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Le riunioni sono inutili per chi lavora in settori creativi

Quando si tratta di farsi venire un’idea, il tanto celebrato “brainstorming” è inutile. Secondo l’Ideas Report condotto da WeTransfer su un campione di 20 mila persone che lavorano nei settori del design, marketing, tech e altri settori creativi, l’impedimento più grande a fare bene il proprio mestiere, e dunque a farsi venire delle buone idee, sono le riunioni scadenzate indette proprio per stimolare la creatività. Naturalmente non tutte le riunioni sono inutili, ma sembrano esserlo quelle deputate al brainstorming, ovvero al flusso di idee che un gruppo di persone dovrebbe far scorrere di fronte ai colleghi nel tentativo di raggiungere una decisione finale comune per risolvere un problema o inventare qualcosa. Niente da fare: per i creativi che sono stati coinvolti nel sondaggio, questo tipo di meeting è letteralmente una perdita di tempo, in quanto le idee migliori verrebbero attraverso una riflessione individuale e non condivisa.

Lo scopo dell’Ideas Report è quello di mostrare come i professionisti dei settori creativi hanno le loro idee migliori. Il quesito principale del Report era “che cosa ti distrae di più dall’avere un’idea creativa?”: ben il 42% ha detto che l’ostacolo e la fonte di distrazione più grande è proprio il lavoro stesso. Un numero altissimo, considerando che il target del sondaggio è personale impiegato nei settori della tecnologia, dell’illustrazione, della grafica e pubblicità, insomma tutte quelle professioni che di idee vivono. Al secondo posto, dopo i brainstorming, ci sono i social media come più grande fonte di distrazione (per il 38% nella fascia d’eta tra i 18 e i 25 anni).

Secondo il report, dunque, forzare un gruppo di persone a incontrarsi in una stanza per generare un “flusso di idee” creativo è semplicemente una perdita di tempo. Riunioni con bigliettini colorati, evidenziatori, lavagne dove appendere parole o frasi, insomma tutto quello che comunemente ricade sotto l’ombrello dei meeting per favorire la creatività, non funzionerebbe. Molto più produttivo, invece, sarebbe incoraggiare le persone a pensare da sole, prendersi del tempo per riflettere in maniera autonoma. Anche se il processo creativo è sempre stato inteso come qualcosa di collaborativo, in realtà solo il 18% delle persone che lavorano con le idee trovano utile condividerle con amici e colleghi. Per concludere: meno post-it, più pensiero autonomo.

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