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Pubblica amministrazione a portata di social

Una rete di comunicatori, giornalisti, social media manager, legati da un sogno e da un obiettivo che sta diventando sempre più concreto: quello di avvicinare la Pubblica amministrazione alle persone rendendo i servizi e le informazioni più veloci, a portata di cittadino e di smartphone, sburocratizzando la macchina istituzionale. È questa PA Social, Associazione Nazionale per la nuova Comunicazione (www.pasocial.info), che dal 2017 rappresenta, per usare le parole dell’Ocse, una “best practice internazionale”, la prima nel mondo ad aver creato una rete dedicata alla comunicazione e informazione digitale.

 

Nata da un’idea del presidente Francesco Di Costanzo, costruita e partecipata da tantissimi professionisti in tutta Italia, PA Social è un network in espansione, che si pone come punto di riferimento affidabile per tutti gli operatori della comunicazione e informazione web, social e chat di PA, utilities, imprese. Ma di cosa si occupa in concreto? Valorizzare le nuove e le “tradizionali” figure professionali, ridefinirne i confini legislativi e l’organizzazione del lavoro, raggiungere un riconoscimento formale per chi ancora non ce l’ha, sviluppare l’uso consapevole e appropriato dei social media, puntare sulla formazione e la qualità per offrire una informazione corretta ed evitare in rete l’uso distorto di notizie che potrebbero avere un grosso impatto sulla cittadinanza, mantenere una costante attività di divulgazione e scambio di buone pratiche, fare ricerca attraverso l’Osservatorio nazionale sulla comunicazione digitale (ideato e creato insieme ad Istituto Piepoli), rafforzare e allargare costantemente la rete nazionale, implementare le attività internazionali.

 

“La nostra forza – spiega il Presidente dell’Associazione Francesco Di Costanzo – è quella di essere riusciti a creare una infrastruttura agile e molto partecipata di enti e aziende pubbliche, professionisti, imprese, manager e amministratori pubblici, che con entusiasmo e grande collaborazione stanno mettendo in campo una rivoluzione nel rapporto tra enti e cittadini, più diretto e con presenza di qualità sulle piattaforme scelte dalla maggioranza delle persone, i social e le chat”.

 

Oltre 700 soci, 17 coordinamenti regionali, numerosi tavoli tematici nazionali (cultura, sanità, formazione, legge 151, ambiente, istruzione), partnership e collaborazioni importanti con, tra gli altri, Facebook, LinkedIn, Anci, Hootsuite, Istituto Piepoli, L’Eco della Stampa, InfoCamere, Formez PA, testate giornalistiche e strutture dedicate al digitale e all’innovazione, fanno di questa rete nazionale di comunicatori, giornalisti, social media manager, una fucina inesauribile di idee, stimoli, confronti, buone pratiche, un modello da seguire anche per altre realtà. “Il meglio deve ancora venire – conclude Francesco Di Costanzo – perché l’innovazione è nel Dna di PA Social. Orgoglioso di quanto abbiamo realizzato, ancora di più di quello dovremo fare nei prossimi anni”.

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