Le interruzioni delle catene di approvvigionamento dovute al coronavirus dovrebbero ora aggravare la situazione di una supply chain già risicata, per quanto riguarda la produzione di turbine eoliche, e potenzialmente frenare anche la rapida crescita del mercato delle batterie.
I ritardi nella produzione a causa dell’epidemia di coronavirus potrebbero dimezzare il numero di installazioni di turbine eoliche che verranno effettuate in Cina quest’anno, secondo la società di consulenza energetica Wood Mackenzie.
“A causa di una fornitura già risicata di componenti chiave, come le pale delle turbine e altri pezzi principali, prima dello scoppio del Covid-19, i ritardi nella produzione del primo trimestre hanno già ridotto la produzione annua di tali componenti di circa il 10%”, ha affermato il consulente senior in Cina di Wood Mackenzie, Xiaoyang Li.
La Cina ha la più grande capacità di energia eolica al mondo, secondo il Global Wind Energy Council. Nel 2018, la Cina e il Nord America costituivano insieme circa il 50% della capacità totale installata in tutto il mondo, afferma il Consiglio.
Se l’epidemia sarà sotto controllo nei prossimi mesi, e se si eviteranno colli di bottiglia nella fornitura di parti per turbine eoliche, come i generatori, il mercato dovrebbe essere in grado di riprendersi, dice Li. Ma se il virus continua a dilagare almeno fino alla metà dell’anno, l’esperto prevede che la nuova capacità stimata per il 2020 potrebbe ridursi fino alla metà.
L’impatto non si farà sentire solo a livello nazionale. Anche le installazioni di turbine eoliche negli Stati Uniti potrebbero essere bloccate: ci si aspetta che il virus metta a dura prova la supply chain delle parti chiave prodotte in Cina, che erano già scarse prima dell’epidemia, mettendo a rischio i 6 Gigawatt di capacità eolica programmati per quest’anno, dice Wood Mackenzie.