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Coronavirus, ingaggi al ribasso nel mondo dello sport

La furia del Coronavirus alleggerisce il portafogli dei campioni dello sport. Eventi rinviati, annullati, campionati fermi, in attesa di ripartire. Se ripartiranno. E i club che perdono milioni tra mancati incassi, merchandising e diritti televisivi chiedono un sacrificio economico anche ai loro atleti. I Philadelphia 76ers, franchigia della Nba, hanno optato per il taglio dello stipendio del 20%, a partire dal 15 aprile, come anticipato sul New York Times da Marc Stein, una specie di Bibbia dello sport americano. Dunque, ingaggi al ribasso fino alla fine di giugno – periodo in cui dovrebbe ripartire la Lega, ma i tempi ovviamente sono dettati dal Virus – anche per superstar come il camerunense Joel Embiid, titolare di un accordo siglato tre anni fa da 136 milioni di euro per sette anni.

La disposizione vale per i dipendenti a tempo pieno, mentre non sono costretti a tirare la cinghia quelli a contratto. E soprattutto ora il tema del ribasso dei salari è ancora più caldo. Oltre a Philadelphia nella Nba, il taglio degli stipendi è applicato anche ai New York Devils della National Hockey League, torneo fermo a tempo indeterminato come la Nba (che dovrebbe perdere per lo stop forzato circa 1,1 miliardi di euro), che appartengono allo stesso patron dei 76ers, ovvero Harris Blitzer Sports & Entertainment. Ma anche il pallone si prepara. Anzi, qualcosa è già avvenuto, anche se non ancora tra i top club dai contratti pesanti, onerosi delle stelle. Nel campionato francese, la Ligue 1, Bordeaux, Amiens e Lione hanno piazzato i loro dipendenti in disoccupazione parziale. Nella Bundesliga, invece, i calciatori del Borussia Moenchengladbach hanno scelto autonomamente di ridursi i compensi, mentre in Svizzera, al Sion, ci sono stati nove licenziamenti in tronco, mano dura del club contro gli atleti che avevano deciso di non rivedere al ribasso gli emolumenti.

Il prossimo passo però potrebbe far discutere anche più della decisione imposta ai Philadelphia 76ers: il Barcellona, dopo una trattativa dei capi spogliatoio Messi, Piquè, Busquets e Sergi Roberto con il presidente Bartomeu, renderà pubblica la politica di riduzione dei salari. Il club blaugrana concede ai suoi atleti la paga più alta nello sport, con ingaggio medio nel 2019, secondo i dati del Global Survey Sports Salaries, da 11,7 milioni di euro. Ed è chiaramente atteso un effetto domino sugli altri grandi club d’Europa, ricordando l’apertura sulla rinegoziazione degli accordi dei giorni scorsi del presidente della federcalcio, Gabriele Gravina, sebbene l’associazione dei calciatori (AIC) non ha fatto trapelare eccessivo gradimento all’ipotesi, anche perché il decreto legge Cura italia riconosce già lo stato di crisi dello sport.

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