con la lista civica “Centro Democratico”. Il padre, Maurizio Ascani, è stato un esponente locale della Democrazia Cristiana ed anche vicesindaco della città umbra. Nel 2007, in occasione delle primarie del 14 ottobre, la Ascani è capolista in Umbria della lista a sostegno di Enrico Letta. L’anno successivo entra nella segreteria regionale di Maria Pia Bruscolotti. Nel 2009 è stata eletta nell’Assemblea Regionale del Pd nelle liste a sostegno di Lamberto Bottini e, ad inizio 2010, è entrata a far parte della sua segreteria. Il 5 febbraio 2011 è stata eletta portavoce delle democratiche umbre. Alle primarie del Pd del 2012 ha raccolto 5.463 voti di preferenza, venendo candidata alla Camera alle politiche del 2013 nella circoscrizione Umbria, e riuscendo ad essere eletta. È membro della commissione Cultura e presidente dell’Intergruppo dei Giovani Parlamentari. Fa parte della delegazione italiana presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e del Women in Parliaments Global Forum. È stata promotrice del primo Forum Europeo dei Giovani Deputati, tenutosi a Bruxelles nel dicembre 2013. Nel luglio 2017, è stata nominata Responsabile del Dipartimento Cultura del Pd. Alle elezioni del 2018 è stata eletta come capolista in Umbria per la Camera. Nel settembre 2018, è la sola partecipante italiana alla tavola rotonda di 11 leader emergenti, organizzata ad Amsterdam dalla Obama Foundation alla presenza dell’ex presidente degli Stati Uniti. È candidata vicesegretaria del Pd con Roberto Giachetti alle primarie che saranno vinte da Zingaretti. Il 17 marzo scorso è stata nominata vicepresidente del partito.

De Cristofaro, all’Istruzione con un passato nel Prc

Giuseppe De Crisofano, 48 anni, laureato in Giurisprudenza, sposato, due figli, è da oggi, uno dei sottosegretari all’Istruzione. È stato Coordinatore Nazionale dei Giovani Comunisti, l’organizzazione giovanile del Partito della Rifondazione Comunista, dal 1996 al 2001 (anno in cui è stato tra i portavoce nazionali del Genoa Social Forum) ed in seguito segretario della Federazione di Napoli di Rifondazione. Alle Politiche del 2006 è stato eletto deputato nelle liste di Rifondazione Comunista, nella circoscrizione Campania 1, ricoprendo anche la carica di segretario regionale del partito. Alle elezioni del 2008 è stato ricandidato, sempre nella circoscrizione Campania 1, alla Camera tra le file de La Sinistra l’Arcobaleno, ma non è stato rieletto in Parlamento, a causa del mancato raggiungimento del quorum da parte della lista. All’inizio del 2009 è uscito da Rifondazione comunista per contribuire alla nascita del Movimento per la Sinistra, che poi ha aderito a Sinistra Ecologia Libertà, di cui è stato eletto segretario provinciale a Napoli. Alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 è stato eletto senatore con il partito di Nichi Vendola. Con lo scioglimento di SEL, è confluito in Sinistra Italiana, di cui dopo il congresso del febbraio 2017 è divenuto coordinatore della segreteria nazionale. Alle elezioni politiche del 2018 è stato candidato al Senato con Liberi e Uguali, senza essere eletto.

Calvisi, un sardo ex-Fgci sottosegretario alla Difesa

È un esperto di immigrazione l’esponente del Pd, con un passato di militanza nella Fgci, ora chiamato a ricoprire il ruolo di sottosegretario alla Difesa nel nuovo governo Conte bis. Giulio Calvisi, 53 anni, originario di Olbia, è laureato in Giurisprudenza. Nei primi anni ’90 è stato iscritto alla Federazione Giovani Comunisti Italiani per poi essere nominato Segretario nazionale della Sinistra Giovanile. Calvisi ha ricoperto l’incarico di responsabile immigrazione dei Ds nel 1998, collaborando sul tema – in questa veste – anche con Giorgio Napolitano, allora Ministro dell’Interno. In seguito, ha curato la pubblicazione: “Il libro Bianco sulla Bossi-Fini: rapporto sulla politica delle destre in materia di immigrazione” ed è stato deputato dal 2008 al 2013 con il Partito Democratico, tra le fila dei ‘bersaniani’, durante la XVI legislatura. Sempre in questo periodo è stato componente della Commissione Bilancio di Montecitorio.

