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Il Governo mette sul tavolo 25 miliardi per l’emergenza coronavirus

“Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo stanziamento straordinario di 25 miliardi di euro per far fronte alle difficoltà che il Paese sta vivendo a causa del coronavirus. Stiamo facendo tutto ciò che è necessario, con ogni strumento a disposizione. Insieme ce la faremo”. Il riassunto sulla reazione del governo all’emergenza sanitaria ed economica del Covid-19 che ha colpito il paese lo fa lo stesso Giuseppe Conte, in un tweet, subito dopo aver comunicato la decisione in conferenza stampa. Una reazione che si avvicina, per cifre e impatto sul Pil (corrisponde all’1,1% del Prodotto interno lordo), a una manovra economica.

I numeri

La cifra di 25 mld decisa dal Cdm di oggi non è tutta da “utilizzare subito”, ha detto il Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi, ma sicuramente si potrà utilizzare “per far fronte a tutte le difficoltà di quest’emergenza”. È il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, presente insieme a Conte e al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo alla conferenza, a dare qualche dettaglio sulle cifre e sulle conseguenze a livello di bilancio. Si passa dal precedente stanziamento di 7,5 miliardi (con un peso di 6,3 miliardi sul deficit, con rapporto deficit-Pil del 2,5% dal 2,2 previsto) a uno stanziamento ben più sostanzioso da 25 mld, che comporta un indebitamento da 20 mld. Ancora prematuro capire le conseguenze sul deficit, per il ministro: oltre all’incognita del contributo Ue, bisogna prima capire quanto di questa cifra verrà impiegato. “La prima misura impiegherà la metà di queste risorse, l’utilizzo dell’altra metà dipenderà anche da eventuali risorse europee. E ancora presto dire il livello di deficit che verrà raggiunto”. La prima misura, da 12 mld e in arrivo venerdì, è il dl sulle misure economiche di sostegno alle famiglie, al lavoro e alle imprese, che è solo “la prima tappa”, ha detto Gualtieri. “Nessuno perderà il lavoro” per colpa del coronavirus, dice il ministro.

Nel contrasto all’epidemia, sempre più importanza ha la collaborazione con l’Europa. “Sono lieto del clima che si sta definendo a livello europeo. C’è un clima molto positivo, attenzione alla situazione che stiamo vivendo e che presumibilmente si estenderà a tutto il continente europeo. C’è una grande aperture sulle nostre richieste”, ha detto il premier in conferenza stampa. Ieri con i leader europei e con Von der Leyen, ha spiegato Conte, “era in collegamento anche Lagarde” e tutti hanno convenuto sulla necessità di “maggiore liquidità e tutti gli strumenti per far fronte a questa emergenza”. “Lavoreremo in coordinamento, manderemo i nostri scienziati per creare una task force europea per promuovere la ricerca e combattere questo virus ignoto”, ha spiegato il premier.

Per quanto riguarda un’eventuale ulteriore stretta sulle misure sanitarie, la regione Lombardia “ci ha chiesto di valutare misure più restrittive. Ho dato mandato al ministro Speranza che ha sentito Fontana, e gli ho chiesto di sollecitare Fontana a formalizzare le sue richieste, motivandole. In questo momento siamo in attesa di ricevere le richieste di Fontana. Da parte del governo non c’è chiusura verso misure più restrittive”. “Seguiamo l’evolversi della curva epidemiologica e le richieste pervenute, l’unica cosa, e mi rivolgo a chi partecipa a dibattito pubblico: bisogna procedere con attenzione e senso di responsabilità”, dice il premier.

“L’obiettivo prioritario è la salute dei cittadini, questa è la priorità – mette in chiaro – però teniamo conto che ci sono anche altri interessi in gioco, quindi bisogna sempre procedere con attenzione. Stiamo attenti, non affidiamoci a istanze emotive. Bisogna seguire sempre un percorso, il comitato tecnico scientifico che deve guidarci, e potrebbe anche dirci che alcune misure non portano a efficaci risposte”. Conte rimarca come ci siano “interessi gioco che vanno contemperati”, anche quando si valutano “misure più restrittive: non vorrei che l’Italia si svegliasse” e scoprisse che gli altri interessi in gioco sono stati “esiliati”.

“C’è disponibilità del governo per potenziare la macchina organizzativa, lo spazio dove bisogna agire in modo efficace è quello della acquisizione e distribuzione delle forniture per la terapia intensiva e le protezioni individuali, su quel fronte è mia intenzione nominare una persona che possa coordinare meglio e lavorare a potenziare la filiera produttiva italiana“, ha detto Conte a proposito della nomina di un super commissario per l’emergenza coronavirus. “Serve una figura, ho dichiarato piena disponibilità a individuare una figura, lo faremo prestissimo – ha spiegato il premier – Ma stiamo parlando di una emergenza sanitaria, non credo sia efficace avocare competenze delle regioni, sarebbe un errore sottrarre competenze alle regioni, disfunzionale a emergenza in corso”.

La relazione al parlamento

“Il DPCM del 9 marzo 2020, le misure specifiche adottate per le aree nelle quali è maggiore il rischio di contagio, sono state estese a tutto il territorio nazionale”, si legge nella relazione al Parlamento approvata questa mattina in Cdm, per liberare le risorse necessarie al contrasto del coronavirus. “Queste misure, non previste al momento della presentazione alle Camere della Relazione al Parlamento 2020, approvata dal Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2020, determinano un ulteriore impatto sulla situazione socio-economica del Paese”.

“Sentita la Commissione europea, la richiesta di autorizzazione all’ulteriore ricorso all’indebitamento, aggiuntiva a quanto già indicato nella Relazione al Parlamento 2020, è incrementata di ulteriori 13,75 miliardi di euro (pari a circa 0,8 punti percentuali) da utilizzare nel corso del 2020 in relazione all’ulteriore intensificarsi e diffondersi dell’epidemia da Covid-19. Considerata anche la precedente richiesta di autorizzazione, l’obiettivo programmatico di indebitamento netto potrà pertanto aumentare fino a 20 miliardi di euro, corrispondenti a circa 1,1 punti percentuali di Pil”, si legge nella relazione. “Considerato l’importo complessivo per il quale si chiede l’autorizzazione delle Camere – prosegue la Relazione – il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato potrà aumentare fino a 104,5 miliardi di euro nel 2020 in termini di competenza e a 154 miliardi di euro in termini di cassa, con un incremento degli stanziamenti fino a 25 miliardi sia in termini di competenza che in termini di cassa”.

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