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Leonardo porta a Genova uno dei supercomputer più potenti al mondo

super computer leonardo

Ci vorranno una decina di mesi per installarlo: quando sarà finito e operativo, entro la fine del 2020, Genova potrà vantarsi di avere uno dei super computer più potenti del mondo. La macchina verrà montata nel primo dei laboratori della rete dei Leonardo Labs, promossa dal colosso dell’industria tecnologica italiana e presentata oggi nel capoluogo ligure nella giornata dedicata all’Innovation Award 2019, l’iniziativa che la Leonardo dedica ai giovani ricercatori.

Il nuovo supercomputer di Leonardo sarà situato nell’ex torre di sedici piani del gruppo a Genova che fino a pochi anni fa ospitava la sede Selex, in via Pieragostini, nella zona della Fiumara. Roberto Cingolani, nella sua prima uscita pubblica come Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo (ruolo che riveste da pochi mesi), ha spiegato che “la macchina deve avere 10-20 peta byte per iniziare”, nell’ordine di grandezza cioè dei biliardi di byte. In parole povere, “è una macchina molto molto ‘grossa’”. “Dal punto di vista del calcolo normalmente si usano i flop”, le operazioni al secondo: “deve essere una macchina che fa tanti ‘peta flop’. Ormai il trend a livello mondiale è fare macchine exaflop (da trilioni di operazioni al secondo, ndr), che non sono ancora raggiunte. Se uno fa decine di peta flop comincia ad entrare nel novero dei grandi”.

“In soldoni avrà una grandissima potenza di calcolo e un grandissimo storage che si può analizzare”. Poi c’è un problema di architettura, ha segnalato anche Cingolani, spiegando che si sta elaborando esattamente l’obiettivo anche in funzione delle necessità delle singole divisioni. L’Italia, ha però evidenziato Cingolani, “deve entrare nel club del supercalcolo mondiale, avendo almeno l’1% della potenza di calcolo mondiale. In Italia in questi anni c’è stata una crescita, mi farebbe piacere che questo ulteriore investimento contribuisca a portare in alto la nostra potenza di calcolo. Sono incrementi importanti”, ha sottolineato.

Il supercalcolo è solo una delle tecnologie che verranno affrontate dai nuovi Leonardo Labs. “Il progresso avanza a ritmo imbarazzante” in un “mercato ipercompetitivo” e l’obiettivo dei Leonardo Labs è “diventare driver dell’innovazione nell’arco di 5-10 anni”, ha detto Cingolani. Big data, supercalcolo, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche sono le sfide che si preparano a raccogliere i laboratori che nei prossimi cinque anni sono previsti in tutta Italia, in prossimità con le sedi produttive della Leonardo, da Genova fino a Napoli. Grazie a essi giovani ricercatori di tutto il mondo potranno arrivare in Italia per lavorare con gli esperti delle divisioni produttive di Leonardo.

I Leonardo Labs sono l’espressione della nuova road map, che “assicura una prospettiva di crescita nel lungo periodo per affrontare le sfide del terzo millennio in chiave sostenibile”, ha rilevato in una nota l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. L’obiettivo, ha aggiunto, è “duplice: soddisfare la domanda del mercato che richiede un’innovazione continua e anticipare l’innovazione che, a sua volta, genera nuova domanda”. È una grande scommessa, quelle che parte da Genova, ha rilevato ancora Cingolani; “si tratta di esplorare per capire quali sono le idee più intelligenti” ed è un’esplorazione a tutto tondo, che coinvolge tutte le divisioni di Leonardo in tutta Italia. La scelta è quella di affiancare i nuovi laboratori alle divisioni produttive dell’azienda: se Genova è destinata a diventare la sede per il laboratorio dedicato al supercalcolo, a Torino si farà ricerca sui velivoli e a Cascina Costa (Varese) sugli elicotteri, il laboratorio di Roma studierà l’elettronica, mentre quello di Napoli i nuovi materiali che in futuro permetteranno di realizzare aerei più leggeri e meno inquinanti. “E’ in corso – ha proseguito Cingolani – la discussione per cercare di capire come dislocare tutti i Leonardo Labs e, fatta la scelta tecnica, bisogna vedere dove è più conveniente applicarla. E’ una grande scommessa e bisogna avere il coraggio di rischiare”.

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