Castaldi, ex arbitro ai Rapporti con il Parlamento

Gianluca Castaldi, senatore del M5s, è sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, ministero retto da un altro M5s Federico D’Incà. Quarantanove anni, abruzzese, artigiano di mestiere ma con alle spalle un diploma all’Isef ed un passato di arbitro di calcio e di Beach Soccer (ha diretto gare di serie A di questa disciplina), Castaldi è senatore del M5s da due legislature: nel 2015 è stato per tre mesi presidente del gruppi parlamentare. Nel 2007 ha fondato il gruppo 5 Stelle Vasto.

Malpezzi sottosegretaria ai Rapporti col Parlamento

Simona Malpezzi, parlamentare del Pd, affiancherà il ministro Federico D’Incà del M5s al ministero dei Rapporti con il Parlamento nel lavoro di interfaccia tra il governo e le Camere. Quarantasette anni, renziana, senatrice dopo una legislatura da deputata, Simona Malpezzi viene dal milanese. Dopo una laurea in Lettere alla Cattolica (si laurea con una tesi su Amintore Fanfani), dal 1997 insegna nelle scuole superiori, ma nel 2005 si trasferisce ad insegnare lingua e cultura italiana presso la Volkshochschule di Aschaffenburg, in Baviera. Approda alla Camera, eletta nelle liste del Pd nel 2013, e nel 2018 viene eletta senatrice.

Zampa sottosegretaria alla Salute, cofondatrice del Pd

Politica e giornalista, Sandra Zampa, nominata dal Consiglio dei ministri sottosegretaria alla Salute, è stata nel 2007 cofondatrice del Pd. Particolarmente vicina ai temi dei minori e dei rifugiati, nel 2017 è stata approvata la legge che porta il suo nome: la ‘legge Zampa’ su ‘Disposizioni in materia di protezione dei minori stranieri non accompagnati’, accolta dall’Unicef come “un importante passo avanti per i bambini migranti e rifugiati che sono fuggiti da situazioni invivibili e sono arrivati in Italia pieni di speranza per il loro futuro”. Nata a Mercato Saraceno in Emilia Romagna, 63 anni, è stata vicepresidente del Pd. Laureata in Scienze politiche all’Università di Bologna, ha lavorato come giornalista partecipando alla nascita dell’agenzia di stampa Dire. Dal 2004 ha lavorato con il presidente Romano Prodi, prima come capo ufficio stampa del leader de L’Unione alle Regionali del 2005, poi come capo ufficio stampa del candidato de L’Unione alle Politiche del 2006 con la responsabilità del coordinamento della comunicazione politica e dei rapporti con la stampa. Dal 2007 alla fine della XV legislatura ha ricoperto l’incarico di capo ufficio stampa della presidenza del Consiglio. Nel 2013 ha pubblicato il libro ‘I tre giorni che sconvolsero il Pd’, dove racconta le vicende che portarono alla caduta della candidatura di Romano Prodi alla presidenza della Repubblica e alla rielezione di Giorgio Napolitano. È stata membro supplente del Consiglio d’Europa dal 2013 e titolare dal 2017 al 2018. Dalla fine del secondo mandato parlamentare è consulente giuridico esperto in diritti umani dell’infanzia e dell’adolescenza presso il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani ed è vice presidente del Consiglio Italiano dei Rifugiati.

Orrico, un manager del digitale ai Beni Culturali

“Mi piace definirmi un project manager del cambiamento, attenta a ciò che nel mondo e nel mercato si muove sul piano dell’innovazione sociale, culturale e tecnologica”. Così Anna Laura Orrico, da oggi sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività culturali, si definiva da sola in un profilo scritto come candidata con il Movimento Cinque stelle con il quale poi, dal 10 marzo 2018, è entrata in Parlamento come deputata. Nata a Cosenza il 29 dicembre 1980, è laureata in Scienze politiche e ha il profilo manageriale dell’imprenditrice nel settore dell’innovazione digitale. Nel suo curriculum, l’ideazione di eventi per le aziende, per il settore culturale e le organizzazioni non-profit. E’ stata co-founder di Talent Garden Cosenza, il primo spazio di coworking in Calabria dedicato all’innovazione digitale. Portavoce M5s alla Camera dei Deputati è stata componente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo. Il suo mantra: “Sembra sempre impossibile finché non viene fatto”.

