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Cdp, da 170 anni al centro dell’economia

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Nonostante le voci su un possibile ruolo chiave nella risoluzione dell’ennesima emergenza industriale (quella dell’ex Ilva) possano far pensare il contrario, Cassa Depositi e Prestiti non è “un mero strumento” per risolvere criticità. Con Cdp si può adottare “una prospettiva di ampio respiro, per progettare l’Italia di domani”. Così Giuseppe Conte ha ricordato il ruolo chiave del Gruppo nel quadro dell’economia italiana, in occasione della cerimonia per il suo 170esimo anno di attività.

“In questi 170 anni la missione di Cdp è rimasta la stessa, così come i motivi ispiratori che ne hanno guidato l’evoluzione nel corso della storia”, aveva sottolineato l’Ad Fabrizio Palermo in apertura, dal palco della cerimonia all’ex Poligrafico e Zecca dello Stato, davanti, tra gli altri, anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quello della Camera Roberto Fico. Ma uno scenario economico complesso come quello attuale va affrontato con strumenti nuovi. “Per questo Cdp continua a cambiare, allargando il suo orizzonte ed estendendo le competenze a servizio del Paese. Per Cassa Depositi e Prestiti il piano industriale 2019-2021, lanciato undici mesi fa, rappresenta un cambio di passo, una nuova spinta che vuole fare leva su innovazione, inclusione e sostenibilità con un approccio del tutto nuovo, basato su un rapporto più solido con il territorio, sulla volontà di ‘fare rete’ e sulle competenze finanziarie e industriali” del Gruppo.

Per Conte “Cassa Depositi e Prestiti rappresenta l’istituzione che – più di ogni altra – può agire da protagonista per rendere il nostro Paese più verde, più inclusivo e più innovativo”. Innovazione e sostenibilità sono strettamente interconnesse: “Trasformare il nostro modo di produrre e di consumare, avvalendoci, in misura crescente, di fonti di energia rinnovabile” in coerenza “con modelli di economia circolare, può consentire una nuova ‘rivoluzione industriale’, realmente alleata dell’ambiente e dell’occupazione”.

Proprio la più recente delle iniziative Cassa depositi e prestiti è incentrata sul tema ambientale: ha ottenuto infatti l’accreditamento presso il Green Climate Fund (Gcf), il fondo globale promosso dalle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici. Cdp è la prima istituzione finanziaria italiana che può accedere alle risorse messe a disposizione del Gcf.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione della cerimonia per i 170 anni di Cassa Depositi e Prestiti presso l’ex Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato a Roma, 18 novembre 2019. ANSA/UFFICIO STAMPA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
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Spinta innovatrice e green, quindi, ma anche punto di riferimento: per il Premier “in un contesto macroeconomico di profonda incertezza e in continua evoluzione, i riferimenti di un tempo sembrano svanire ed è forte il bisogno di certezze e di presìdi solidi in campo economico e sociale”. Cdp è “un operatore unico” perché mostra “particolare attenzione alla sostenibilità economica e finanziaria delle operazioni e, allo stesso tempo, alla tutela del risparmio raccolto e investito”. La sua missione istituzionale “si realizza grazie ai 27 milioni di italiani che, ogni giorno, affidano ad essa i propri risparmi, quantificabili in circa 260 miliardi di euro annui. Proprio grazie a queste preziose risorse e a quelle raccolte sul mercato, Cassa è stata in grado, nel 2018, di mobilitare oltre 36 miliardi di euro a favore dell’economia italiana”.

Nel suo intervento il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha sottolineato il ruolo di “istituzione di mercato con una missione pubblica”, il “ruolo decisivo nella promozione, nello sviluppo, nel rilancio dell’economia di mercato”. Quindi il ruolo tradizionale di finanziamento degli enti locali, “che resta fondamentale”, accanto al “sostegno di pmi, progetti infrastrutturali, export e internazionalizzazione delle imprese dell’impresa; l’azione di investimento per l’economia nazionale e delle startup”. Per Cdp c’è oggi una “dimensione nuova”, sottolinea il ministro, che è “necessaria e utile perchè svolta in una logica di mercato ma al tempo stesso è in grado di correggere e colmarne i limiti e numerosi fallimenti”. Restano fermi i due pilastri dello statuto Cdp, sottolinea Gualtieri: una “gestione accorta e prudente delle risorse alimentate dal risparmio degli italiani”, e “il rispetto della norma che consente di assumere partecipazioni in società di rilevante interesse nazionale solo se caratterizzate da adeguate prospettive di reddititività”.

