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Porsche, Innocenti: 50% di veicoli elettrici o ibridi nel 2025

porsche

A livello globale, i primi 9 mesi dell’anno si sono chiusi con un incremento delle vendite pari al 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con 202.318 veicoli consegnati in tutto il mondo. “Un risultato che ci rende particolarmente fiduciosi sulla chiusura dell’anno in corso”, racconta Pietro Innocenti, CEO di Porsche Italia. Che, oltre ai numeri dell’anno in corso, commenta anche i progetti futuri dell’azienda.

Come valuta Porsche questo anno che sta per concludersi?

Il 2019 è sicuramente un anno positivo anche per Porsche Italia e siamo soddisfatti dei risultati raggiunti fino a questo momento. L’obiettivo è di raggiungere oltre 6.000 vetture vendute entro la fine dell’anno e i numeri dei primi 9 mesi confermano le previsioni. Siamo il terzo mercato in Europa per numero di vetture vendute, dopo Germania e UK: a tirare la volata la Macan e la nuova Cayenne Coupé, e poi l’iconica 911 con la sua ottava generazione, ma anche le motorizzazioni ibride plug-in, disponibili attualmente su Cayenne e Panamera, che rappresentano più del 70% delle vendite totali di questi modelli. Per questo motivo pensiamo che anche Taycan, la nostra prima vettura totalmente elettrica, possa raggiungere buoni risultati di vendita il prossimo anno.

Quali progetti avete in cantiere per l’auto elettrica?

A inizio settembre abbiamo presentato Taycan, la prima Porsche elettrica, nelle versioni più potenti Turbo S e Turbo e recentemente abbiamo annunciato la terza versione, la Taycan 4S. Se il mercato continuerà ad evolvere come ha fatto finora, oltre il 50 per cento dell’intera gamma di prodotti Porsche sarà composto da veicoli elettrici o ibridi, entro il 2025. Va da sé, quindi, che prevediamo ulteriori investimenti nell’elettrificazione, ad iniziare dalla Macan, il modello più venduto in Italia, che entro il prossimo decennio verrà presentata in una versione completamente elettrica. Ma le soluzioni immaginabili, ibride o totalmente elettriche, includono anche i modelli 718 e 911. Porsche ha già maturato molta esperienza sui sistemi di alimentazione elettrica: dai test sui modelli Boxster e Cayman con un sistema di trazione elettrica puro, alla presentazione al Salone di Ginevra del 2010 della prima hypercar ibrida, la 918, fino ad arrivare alla 99X Electric, la monoposto con cui Neel Jani e André Lotterer partecipano al campionato di Formula E. Ci crediamo, stiamo investendo in questa direzione e ciò che è certo è che continueremo ad offrire ai nostri clienti vetture affascinanti e prestazionali anche in futuro.

Per quando avremo un mercato dell’auto interamente ecologico a trazione elettrica e a larghissima diffusione?

Siamo coscienti che purtroppo l’Italia sconta un ritardo in termini di infrastrutture di ricarica, aspetto che impatta sicuramente sulle nostre previsioni di vendita e sulle tempistiche di diffusione della mobilità elettrica su larga scala. Per dare il nostro il contributo, stiamo lavorando su due fronti: da un lato, attraverso la predisposizione di piattaforme di ricarica veloce in tutte le nostre concessionarie, alla quale seguirà una seconda fase di elettrificazione del territorio con l’installazione di colonnine di ricarica presso quelle che chiamiamo “Destination Charging”, ovvero delle destinazioni privilegiate dai clienti Porsche come ristoranti, alberghi, club, cliniche… dove sarà possibile ricaricare anche quando le nostre concessionarie sono chiuse. Sull’altro fronte, attraverso partnership strategiche che consentiranno ai nostri clienti di ricaricare velocemente la loro vettura sia in viaggio che in ambito privato. Mi riferisco, da un lato, alla joint venture di Porsche AG con Ionity che vedrà l’installazione di 400 stazioni di ricarica rapida in Europa con una capacità pari a 350kW per ciascun punto di ricarica entro la fine del 2019; dall’altro, all’accordo siglato da Porsche Italia con Alipiq E-Mobility e in collaborazione con AGN ENERGIA, che consentirà ai nostri clienti di ricaricare la propria vettura comodamente a casa senza dover cambiare fornitore di energia, senza rischi di black out e senza alcun aumento di potenza del contatore, attraverso l’istallazione di un contatore dedicato da 11kW ad una tariffa flat. Certo è che l’impegno di un singolo non è sufficiente a raggiungere l’obiettivo di una mobilità elettrica diffusa e capillare. Le case automobilistiche stanno investendo miliardi di euro nell’elettrificazione delle proprie gamme, così come le utilities con l’istallazione di stazioni di ricarica, ma le tempistiche di diffusione dei veicoli elettrici dipendono molto dalle normative, che potrebbero spostare gli equilibri, dallo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e dai costi delle vetture stesse, che al momento sono superiori a quelli delle auto “convenzionali” per via dei maggiori investimenti necessari per lo sviluppo delle tecnologie stesse.

Quali sono le difficoltà di produrre motori elettrici per auto con le stesse performance attuali di un’auto a benzina?