Bonaccorsi, dalla Regione Lazio ai Beni Culturali

Responsabile nazionale Cultura e Turismo del Pd, Lorenza Bonaccorsi – da oggi sottosegretario al Ministero dei Beni e delle attività culturali – è nata a Roma il 20 luglio del 1968 e pur essendo laureata in economia a Milano si è sempre dedicata ai temi della cultura, dell’audiovisivo, del turismo e delle donne a Roma. Laureata in Storia dell’Economia alla Statale di Milano, con il professor Giulio Sapelli, ha una figlia di 19 anni, Carolina e dichiara che la politica è la sua passione da sempre. Ha lavorato all’ufficio comunicazione dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, ma è stata anche capo della segreteria dell’allora Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e responsabile delle Relazioni Istituzionali e dei Rapporti con la Comunità Europea della Regione Lazio sotto la giunta Marrazzo. Membro della Commissione Cultura, di quella Trasporti e Comunicazioni ed anche della Commissione di Vigilanza sulla Rai, tra i suoi impegni di legislatrice c’è la riforma della Rai, approvata nel 2015, alla quale ha dato il suo apporto, ma anche la legge sul cinema e l’audiovisivo. E’ stata eletta alle primarie per i parlamentari del Lazio nel 2012, ed è come deputata alla Camera dal 2013. Dal marzo del 2018 era Assessore al Turismo e alle pari Opportunità della Regione Lazio, dal Presidente Nicola Zingaretti. “Colore della vita: blu. La forza sia con me”, scrive su twitter dove campeggia sul suo profilo un bel tramonto romano. Mentre la frase chiave che aveva scelto per la sua candidatura era: “Perché l’Italia sia un Paese più giusto e più forte. Più sicuro. Dove chi ha voglia di rischiare possa farlo senza pentirsene e chi resta indietro non sia mai lasciato solo”

Ferraresi, M5s resta sottosegretario alla Giustizia

Vittorio Ferraresi, esponente del M5s, è stato confermato nell’incarico di sottosegretario alla Giustizia. Emiliano, 31 anni, è diplomato in Scienze della Formazione, ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza a Ferrara con una tesi in diritto processuale penale riguardante le tecniche d’indagine nei reati ambientali. Alle elezioni politiche del 2013 è stato eletto deputato nella circoscrizione XI Emilia Romagna per il MoVimento Cinque Stelle. Oltre ad essere componente e capogruppo del M5s nella commissione Giustizia della Camera, è stato componente della Giunta per le autorizzazioni e del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa dal febbraio 2016. In commissione Giustizia è stato relatore di minoranza su omicidio stradale, riforma Orlando del processo penale, bullismo e cyberbullismo e introduzione del reato di tortura. E’ primo firmatario di proposte di legge riguardanti la legalizzazione della cannabis, le violenze contro gli animali, la riconversione di ex-zuccherifici in centrali a biomasse, le modifiche al codice di procedura penale in materia di intercettazioni telefoniche e di disciplina delle videoriprese, le modifiche al codice penale, concernenti l’aggravamento delle pene per i reati di violenza sessuale. Alle elezioni politiche del 2018 è stato rieletto nel collegio di Modena e Ferrara. Dall’11 aprile 2018 è membro della commissione speciale per l’esame di atti del governo di cui è segretario e dal 12 giugno del 2018 è sottosegretario alla Giustizia.

Giorgis alla Giustizia, prof Diritto Costituzionale

Andrea Giorgis, nuovo sottosegretario alla Giustizia, esponente del Pd, ha 54 anni ed è nato a Torino. Laureato in Giurisprudenza, è professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Torino. E’ stato consigliere comunale nel capoluogo piemontese dal 1997 al 2011 e durante l’amministrazione Chiamparino ha ricoperto l’incarico di presidente del gruppo consiliare dell’Ulivo e poi del Pd. Giorgis ha fatto parte anche della segreteria nazionale Dem e ha avuto l’incarico di responsabile delle “Riforme istituzionali”. Nel febbraio del 2013 è stato eletto deputato e ha fatto parte della Commissione Affari Costituzionali, del Comitato per la legislazione e della Giunta per il Regolamento di Montecitorio. Andrea Giorgis è uno dei dieci deputati del Pd sostituiti da Renzi in commissione Affari Costituzionali in quanto considerati dissidenti perché contrari alla legge elettorale conosciuta come ‘Italicum’. Insieme a Giorgis, tra gli altri, furono ‘allontanati’ Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo e Rosy Bindi. Anche nel referendum confermativo del 2016 sul progetto di riforma costituzionale Renzi-Boschi, Giorgis votò per il No.

