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L’economia dei pranzi di Natale: 5mld sulle tavole degli italiani

di Sabina Licci – Mai come quest’anno gli italiani festeggeranno a tavola il Natale. Tra regali enogastronomici, pranzi e cenoni spenderanno 5 mld di euro, l’11% in più rispetto allo scorso anno, confermandosi la voce più importante del budget destinato dalle famiglie per le feste di fine anno. Si passeranno quasi 4 ore ai fornelli per preparare i menu della tradizione, che potranno essere gustati anche per i 6 italiani su 10 che andranno al ristorante; attenzione però a non cadere nella trappola dei piatti fake, le ricette stravolte che possono ‘tradire’ l’autentico Natale a tavola. È la fotografia che emerge dall‘analisi Coldiretti-Ixè ‘Il Natale nel piatto’, presentata in occasione dell’Assemblea nazionale, dove ha partecipato il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Nel ricordare che il cibo italiano è sicuro e controllato anche grazie all’attività dei Nas, Speranza ha bocciato senza appello l’etichetta a semaforo, creata in Francia per segnalare ai consumatori i cibi con una alta presenza di grassi o sale e adottata da alcuni Paesi europei. Un freno all’export e, per il ministro della Salute, “un modello che non consente un’ informazione vera e legittima ai cittadini”. “Un modello a semafori in cui l’olio di colza è valutato meglio dell’olio di oliva non lo accetteremo mai. Difendiamo il Made in Italy, le imprese italiane e la qualità della nutrizione”, ha detto Speranza.

Ed ecco quindi la scelta del cibo di qualità in vista delle feste natalizie. Secondo l’indagine Coldiretti-Ixè, il 30% degli italiani ha scelto quest’anno di regalare vini, spumanti o prodotti alimentari tipici da mettere sotto l’albero. Molto diffuso l’omaggio dei cesti enogastronomici dove accanto all’ immancabile panettone, si sta affermando la ricerca minuziosa di formaggi, salumi, conserve del contadino odi paste di grani italiani antichi.

Ma la maggior parte dei 5 miliardi di spesa è dedicata al pranzo di Natale che l’85% degli italiani consumerà a casa. Se per la vigilia molto gettonato è il pesce, il 25 dicembre prevale la carne, tra bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello al tacchino, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche.

Quanto ai dolci, il panettone con 7 punti percentuali batte il pandoro, secondo l’indagine il 79% delle preferenze contro le 72%, ma in quasi la metà delle famiglie i dolci si preparano in casa con ricette custodite spesso da generazioni. Un ritorno in cucina accompagnato da una meticolosa attenzione degli ingredienti.

Per chi mangerà fuori, avverte la Coldiretti, attenzione a non cadere nelle trappole del menu ‘acchiappaturisti’ serviti maggiormente all’estero, ma anche le località nazionali più gettonate. Tra i piatti più ‘traditi’, segnala la Coldiretti, ci sono le cotolette alla milanese con carne di pollo o maiale fritta nell’olio di semi o nel burro, gli spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto al posto del guanciale e formaggio grattugiato al posto del pecorino romano o il tiramisù con la panna al posto del mascarpone.

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