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Grande Torino, car carrier gigante da 7600 posti auto

Da lontano è un parallelepipedo bianco e giallo lungo 200 metri, un gigante addormentato appoggiato su un fianco, alto come un piccolo grattacielo e con una bocca enorme spalancata sul molo d’imbarco, pronta ad ingoiare, una ad una, le vetture FCA che la fila di bisarche scarica sul cemento e a distribuirle sui 13 piani di carico. Dalla plancia di comando, seduti al computer di bordo da cui si governa la motonave, lo sguardo abbraccia dall’alto il mare grigio ed agitato, fino all’orizzonte, mentre dal ponte principale ci si può affacciare e scorgere l’acqua, un’altezza vertiginosa più sotto.

La Grande Torino, la nuovissima ammiraglia per il trasporto di rotabili che il Gruppo Grimaldi ha tenuto a battesimo sul molo di Civitavecchia, è solo la prima di sette unità gemelle commissionate al cantiere cinese Yangfan di Zhoushan: “E’ una delle pochissime car carrier post Panamax – ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo, Emanuele Grimaldi – ovvero più larghe di 32 metri, tocca i 36 metri, e può portare 7.600 auto oppure 5.400 metri lineari di rotabili più 2.700 auto. E’ molto flessibile, ha quattro ponti mobili e due rampe d’accesso, una laterale e una in poppa”. Può trasportare qualsiasi tipo di carico rotabile: camion, trattori, autobus, scavatrici, fino a 5,3 metri di altezza, e viene governata da un equipaggio di 24 uomini.

A fare da madrina alla nave e a tagliare il nastro con la tradizionale rottura della bottiglia è stata la showgirl e conduttrice televisiva Cristina Chiabotto, dopo la benedizione di monsignor Cono Firringa, parroco della Cattedrale di Civitavecchia, alla presenza del sindaco, Ernesto Tedesco, del presidente dell’Autorità Portuale, Francesco Maria di Majo e del direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Mauro Coletta.

“Diamo il benvenuto alla nuova ammiraglia del gruppo per il trasporto di auto – aveva esordito Grimaldi – a cinquant’anni dal lancio della nostra prima car carrier, una bananiera riconvertita per il trasporto di auto Fiat costruite in Italia e destinate al mercato britannico. L’avevamo chiamata Warrington, in omaggio a Fiat UK, che aveva la sede nell’omonima città inglese. Per questa motonave abbiamo scelto il nome Grande Torino, per richiamare la città dove ha sede operativa Fiat Chrysler Automobiles, onorando così la fruttuosa partnership che ci lega da mezzo secolo a una delle più importanti case automobilistiche al mondo”.

La Grande Torino rappresenta un ulteriore e significativo passo avanti nella direzione di una flotta sempre più ecofriendly: è un’unità altamente tecnologica, dotata di un motore Man Energy Solutions a controllo elettronico, come richiesto dalle nuove normative per la riduzione delle emissioni di ossido di azoto (NOx), e di uno scrubber per l’abbattimento delle emissioni di ossido di zolfo (SOx). Inoltre rispetta le più recenti normative sul trattamento delle acque di zavorra.

La motonave sarà impiegata sul collegamento ro/ro settimanale del Gruppo Grimaldi tra il Mediterraneo e il Nord America, principalmente per trasportare vetture FCA: servirà i porti di Gioia Tauro, Civitavecchia, Livorno e Savona in Italia, Valencia in Spagna, Anversa in Belgio, Halifax in Canada, Davisville, New York, Baltimora, Jacksonville e Houston negli Usa e Tuxpan e Veracruz in Messico.

Il Gruppo Grimaldi è primo al mondo nel trasporto di autovetture e rotabili tra Nord America e Africa Occidentale e tra Nord America e Mediterraneo: 90 unità di proprietà, di cui 19 sono PCTC (Pure Car/Truck Carrier), sono adibite esclusivamente a questo tipo di trasporto.

Emanuele Grimaldi ha voluto concludere la cerimonia con le parole del padre, Guido: “Desidero augurare alla nave e al suo equipaggio una serena navigazione, un mare calmo e sempre vento in poppa”.

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