L’Abbate, sottosegretario alle Politiche Agricole

Il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate è componente della commissione Agricoltura della Camera occupandosi fra l’altro direttamente di uno dei tempi più caldi per il territorio della Puglia da dove proviene, la Xylella. Alle elezioni politiche del 2013 era stato eletto deputato della XVII legislatura nella circoscrizione XXI Puglia per il Movimento 5 Stelle. Nato nel 1985, vive a Polignano a Mare, in provincia di Bari. Laureato in informatica e tecnologie per la produzione del software presso l’Università di Bari, ha lavorato nell’azienda di famiglia nel settore turistico, si legge dal suo sito. Appassionato a temi dell’ambiente e della politica attiva è stato socio fondatore dell’associazione senza scopo di lucro Polignano R-Evolution, sostenitrice dell’iniziativa politica del Movimento 5Stelle.

Sileri, il chirurgo viceministro della Salute

Pierpaolo Sileri, parlamentare del M5s, nato a Roma nel 1972 e attuale presidente della commissione Sanità del Senato, è il nuovo viceministro alla Salute. E’ laureato con lode in Medicina e Chirurgia nel 1998 presso l’Università di Roma Tor Vergata, dove ha conseguito la specializzazione e il Dottorato di ricerca in Robotica e scienze informatiche applicate alla chirurgia, è un chirurgo specializzato nelle patologie dell’apparato digerente, ha contribuito a più di 270 pubblicazioni scientifiche. E’ fondatore, assieme ad altri ricercatori ed appartenenti al mondo accademico italiano, dell’associazione ‘Trasparenza e Merito. L’Università che vogliamo’ Alle elezioni politiche del marzo 2018 è stato eletto al Senato con il MoVimento Cinque Stelle nel collegio uninominale di Roma-Collatino. Il 21 giugno 2018 è stato eletto presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama. Sempre dal 2018, è membro della commissione per l’infanzia e l’adolescenza del Senato. Nella XVIII legislatura ha presentato come primo firmatario disegni di legge sull’insegnamento dell’educazione sanitaria nella scuola, la donazione del corpo a fini di ricerca, la cura dell’endometriosi e la modifica dell’articolo 117 della Costituzione. Ha promosso l’istituzione della giornata nazionale della salute dell’uomo e quella per l’aderenza alla terapia. Si è occupato di provvedimenti sull’autismo e della tutela dei pazienti stomizzati ed incontinenti.

Lucia Azzolina, la preside da oggi sottosegretaria Istruzione

Lucia Azzolina, 37 anni, siciliana di Siracusa e nuova sottosegretaria all’Istruzione, viene dal mondo della scuola: il primo agosto scorso ha vinto il concorso per dirigente scolastico. Eletta alla Camera nel 2018 tra i parlamentari del Movimento Cinque Stelle, dal marzo dello scorso anno è responsabile del tavolo di lavoro sulla Scuola per la Commissione Cultura e Istruzione di Montecitorio. Laureata in Filosofia, Lucia Azzolina ha insegnato a lungo in alcuni licei. Per anni è stata attiva presso il sindacato Anief, prima in Piemonte, poi in Lombardia per oltre un anno e mezzo. Ha svolto, dopo la seconda laurea in Giurisprudenza, la pratica forense occupandosi di diritto scolastico. La parlamentare ha anche una specializzazione per insegnare Storia e filosofia e un’abilitazione all’insegnamento per gli studenti diversamente abili.

Pier Paolo Baretta, sindacalista Cisl di nuovo al Mef

Veneziano doc, classe 1949, una formazione ispirata all’associazionismo cattolico, Pier Paolo Baretta torna al Mef dopo essere stato sottosegretario, prima con il ministro Fabrizio Saccomanni nel Governo Letta e subito dopo, con Pier Carlo Padoan nel Governo Renzi, con delega agli Enti locali e ai giochi. Nel 1970 viene assunto alla Lavorazione Leghe Leggere di Porto Marghera, iniziando da subito l’attività sindacale nelle fila della Fim-Cisl, di cui diventa segretario nel 1997. L’anno successivo entra nella segreteria nazionale della Cisl e nel 2006 è designato segretario generale aggiunto, quando Raffaele Bonanni è segretario generale. Lascia gli incarichi sindacali nel 2008, candidandosi alle elezioni politiche. Viene eletto alla Camera dei deputati nelle liste Pd e nominato sottosegretario al Mef nel 2013.

