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Bill Gates: “Patrimoni tassati meno del lavoro. Fatemi pagare di più”

Bill Gates torna su una sua vecchia battaglia. Quella delle tasse. O meglio, quella per pagare più tasse. Spesso, infatti, il fondatore di Microsoft, che si contende con Jeff Bezos la posizione di uomo più ricco al mondo, ha sottolineato pubblicamente come il sistema fiscale americano sia piuttosto clemente nel tassare i patrimoni dei ‘paperoni’ come lui. Un post di inizio anno sul suo blog è stata l’ultima occasione per trattare l’argomento: “Voglio usare questo post di inizio anno parlando di diseguaglianza, e specificatamente di un tema: il sistema fiscale americano. So che non è proprio l’argomento più festivo da trattare durante le vacanze ma è uno dei più importanti dibattiti aperti nel nostro Paese”.

“Sono anni che spingo per avere un sistema fiscale più equo” dice Gates, pur riconoscendo come questa richiesta possa apparire assurda e poco popolare. Tuttavia il miliardario, che è anche uno dei più grandi filantropi al mondo, rimarca la necessità di costruire un sistema sociale più equo rispetto a quello attuale dove “il gap della ricchezza cresce” e soprattutto “la forbice tra i redditi più alti e quelli più bassi è molto più grande rispetto a 50 anni fa”.

Nel 2019 Bill Gates ha donato, attraverso la sua Fondazione, 35 miliardi di dollari in beneficenza, ma il suo patrimonio netto è comunque cresciuto di 18 miliardi rispetto allo scorso anno. Gates è uno di quei ricchi che diventano sempre più ricchi ogni anno, andando ad accrescere il gradino con la maggior parte delle persone. Parlando delle fondazioni private, Gates ha sottolineato nel suo post il ruolo fondamentale che svolgono nella società perché possono “gestire progetti ad alto rischio che i governi non potrebbero gestire” come ad esempio la ricerca di nuovi modi per sradicare la malaria, che è proprio ciò di cui si occupa la fondazione di Melinda e Bill Gates.

“Oggi il governo Usa dipende per lo più dalle tasse sul lavoro, circa i tre quarti delle sue entrate provengono dalle tasse sui salari – scrive Gates -. La maggior parte delle persone vive solo del proprio salario, che ha una tassazione che può arrivare al 37%. Ma per i più ricchi generalmente solo una piccola parte di reddito proviene dal salario: la maggior parte deriva dai profitti su investimenti, come azioni o proprietà immobiliari, tassate al 20%, se le hanno da più di un anno. Questa è la prova più chiara secondo me che il sistema non è equo. Non vedo nessuna ragione per favorire i più ricchi rispetto ai lavoratori, come facciamo oggi”.

Gates chiede un sistema fiscale “nel quale se hai più soldi, paghi una percentuale più alta di tasse. E penso che i ricchi dovrebbero pagare di più di quello che pagano attualmente, inclusi Melinda e me”. Oltre a tasse sul capitale, il miliardario si è detto anche a favore di un innalzamento delle tasse sulle proprietà immobiliari e sui patrimoni detenuti da tanti anni, dieci o più. Secondo Gates, questo non andrebbe a intaccare la proverbiale capacità americana di fare impresa: “Sono convinto che possiamo rendere il nostro sistema fiscale più equo senza sacrificare l’incentivo ad innovare”.

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