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Crollo della Borsa, da gruppi di investimento invito alla calma

L’emergenza coronavirus e la stretta dell’Italia per contenere l’epidemia hanno avuto ripercussioni sui mercati mondiali con ricadute pesanti soprattutto sulla Borsa italiana. La fase di forti vendite su Piazza Affari e sugli altri mercati finanziari rischia di durare ancora alcuni giorni, alimentata da una parte dalla turbolenza innescata dal crollo del prezzo del petrolio e dall’altra dalle incognite sulle conseguenze del coronavirus sull’economia. Dai gruppi di investimento, tuttavia, arriva l’esortazione a mantenere la calma.

Per quanto riguarda il comparto azionario italiano “ci dobbiamo aspettare un’altissima volatilità, come già visto nelle ultime due settimane”, ha spiegato Andrea Scauri, gestore azionario Italia del gruppo della gestione del risparmio Lemanik, contattato dall’Adnkronos. “In una prima fase dobbiamo aspettarci vendite generalizzate sui futures su titoli e settori” e “se l’asset allocation dei grandi fondi pensione e di investimento va per un risk off per riscatti o per contesto macro in ulteriore deterioramento, c’è la possibilità che la correzione avvenga in maniera continuativa anche nei prossimi giorni”. In questa tempesta sui mercati il piccolo risparmiatore deve rimanere razionale ed essere disposto “ad accettare la situazione di estrema volatilità, senza farsi prendere dal panico”. Poi deve “guardare cosa c’è all’interno del proprio portafoglio e se ci sono titoli che hanno la possibilità di superare il momento in maniera costruttiva e guadagnare quote di mercato”, sottolinea Scauri.

Nonostante il crollo che stanno registrando i mercati e Piazza Affari in particolare, i tassi di interesse, ricorda il gestore di Lemanik, “sono a livelli estremamente bassi e nel lungo termine l’investimento azionario può essere considerato come un’alternativa ancora vincente rispetto ad altri strumenti, che ora non danno alcun tipo di rendimento”. Per questo a livello di gestione attiva di portafoglio “bisognerà cercare di selezionare i titoli che hanno bilanci forti, situazioni debitorie molto limitate e business model resilienti nel lungo termine di fronte a un calo importante della domanda”, spiega Scauri. Dopo la prima ondata di vendite guidate dai future, “bisognerà essere molto selettivi nell’individuare le società che avranno meno problemi in questa fase e che non dovranno ricorrere ad aumenti di capitale”.

Secondo Johanna Kyrklund, group chief investment officer e global head del Multi-Asset Investments di Schroders gli investitori devono reagire “in modo calmo e razionale” alla tempesta che si è abbattuta sui mercati finanziari. “Un buon investimento si basa su un processo decisionale effettuato a mente fredda” e richiede “che si individui una strategia di lungo termine e che la si segua con costanza”. Anche se l’ondata di vendite dei titoli azionari innescata dall’arrivo del Covid-19 negli ultimi giorni in Europa è stata “dolorosa”, “una risposta solida” delle banche centrali e dei governi potrebbe far risalire i prezzi degli asset. Ma, ricorda Kyrklund all’AdnKronos, “gli investitori nei mercati sviluppati, che hanno goduto di un mercato ‘toro’ prolungato negli ultimi dieci anni, sono stati privati soltanto di una piccola parte dei propri ritorni. I prezzi delle azioni si sono ridotti ai livelli della metà del 2019”. Un brusco passo indietro che va messo in prospettiva, ma che non significa ancora che la volatilità si ridurrà e che le valutazioni siano già tanto convenienti “per spingere ad assumersi ulteriori rischi, indipendentemente dagli scenari legati al coronavirus. Ciò che gli investitori possono fare è individuare potenziali opportunità attraverso un approccio attivo e ribilanciare i rischi a livello di singole obbligazioni e singole azioni”. Al momento “non conosciamo ancora le dimensioni effettive della diffusione o gli effetti economici che questa potrebbe causare”, con la politica di contenimento del virus “che sta avendo l’impatto maggiore sulle economie occidentali”, sottolinea Kyrklund. “Sappiamo tuttavia che ciò sta succedendo in un momento in cui la crescita economica era già abbastanza anemica, di conseguenza una recessione è possibile”. E gli investitori potrebbero “trarre beneficio dall’esposizione su asset che reagiscono bene in periodi di recessione”, con i Titoli di Stato, lo yen giapponese e l’oro che “possono offrire una certa protezione”. Per la group cio e global head del Multi-Asset Investments di Schroders “una risposta solida da parte delle banche centrali e dei governi rappresenterebbe un risvolto positivo per i prezzi degli asset. I tassi di interesse potrebbero essere tagliati ulteriormente e potremmo vedere anche tagli fiscali più consistenti. Se in questo modo si riuscirà a contenere la diffusione, le banche centrali avranno messo il turbo ai mercati azionari”.

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