Guerra, esperta di fisco ora sottosegretaria al Mef

Maria Cecilia Guerra, nata a Nonantola, in provincia di Modena, nel 1957, approda al Mef come sottosegretaria in quota Leu dopo essere stata sottosegretaria al Ministero del Lavoro durante il Governo Monti e viceministro nello stesso dicastero, con la delega per le Pari opportunità, nel Governo Letta. Laureata in Economia e commercio a Modena, master a Cambridge, Guerra ha anche un dottorato in Economia politica all’Università di Bologna. Non è nuova nelle stanze di Via XX Settembre. Nel periodo 1989-1999 ha partecipato ad alcuni gruppi di lavoro e a diverse commissioni istituiti presso il Ministero sulla tassazione dei redditi di capitale e delle società. Nel 2006 ha presieduto la Commissione sulla tassazione dei redditi di capitale e finanziari diversi, istituita presso lo stesso Mef. Tra il 2007 e il 2008, è stata componente della commissione consultiva e di studio sul trattamento fiscale dei redditi delle famiglie, istituita dalla Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze su indicazione dell’allora vice ministro Vincenzo Visco. Ha svolto attività di consulenza per il Servizio bilancio del Senato sul tema dei fondi pensione. E’ stata eletta senatrice del Pd nel 2013, passando poi a MdP nel 2017.

Puglisi,ex senatrice Pd ora sottosegretaria al Lavoro

Francesca Puglisi (Pd) è la nuova sottosegretaria al Lavoro. Nata a Fano, classe 1969, laurea in Economia e Commercio a Bologna, è giornalista e, prima di dedicarsi a tempo pieno alla politica, ha lavorato nei settori del marketing, della comunicazione e delle pubbliche relazioni. E’ stata candidata con il Partito democratico alle ultime elezioni Europee di maggio 2019. Eletta al Senato nel 2013, nella scorsa legislatura ha fatto parte e poi ha presieduto la Commissione di inchiesta sul femminicidio di Palazzo Madama, dal 2017 al 2018. Tra gli incarichi precedenti all’interno del partito, nella segreteria nazionale Pd è stata responsabile della Scuola dal 2009 al 2013; Scuola, Università e Ricerca dal 2014 al 2016; Infanzia e adolescenza dal 2018 al 2019. Nel 2018 insieme ad altre donne ha dato vita all’associazione TowandaDem, per promuovere le pari opportunità tra donne e uomini e combattere le disuguaglianze.

Margiotta, dalla Vigilanza Rai alle Infrastrutture

Componente della Direzionale nazionale del Pd fin dall’inizio, Salvatore Margiotta, nato nel 1964 in Basilicata a Potenza, è ingegnere ed è da 2 anni responsabile del Dipartimento Infrastrutture del partito. Laureato in ingegneria idraulica, il nuovo sottosegretario al ministero delle Infrastrutture, è titolare di uno studio ed è stato segretario provinciale e regionale del Partito Popolare Italiano, poi coordinatore regionale e componente della direzione nazionale della Margherita. Margiotta arriva alla Camera nel 2006. Nel 2008 diventa vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e nel 2013, eletto senatore, fa parte delle Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni. Dal 2013 è componente della commissione bicamerale di Vigilanza Rai. Condannato in appello nel 2014, con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Potenza sugli appalti dei lavori per il centro oli ‘Tempa rossa’ in Basilicata, si autosospende dal partito dove rientra nel 2016 dopo essere stato assolto in Cassazione. Ricandidato al Senato come capolista per i Dem nel Collegio Basilicata, il 4 marzo 2018 viene rieletto senatore.

