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Saudi Aramco, fissato il calendario dell’Ipo “più grande di sempre”

Petrolio, Arabia Saudita, Mohammad bin Salman Al Sa'ud

È il 17 novembre la data scelta per dare il via al processo che porterà all’Ipo “più grande di sempre”: si avvicina, infatti, lo sbarco in Borsa di Saudi Aramco. Il colosso petrolifero saudita specifica che lo 0,5% verrà destinato a investitori individuali. È l’uinica cifra disponibile, dato che non indica quale sarà la quota che verrà collocata sul mercato, né la forchetta di prezzo. Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman punta ad una valorizzazione della società di 2mila miliardi di dollari, ma gli analisti stimano che il valore sia più vicino a 1,5 mila miliardi di dollari. L’attesa è che la raccolta superi il collocamento con cui nel 2014 il colosso cinese dell’e-commerce Alibaba raccolse oltre 25 miliardi di dollari.

Nelle oltre 650 pagine del prospetto informativo, pubblicato nella serata di sabato, viene fissato il calendario dell’Ipo: il 17 novembre si apre il periodo di sottoscrizione per il pubblico e anche il bookbuilding, che si concluderanno rispettivamente il 28 novembre e il 4 dicembre; l’indicazione del prezzo di collocamento arriverà il 5 dicembre. Mentre il debutto in Borsa è previsto per l’11 dicembre. Il prospetto stabilisce anche che la società non potrà collocare azioni aggiuntive nei 6 mesi successivi all’avvio delle contrattazioni e che gli azionisti non potranno vendere azioni nei 12 mesi successivi alla quotazione. Nel prospetto non c’è invece alcun riferimento alla quota che verrà collocata sul mercato: si limita a dire che lo 0,5% andrà agli investitori individuali.

Il prospetto elenca poi una serie di rischi da considerare, che vanno dall’impatto delle scorte internazionali di greggio sul flusso di cassa all’impatto dei cambiamenti climatici, dall’instabilità politica e sociale del Medio Oriente al terrorismo e i conflitti armati. Per mettere mettere a punto la quotazione ci sono voluti 3 anni. L’operazione è uno dei tre pilastri del ‘Saudi Vision 2030’, il piano che punta su riforme strutturali, privatizzazioni e sviluppo delle piccole e medie imprese per diversificare l’economia del Paese troppo dipendente dal petrolio. L’ufficializzazione dello sbarco di Aramco in Borsa è stato fatto il 3 novembre dal principe ereditario bin Salman, che è il grande sostenitore dell’operazione, dopo aver verificato che da parte degli investitori locali c’era un solido supporto. Sostegno che sembra esserci anche fuori dall’Arabia Saudita: la Cina ha già fatto sapere che sta valutando di investire fra i 5 e i 10 miliardi di dollari nell’Ipo di Aramco, con Cic, Sinopec e il fondo della Silk Road che sarebbero in trattative per acquistare azioni del colosso petrolifero.

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