Un aereo “progettato da pagliacci, a loro volta controllati da scimmie” è solo una tra le espressioni con cui i dipendenti Boeing hanno descritto negli scorsi anni il 737 Max, l’apparecchio coinvolto in due incidenti mortali che hanno provocato la morte di 346 persone, prima che il velivolo venisse messo a terra e portasse l’azienda stessa nella bufera e sotto la lente delle autorità americane.
Una pressione che ora ha costretto Boeing a rendere pubblici i documenti interni della società, nei quali sono collezionati i messaggi tra dipendenti, consegnandoli alla Federal Aviation Administration degli Stati Uniti (FAA) e ai comitati che stanno indagando sul 737 Max. Alcuni dei messaggi, inviati tra il 2015 e il 2018, si concentrano sullo sviluppo di simulatori di volo per il Max e sembrano suggerire che alcuni dipendenti potrebbero aver nascosto alla FAA alcuni problemi con l’aeromobile, una situazione che finirebbe con il mettere in discussione la posizione della compagnia davanti all’ente di regolazione del volo americano.
Ecco alcune delle dichiarazioni (oltre a quella di “pagliacci” e “scimmie”, detta da un pilota a un collega nel 2016):
“È uno scherzo. Questo aereo è ridicolo”.
“Metteresti la tua famiglia su un velivolo per il quale ci si addestra con il simulatore MAX? Io non lo farei”.
“Sarebbe incredibile se la FAA sorvolasse su questa schifezza”.
“Dio non mi ha ancora perdonato per l’insabbiamento che ho fatto lo scorso anno”
Nel commento di Boeing, rilasciato in una nota, l’azienda si concentra sul tono dei messaggi: “queste comunicazioni contengono un linguaggio provocatorio e, in alcuni casi, sollevano interrogativi sulle interazioni di Boeing con la FAA in relazione al processo di qualificazione del simulatore”. Le “misure appropriate” di Boeing in risposta a questi messaggi includeranno azioni disciplinari o altre azioni per il personale, una volta completate le necessarie revisioni. “Queste comunicazioni non riflettono la società che siamo e che dobbiamo essere, e sono completamente inaccettabili”, ha osservato la società.
Quali che saranno i risultati delle indagini della Faa sulle responsabilità di Boeing sul procedimento che ha portato i 737 Max a volare, il danno d’immagine dell’azienda è potenzialmente immenso, e rischia di azzoppare sul nascere il compito di David Calhoun, membro di lunga data del Cda che subentrerà il 13 gennaio come Ad a Dennis Muilenburg, espulso il mese scorso proprio per la gestione della saga 737 Max. Prima della diffusione dei messaggi l’incidente in Iran, che ha coinvolto un aereo diverso (lo storico 737-800) aveva già gettato benzina sul fuoco, più per la dimensione della tragedia che per responsabilità accertate di Boeing, dato che tra le ipotesi sull’incidente c’è quella di un missile iraniano.
La FAA ha dichiarato di aver rivisto i messaggi Boeing e ha detto che “nulla ha indicato eventuali rischi per la sicurezza che non erano già stati identificati come parte della revisione in corso delle modifiche proposte all’aeromobile”.
“Queste e-mail appena rilasciate sono incredibilmente dannose”, ha dichiarato Peter DeFazio, democratico dell’Oregon che presiede la commissione d’inchiesta su Boeing e 737 Max. “Dipingono un quadro profondamente inquietante di quanto lontano Boeing fosse apparentemente disposta a spingersi per eludere il controllo da parte delle autorità di regolamentazione, degli equipaggi di volo e del pubblico, anche mentre i suoi stessi dipendenti suonavano allarmi interni”, ha detto DeFazio.