Traversi, architetto con lo sguardo al territorio

Roberto Traversi, 50 anni, milanese di nascita, ma ligure di adozione è alla sua prima esperienza da deputato. Già candidato a Chiavari, il nuovo sottosegretario al ministero per le Infrastrutture e i Trasporti, è stato eletto per il Movimento 5 Stelle a Genova alle politiche del 2018 e fa parte della Commissione Ambiente e Lavori pubblici di Montecitorio. Ha fatto parte della Commissione Difesa dal 21 giugno 2018 al 4 settembre 2019, in sostituzione del Sottosegretario di Stato per la Difesa Angelo Tofalo. Portavoce ligure del Movimento, architetto, giornalista pubblicista, editore sportivo e fotografo professionista sul suo sito si definisce così: “Sono membro della Commissione Ambiente e della Commissione Difesa alla Camera dei Deputati… mi considero un portavoce del territorio e dei cittadini, ho messo a disposizione le mie conoscenze e le mie competenze con la speranza di contribuire, anche solo un po’, alla felicità e al benessere del mio Paese”.

Liuzzi, la portavoce di M5s alla Camera allo Sviluppo

“Amo l’attualità, la politica e l’informazione da quando ne ho memoria”. Si presenta così sul suo sito Mirella Liuzzi, pugliese classe 1985, deputata del M5 stelle, portavoce del Movimento alla Camera e segretario di presidenza. Membro della Commissione di Vigilanza Rai e della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni Liuzzi conta una laurea in Scienze della Comunicazione prima a Bari ed in seguito una in Comunicazione Pubblica d’Impresa, Comunicazione politica e sociale alla Statale di Milano. Eletta per la prima volta nel 2013, vive a Matera e alle politiche del 2018 si è presentata come capolista in Basilicata.

Morani, dalla Giustizia allo Sviluppo economico

Avvocata, dall’ormai lunga carriera politica nelle file del Pd, Alessia Morani approda al suo primo incarico di governo come sottosegretario alla Sviluppo economico. Marchigiana, nata nel 1976, nel 1995 diventa segretaria provinciale della Sinistra giovanile di Pesaro Urbino e poi segretaria dei Ds della sezione di Macerata Feltria, il Comune nel quale è stata consigliere ed assessore dal 2003 al 2009. Dal 2006 è stata nel Consiglio nazionale dei Ds e nel 2013 è stata eletta deputata. Componente della commissione Giustizia alla Camera, con la segreteria di Matteo Renzi è stata nominata responsabile giustizia del Pd. Rieletta alla Camera alle Politiche del 2018, fa nuovamente parte della commissione Giustizia di Montecitorio. Molto attiva sui social (‘avvocato e deputata Pd. Tifosa del Milan… 0tranquilli non ho altri difetti’, si legge nel suo profilo su Twitter), si dice ‘orgogliosa per l’incarico importante che rappresenta una sfida centrale per un Paese che ha bisogno di tornare a crescere’.

Manzella, sottosegretario alle tlc col master a Yale

Classe 1965, un master a Yale e un curriculum che spazia dall’Antitrust alla Banca commerciale italiana al ministero dell’Economia fino alla Banca europea degli investimenti, di cui è funzionario in aspettativa. Gian Paolo Manzella, nominato sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, è considerato un fedelissimo di Nicola Zingaretti. Al punto di essere l’unico per il quale il segretario del Pd avrebbe esplicitamente chiesto la nomina nel governo. Un trasloco che avviene direttamente dalla Regione Lazio, dove Manzella è stato assessore allo Sviluppo economico e al Commercio e si è occupato di startup, industrie creative, artigianato, innovazione. Nel governo lo attende ora la delega alle telecomunicazioni, dossier delicatissimo e con fitte ramificazioni europee. Sull’Europa Manzella ha scritto un libro pubblicato nel 2011 (‘Una politica influente’) incentrato sulle politiche regionali dell’Unione, oltre a seguire direttamente i temi europei nella Regione Lazio già da consigliere dal 2013 al 2018. Ha un figlio, con cui condivide la passione per Vasco Rossi, pratica il trekking e il ciclismo.

Todde, una manager sarda sottosegretario allo Sviluppo

Alessandra Todde, esponente del M5s, è una dei tre sottosegretari allo Sviluppo economico. Sarda di Nuoro, classe 1969, arriva dal mondo dell’imprenditoria. Laureata in Scienze dell’informazione e in Informatica all’Università di Pisa, nel dicembre 2018 è stata nominata tra le Inspiring Fifty Italiane, le 50 donne italiane più influenti nel mondo della tecnologia. E’ stata amministratore delegato di Olidata dal luglio 2018 all’aprile 2019. Incarico poi lasciato per dedicarsi alla politica, con la candidatura come capolista del Movimento Cinque Stelle nel collegio Sardegna-Sicilia alle elezioni europee del 26 maggio.

