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Il valore economico e sociale della finanza sostenibile

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Ecco il documento prodotto dal tavolo Finanza sostenibile (coordinato da Alessandro Gargiuli, di Cdp) del Forum Sostenibilità organizzato da Fortune Italia lo scorso novembre. Il resoconto, insieme a quelli degli altri cinque tavoli, è apparso sul supplemento ‘Forum Sostenibilità’ allegato al numero di Fortune Italia di gennaio 2019.

Le decisioni d’investimento sono sempre più legate ai temi della sostenibilità e più in generale della responsabilità sociale. Le sfide per uno sviluppo sostenibile includono problemi complessi (come cambiamenti climatici, riduzione della disuguaglianza e gestione del rapido sviluppo tecnologico, tra gli altri). Tali sfide richiedono, nel contesto di un mutamento radicale delle logiche di produzione e consumo, una evoluzione del sistema finanziario in cui le strategie d’investimento siano orientate anche da valutazioni ambientali, sociali e di governance. Le aziende, dal canto loro, devono pensare alla sostenibilità come uno strumento chiave per la creazione di valore e per sostenere la loro competitività in un’ottica di lungo periodo.

In tale contesto, le istituzioni internazionali sono chiamate a guidare questo processo di cambiamento, e gli operatori finanziari stanno progressivamente adottando misure strategiche per favorire il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi sul clima e l’implementazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite.

Se appare evidente che la corporate sustainability possa rappresentare un vantaggio competitivo in termini di consolidamento della reputazione aziendale nei confronti dei vari interlocutori, allo stesso tempo le imprese devono gestire in modo corretto le proprie politiche di comunicazione, eliminando il cosiddetto fenomeno di greenwashing. Infatti, il possibile rischio reputazionale, ovvero l’utilizzo di pratiche aziendali inappropriate relativamente agli aspetti Esg (Environmental, social e governance) ha comportato gravi perdite per le imprese e per i loro azionisti. Per questo motivo, diventa necessario per l’impresa sviluppare un approccio teso a rendere la responsabilità sociale e ambientale un tema strategico con obiettivi realistici e ambiziosi e una corporate communication adeguata.

Date queste premesse, il tavolo di lavoro ha discusso del ruolo che i mercati finanziari potrebbero assumere nel favorire l’accelerazione degli investimenti necessari a creare le condizioni per uno sviluppo globale sostenibile.

Si è condivisa la necessità di appellarsi ad un nuovo paradigma che riconosca nella sostenibilità un valore economico e sociale, frutto dell’interazione costruttiva dei diversi stakeholder, in grado di accompagnare il passaggio a uno sviluppo umano basato su un migliore benessere e sull’inclusione sociale, puntando ad una crescita qualitativa e quantitativa selettiva.

Tra i vari stakeholder, le aziende rappresentano il primo motore di sviluppo, dovranno maturare la consapevolezza che la ricerca di valore condiviso rappresenti un’opportunità per coniugare la competitività con la creazione di valore nel lungo periodo, migliorandone la redditività e riducendone progressivamente il costo del capitale grazie, anche, ad un miglioramento del profilo di rischio.

Anche gli investitori, a prescindere dalla loro dimensione, stanno già sperimentando come l’integrazione delle valutazioni di natura Esg all’interno dei propri processi decisionali stia comportando una riduzione della volatilità dei risultati ed un miglioramento delle performance dei propri portafogli di investimento ma dovranno consolidare il loro approccio verso investimenti sostenibili.

Le banche, aumentando sempre di più i progetti rivolti alla sostenibilità, potranno beneficiarne dal punto di vista del proprio bilancio, che nel corso del tempo vedrà sempre più attivi Esg, e di quello economico, con un costo del capitale che nel corso del tempo si potrà ridurre in funzione della capacità da parte delle stesse banche di stimolare lo sviluppo sostenibile. La sostenibilità rappresenta una leva sempre più imprescindibile nella valutazione del profilo di rischio delle società, di conseguenza le agenzie di rating dovrebbero avviare l’integrazione degli aspetti Esg con quelli fin qui utilizzati per valutarne il loro merito di credito e quindi consentire una riduzione del costo del capitale per le società più virtuose. Il settore pubblico, infine, dovrebbe mitigare le difficoltà derivanti da un processo di transizione (si pensi, soprattutto, a quella energetica) che per sua natura avrà conseguenze importanti su molte attività, alcune delle quali cresceranno mentre altre dovranno inevitabilmente prevedere un’importante riqualificazione. In questo percorso di trasformazione verso un nuovo paradigma orientato alla sostenibilità, il contesto italiano ha assistito, negli ultimi anni, alla realizzazione di iniziative nuove che hanno contribuito allo sviluppo della finanza sostenibile. Nel 2017 Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), in linea con il ruolo di Istituto nazionale di promozione, ha lanciato l’emissione obbligazionaria inaugurale Social, la prima in Italia e la prima in Europa destinata al finanziamento di aree colpite da eventi sismici, ed è oggi tra gli emittenti Social più rilevanti a livello europeo.

Tra le iniziative volte a mobilitare capitali privati a supporto di progetti sostenibili, è molto interessante l’iniziativa Edison Crowd per il Comune di Barge (CN) promossa da Edison: un progetto innovativo di partecipazione che ha visto il coinvolgimento dei cittadini per la realizzazione del sistema di teleriscaldamento del Comune piemontese.

Enel, leader globale nella transizione energetica, ha strutturato la prima emissione obbligazionaria al mondo SDG-Linked da 1,5 mld di dollari sul mercato americano, seguita da una seconda operazione da 2,5 mld di euro sul mercato europeo: il tasso di interesse sarà collegato al raggiungimento di ambiziosi obiettivi in termini di capacità installata da fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni di CO2.

BNL BNP Paribas con la propria strategia del #positivebanking offre prodotti innovativi, quali i positive incentive loans (o sustainable linked loans) che a fronte del raggiungimento di determinati indicatori di performance Esg (quali la riduzione delle emissioni CO2) offrono al cliente tassi di finanziamento più favorevoli. La percezione del concetto di “sostenibilità” deve quindi mutare ed evolvere: da esclusivo elemento di rischiosità, da monitorare e mitigare, a preziosa leva di crescita economica e sociale. Sarà quindi fondamentale implementare politiche e strategie adeguate che consentano di mantenere un approccio concreto e risultati tangibili anche nel breve periodo. Ciò anche al fine di eliminare il rischio di incorrere in potenziali disallineamenti tra le tempistiche previste dal regolatore e quelle più realistiche degli attori che il cambiamento sostenibile lo devono attuare. È pertanto necessario ed auspicabile dar luogo ad una più corposa educazione sul tema della crescita sostenibile, investendo in una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli attori coinvolti rispetto alle urgenze e alle sfide globali che ci attendono nei prossimi anni, garantendo inoltre una sempre maggiore trasparenza delle pratiche adottate da ciascun attore nell’implementazione di un modello di business sostenibile.

 

Le proposte

 

Società Civile: ogni singolo cittadino deve essere partecipe del cambiamento attraverso una sempre maggiore consapevolezza delle ripercussioni Esg che le proprie scelte d’investimento e di risparmio possono provocare

Imprese: devono investire sempre di più nella sostenibilità, rintracciandone il valore economico e finanziario, facendo ricorso a strumenti di finanza sostenibile

Istituzioni: possono agevolare il percorso di just transition favorendo, attraverso condizioni stabili, gli investimenti sostenibili

 

Articolo apparso sul supplemento ‘Forum Sostenibilità’ allegato al numero di Fortune Italia di gennaio 2019.

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