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Conte avverte la Ue: risposta forte o facciamo da soli

No alle condizioni poste dai Paesi del Nord. La posizione del premier Giuseppe Conte del Consiglio europeo viene riportata da fonti di Palazzo Chigi con parole attentamente studiate. “Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passatoallora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno!”. I meccanismi di credito personalizzati sono le linee di credito del Mes e la condizionalità delle Eccl, le linee di credito a condizioni rafforzate.

Le conseguenze del dopo Covid-19, secondo Conte, “vanno affrontate non nei prossimi mesi ma domani mattina”. L’Italia, ricordano le stesse fonti, ha ottenuto importanti aperture da Francia, Portogallo, Grecia, Irlanda e Lussemburgo.

“Qui si tratta di reagire con strumenti finanziari innovativi e realmente adeguati a reagire a una guerra che dobbiamo combattere insieme per vincerla quanto più rapidamente possibile”, ha incalzato il premier.

“Una risposta forte ed adeguata la dobbiamo ai nostri cittadini e in definitiva alla stessa Europa. Che diremo ai nostri cittadini se l’Europa non si dimostra capace di una reazione unitaria, forte e coesa di fronte a uno shock imprevedibile e simmetrico di questa portata epocale? – ha chiesto Conte ai leader collegati in conference call – come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico di così devastante impatto strumenti elaborati in passato, che sono stati costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici con riguardo a tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi?”.

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