Stefano Buffagni nuovo viceministro allo Sviluppo

Stefano Buffagni, parlamentare del M5s, è il nuovo viceministro allo Sviluppo Economico. Milanese, 36 anni, si è laureato in Economia e management per l’impresa all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, diventando poi dottore commercialista e revisore dei conti. Nel 2010 ha iniziato l’avventura nel M5s come attivista e nel marzo 2013 è stato eletto consigliere regionale in Lombardia. Dopo cinque anni al Pirellone si è candidato alla Camera nelle elezioni politiche del 2018 ed è stato eletto a Montecitorio. Nel primo governo Conte ha lavorato come sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega agli Affari regionali e autonomie.

Antonio Misiani, dalla Commissione Bilancio al Mef

Bergamasco, classe 1968, laureato in Economia politica alla Bocconi, Antonio Misiani, appena nominato viceministro dell’Economia, ha sempre militato nei ranghi della sinistra, prima nei DS a livello locale, poi nell’Ulivo e nel Pd. Proviniente dal mondo della formazione professionale e della finanza è stato eletto deputato nel 2006, nel 2008 e nel 2013: da subito è entrato nella Commissione Bilancio. Nel 2018 viene invece eletto senatore nelle liste dem, entrando anche in questo caso nella Commissione Bilancio di Palazzo Madama, diventandone capogruppo del partito. Ha collaborato con l’associazione Nens (Nuova economia, nuova società), fondata da Pier Luigi Bersani e Vincenzo Visco. Nel Pd è stato eletto tesoriere nazionale nel 2009 con la segreteria di Pier Luigi Bersani, riconfermato con la segreteria di Guglielmo Epifani fino al 2013.

Laura Castelli, paladina M5s confermata al Mef

Già viceministro nel Conte-1, Laura Castelli è stata confermata anche dal nuovo governo in quota M5s. Piemontese, ragioniera, laureata in Economia aziendale a Torino, ha lavorato per qualche anno nel settore fiscale e poi per il Gruppo Consiliare Regionale del Piemonte. No-Tav della prima ora, paladina dell’ambiente e in prima linea nella lotta contro la caccia, è stata eletta alla Camera con il Movimento 5 Stelle la prima volta nel 2013, entrando in Commissione Bilancio e diventando capogruppo del Movimento in Commissione fino al 2015. Nel 2016 è stata capogruppo portavoce Cinquestelle e nelle elezioni del 2018 è stata rieletta deputata. Poi il grande salto al Mef guidato da Giovanni Tria.

Marina Sereni, la viceministro del Pd alla Farnesina

Marina Sereni è la nuova vice ministro degli Esteri in quota Pd del governo Conte. Nata a Foligno l’8 maggio del 1960, maturità classica, è stata vicepresidente della Camera dal 2013 al 2018. Dal 2001, quando Piero Fassino la chiamò a far parte della segreteria nazionale dei Democratici di Sinistra, si occupa di politica estera. Come scrive sul suo sito internet, negli anni si è interessata in particolare “di Medio Oriente, della guerra in Iraq, dei temi della globalizzazione e della lotta alla povertà e al sottosviluppo, del processo di unificazione europea, della riforma delle Nazioni Unite e delle organizzazioni sovranazionali”. Dal 2009 al 2103 è stata vicepresidente del Partito Democratico.

Cancelleri, leader del M5S siciliano ora ai Trasporti

‘La politica è l’arte della semplicità’ dichiara sul suo profilo Facebook Giancarlo Cancelleri, classe 1975, nato a Caltanissetta. Geometra, già deputato all’Assemblea regionale siciliana e dal dicembre 2017 vicepresidente, è il leader del Movimento 5 Stelle in Sicilia. Esponente storico dei pentastellati, forte di una consistente vittoria elettorale alle ultime amministrative nella regione, ha guidato la battaglia per il taglio dei vitalizi dei deputati dell’Ars. Lo scorso mese d’agosto è stato protagonista di un tour in treno in giro per la Sicilia per denunciare le disastrose condizioni in cui versano le ferrovie siciliane in contrapposizione con il progetto della Tav definito da Cancelleri “un progetto inutile e vecchio”.

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