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Ecco gli ’Oscar’ dell’Angi per i giovani innovatori

Angi

La cerimonia di premiazione vera e propria si svolgerà alla Camera il 17 dicembre, quando, dividendoli in 11 categorie, l’Angi celebrerà i migliori innovatori italiani. Con la conferenza di presentazione dell’evento tenuta oggi, però, l’Associazione nazionale giovani innovatori ha già presentato i punti cardinali alla base della sua iniziativa. In lizza per il premio ci sono gli Under 40 che si sono maggiormente distinti nell’anno e i migliori innovation leader che hanno ispirato le generazioni successive.

Nella cornice della sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei ministri, l’Angi ha ricordato i criteri cardine del premio, giunto alla sua seconda edizione: meritocrazia, ricerca, capacità di analizzare il presente e disegnare il futuro. Nel corso della presentazione, coordinata da Daniel Della Seta (conduttore della trasmissione radiofonica “L’Italia che va…” di Radio RAI), hanno preso la parola i vari attori che prenderanno parte all’iniziativa. Tra questi il presidente di Angi, Gabriele Ferrieri: dietro il premio “c’è la nostra mission, lo sforzo quotidiano per dare forza e stimoli ai giovani talenti. Il nostro compito è quello di farli emergere, attraverso sinergie con le istituzioni e collaborazioni con privati, scuole, università e aziende. Tutti i giovani e le aziende che premieremo il 17 dicembre sono la punta di un iceberg, ma sotto al livello dell’acqua ci sono ancora qualità straordinarie da portare alla luce, da supportare, da valorizzare ed è quello che ci impegniamo a fare ogni giorno. L’Innovation Leader Award consegnato oggi a Valeria Cagnina va esattamente in questa direzione”.

 

Alla classe 2001, nominata a 17 anni tra le Inspiring Fifty, è andato infatti il riconoscimento creato in collaborazione con Acea. Massimiliano Garri, Responsabile Area Innovation, Technology & Solutions proprio del Gruppo Acea, ha detto che “promuovere l’innovazione e le iniziative imprenditoriali dei giovani è un obiettivo che quotidianamente Acea si impegna a raggiungere e la storia di Valeria Cagnina da questo punto di vista è di grande ispirazione. Il Gruppo, oltre a sostenere da sempre i giovani collaborando con diverse startup e svolgendo una costante attività di scouting, sta portando avanti il progetto Acea Innovation Garage finalizzato a diffondere la cultura dell’innovazione anche all’interno dell’azienda, promuovendo il messaggio che il futuro non si deve aspettare, ma si può contribuire a crearlo”.

Alla conferenza hanno partecipato anche Massimo Inguscio, presidente del CNR, Valeria Fiore (Communication & innovation Uffici del Parlamento europeo in Italia), Pierluigi Sassi presidente di Earth Day Italia, Federico Mollicone dall’Intergruppo parlamentare sull’innovazione. Sono intervenuti anche Fabio Insenga, Direttore di Fortune Italia, Giovanni Pesce, ad della Fugen Sim, Alberto Coletti dello studio ‘Orrick, Herrington & Sutcliffe (Europe) LLP’, Luca Iannelli della startup Let Your Boat, e Antonino Geraci, ambasciatore Tesla Owners Italia e Ceo di XMove.


Roberto Baldassari, Direttore del Comitato Scientifico di ANGI ha poi presentato la prima parte del rapporto annuale sull’osservatorio “Giovani e Innovazione” 2019. Il primo a livello nazionale con focus sulle startup, sui numeri dell’ecosistema italiano e delle politiche pubbliche italiane ed europee a sostegno delle nuove generazioni e dell’innovazione tecnologica (la seconda parte verrà divulgata in occasione della cerimonia di premiazione del 17 dicembre). Il campione del report fa particolare riferimento alla fascia che va da 18 ai 34 anni. Illuminante la parte dedicata alle competenze digitali, che hanno diretta attinenza con il tema dell’innovazione. La conoscenza dei social network è ritenuta fondamentale per il 29% della fascia giovanile, mentre il totale del campione, comprendente anche adulti e anziani, si ferma significativamente al 16%. La conoscenza degli strumenti digitali è tenuta in gran conto dai giovani (31%), meno dalla totalità degli intervistati (19%). Tra gli elementi più indicati dai ragazzi c’è l’ambizione (34%), mentre l’esperienza è un valore primario per l’intero campione (33%). Interessante anche la definizione di impresa innovativa, che per i giovani deve basarsi su investimenti in strumenti e tecnologie di avanguardia (34%) e su un gruppo dirigenziale giovane (23%). L’apertura a nuove forme di contatto con il cliente finale è ritenuta essenziale dal 20% degli intervistati, ma la percentuale scende al 7% nelle risposte della fascia giovanile.

“Le distanze tra le generazioni – ha spiegato Baldassari – aumentano per alcuni elementi analizzati dalla ricerca, come ad esempio il rapporto con le aziende, la meritocrazia, la fiducia nelle istituzioni e le prospettive di crescita e sviluppo imprenditoriale. Appare sempre più evidente che la classe politica continua a parlare ai padri dei figli, ma si dimentica di parlare direttamente ai figli. Il vero ostacolo che c’è tra aziende e giovani è il concetto di esperienza: le aziende più che farla fare, continuano a pretenderla e la laurea in alcuni casi è un handicap perché iper professionalizza. E alla domanda ‘le aziende selezionano in base al merito?’ per 7 giovani su 10 la risposta è no”.

 

 

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