Il possibile ruolo nella crisi Ilva

Resta, di fatto, il ruolo di salvagente del Gruppo nelle situazioni industriali più delicate del Paese. Nel pieno dello scontro Governo-ArcelorMittal, il possibile coinvolgimento di Cdp nella vicenda è saltato fuori più volte. Un’eventualità che i vertici della Cassa non smentiscono. “Siamo una istituzione che ha sempre sostenuto il Paese e continuerà a farlo”, si è limitato a dire Palermo, aggiungendo che “oggi il Governo è impegnato in una delicata trattativa, su questo preferisco non commentare”. Qualche indicazione in più l’ha fornita il presidente Giovanni Gorno Tempini: “Il ruolo che la Cdp può avere “sulla questione ex Ilva, “al di là del coinvolgimento diretto in una situazione che è oggetto di altre conversazioni ovviamente è di grande attenzione a quello che avviene sul territorio, a livello di enti locali, a livello di tutte le nostre società partecipate. Questo – spiega – è sicuramente un ambito nel quale noi possiamo pensare di svolgere un ruolo”. Quella dell’Ilva, dice il presidente della Cdp, “è una situazione nella quale ci sono dei colloqui in corso, ogni commento sarebbe quindi superfluo”. E aggiunge: “noi seguiamo con grande attenzione ma – sottolinea Gorno Tempini – attendiamo quello avviene nell’ambito di altre situazioni, che sono in questo momento in corso”.

Manutenzione, fibra, equity

A margine dell’evento Palermo ha fornito qualche dettaglio sulle prossime iniziative di Cdp. Che passeranno anche dalla riorganizzazione (“una sana manutenzione è sempre necessaria”) della Cassa. “L’obiettivo è razionalizzare e definire le aree di intervento e come intervenire, soprattutto quali strumenti usare, capire se quelli attuali sono adeguati”, dice. Il tema delle partecipazioni passa dalla “questione della riorganizzazione, che in parte abbiamo fatto e in parte la stiamo facendo”. Ma, spiega, “una riorganizzazione si basa su un’analisi attenta e una pianificazione, cosa che in parte abbiamo fatto nel piano lanciato un anno fa. Quest’anno abbiamo lavorato per affinare ulteriormente questo esercizio e adesso lo porteremo in Cda”. Alla domanda se ci saranno nuove acquisizioni o dismissioni, Palermo risponde: “Sta nella storia di Cdp. C’è sempre un’evoluzione e noi cerchiamo di intercettare le esigenze di sviluppo del Paese”.

La nuova strategia sull’equity dovrebbe arrivare in Cda “nei prossimi mesi”. “A breve il nostro Cda approverà una nuova strategia”. Cassa depositi e prestiti punta “a fare sistema, favorendo il dialogo tra le nostre eccellenze produttive”. Cdp ha come obiettivo anche, spiega l’ad, quello di generare “iniziative imprenditoriali innovative”.

Altro settore in cui Cdp, anche tramite Open Fiber, gioca un ruolo chiave: la fibra. “Cdp investe nelle infrastrutture strategiche del nostro Paese per creare un sistema efficiente e la fibra ottica è importante: è un’abilitante per lo sviluppo, soprattutto nella logica dell’innovazione”. “Noi faremo – assicura l’ad – quel che necessario per far sì che un’infrastruttura efficiente, moderna e competitiva sia presente nel mostro Paese”.

L’amministratore delegato e direttore generale di CDP, Fabrizio Palermo,ed il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione della cerimonia per i 170 anni di Cassa Depositi e Prestiti presso l’ex Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato a Roma, 18 novembre 2019. ANSA/UFFICIO STAMPA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
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