Non potevamo contare su nessuno schema esistente per sviluppare la prima Porsche elettrica, la Taycan. Ma una cosa era chiara: anche una Porsche completamente elettrica deve essere identificabile a prima vista come parte della nostra gamma. Taycan è infatti una Porsche a tutti gli effetti, sia nello stile che nelle prestazioni, con una dinamica straordinaria in grado di dare quel tipo di emozione e piacere di guida che il nostro cliente ricerca e si aspetta dal nostro brand. Chiaramente le sfide sono state tante, non avevamo mai sviluppato una tecnologia totalmente elettrica prima d’ora. Potevamo però contare su oltre 70 anni di esperienza nella costruzione di auto sportive e sul nostro know-how in ambito motorsport. A livello di performance, un motore elettrico è persino migliore di un motore a combustione, in grado di sviluppare la coppia massima a 0 giri motore. Inoltre c’è la questione del peso: un motore elettrico, a parità di potenza, pesa fino al 70% in meno di un motore a combustione. Quindi, complessivamente, una vettura totalmente elettrica pesa uguale se non meno di una vettura tradizionale, ma con i vantaggi relativi alla coppia e al posizionamento del baricentro, che nella Taycan è addirittura più basso di quello della 911. Un altro grande punto di forza della Taycan è il sistema di alimentazione a 800 Volt, invece del sistema a 400 Volt normalmente utilizzato per le automobili elettriche. Ciò consente prestazioni elevate e costanti, riduce il tempo di ricarica e riduce il peso e lo spazio di installazione del cablaggio, garantendo le stesse elevate prestazioni dei nostri modelli a benzina. È un’auto che percorre da 0 a 100 metri in 2,8 secondi nella sua versione più potente!

Quanto dedicate a ricerca e sviluppo?

Negli anni, ogni nostra vettura sportiva, ogni modello ha scandito un momento di crescita che si è sempre identificato con il progresso stesso della tecnica, delle prestazioni e dell’innovazione. Non ci sarebbe innovazione senza ricerca. I nostri team di ingegneri e di esperti sono costantemente al lavoro per rendere Porsche il marchio di maggior successo nella mobilità sportiva di alta gamma. I nostri impegni attuali e futuri vanno nella direzione di elettrificazione e digitalizzazione. Prevediamo di investire più di sei miliardi di euro nella mobilità elettrica entro il 2022, il doppio della cifra originariamente prevista. Dei tre miliardi di euro supplementari, circa 500 milioni saranno utilizzati per lo sviluppo di varianti e derivati della Taycan, circa un miliardo di euro sarà impiegato per l’elettrificazione e l’ibridizzazione della gamma di prodotti esistenti e alcune centinaia di milioni per l’espansione dei siti di produzione, ai quali si aggiungono circa 700 milioni di euro per le nuove tecnologie, l’infrastruttura di ricarica e la smart mobility. Questo processo continuo di ricerca e sviluppo porta con sé la necessità di nuove competenze e tecnologie all’avanguardia. Presso la sede centrale di Porsche, a Zuffenhausen, sono state realizzate una nuova officina di verniciatura, un’area dedicata all’assemblaggio della Taycan e un convogliatore aereo per il trasporto delle scocche verniciate e delle unità di trasmissione verso l’area di assemblaggio finale. Abbiamo ampliato l’officina motori, per consentire anche la costruzione delle trazioni elettriche, e il reparto carrozzeria. Sono previsti investimenti anche per il Centro di Sviluppo di Weissach. Soltanto a Zuffenhausen, la produzione della Taycan sta già creando circa 1.200 nuovi posti di lavoro.

Quali strategie implementate per rimanere competitivi in un mercato che richiede sempre più fusioni come quella di FCA/Peugeot per rimanere profittevole?

La nostra visione rimane la stessa: vogliamo essere il marchio di maggior successo per la mobilità sportiva di alta gamma. Per questo motivo stiamo arricchendo la nostra gamma con nuovi prodotti, servizi e modelli di business. Come dicevo, l’elettrificazione, la digitalizzazione e la connettività saranno sicuramente aspetti che condizioneranno le preferenze dei consumatori. La nostra strategia si sviluppa infatti attorno a questi elementi con l’obiettivo di mantenere invariata la nostra identità e il DNA Porsche con un occhio rivolto al futuro, implementando le tecnologie di domani. Ne abbiamo già dato dimostrazione con Taycan che, non solo offre tecnologie di mobilità elettrica all’avanguardia, ma ha costituito una svolta nell’intero settore. Avere alle spalle un Gruppo come Volkswagen ci aiuterà sicuramente a compiere un ulteriore passo in avanti, a partire ad esempio dalla piattaforma PPE (Premium Platform Electric) sviluppata da Porsche in collaborazione con Audi AG o dalla collaborazione con Bentley e Bugatti, che insieme a Porsche rappresentano il segmento “Sport & Luxury” del Gruppo, per creare sinergie, sviluppare strategie congiunte e migliorare la qualità dei nostri processi. La forza del Gruppo sta proprio in questo, nella possibilità di plasmare insieme la mobilità di domani e di mettere più rapidamente sul mercato nuovi veicoli all’avanguardia dal punto di vista della tecnica. Se dovessimo affrontare le sfide che ci attendono da soli, i costi sarebbero molto più elevati.

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