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Le startup aumentano nonostante il coronavirus

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Anche in un periodo di difficoltà come quello che stiamo attraversando negli ultimi mesi, il numero delle startup innovative italiane continua a crescere. Alla fine di marzo 2020, il numero di startup iscritte al Registro delle Imprese è pari a 11.206, in aumento di 324 (+3,0%) rispetto al trimestre precedente. La fotografia dell’ecosistema l’ha fatta la nuova edizione del report del ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con InfoCamere, che monitora i trend demografici e le performance economiche delle startup innovative.

 

Lo status di startup innovativa è assegnato a quelle società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica. Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup cresce rispetto al quarto trimestre (+60,1 milioni di euro, +10,3% in termini percentuali) attestandosi ora a quota 643,3 milioni di euro. Il capitale medio è pari a 57.408 euro a impresa, in decisa ripresa (+7,1%) rispetto al dato del trimestre precedente.

 

Scendendo nei particolari del report, la gran parte delle startup, il 73,3%, fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono la produzione di software e consulenza informatica, 35,6%; attività di R&S, 13,8%; attività dei servizi d’informazione, 9,0%), il 17,9% opera nel manifatturiero mentre il 3,3% opera nel commercio.

 

Le startup impiegano complessivamente più di 65mila persone, almeno 50 mila delle quali sono soci di capitale dell’azienda. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under 35 (il 17,5% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,3%, contro un 21,8% registrato nel complesso delle società di capitali. Le startup in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 4.831, il 43,1% del totale: una quota anch’essa inferiore, seppur in minor misura, a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (46,8%).

 

Andando ad analizzare la distribuzione geografica, ancora una volta vediamo come la parte del leone la faccia la Lombardia, la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative: 3.038, pari al 27,1% del totale nazionale. Seguono il Lazio, unica altra regione a superare quota mille (1.268; 11,3%), e l’Emilia-Romagna (934, 8,3% del totale nazionale). A breve distanza compare al quarto posto la Campania, di gran lunga la prima regione del Mezzogiorno, con 928 startup (8,3%), seguita dal Veneto, con 921 (8,2%). Il Trentino-Alto Adige è la regione con la più elevata incidenza di startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali con meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo: circa il 5,3% è una startup innovativa. Stringendo sulle città, Milano è la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di startup innovative: alla fine del primo trimestre 2020 esse erano 2.198, il 19,6% del totale nazionale. Al secondo posto compare Roma, unica altra provincia oltre quota 1.000 (1.147 startup, 10,2% nazionale).

 

Per quanto riguarda gli indicatori economici, quelli presi in considerazione nel rapporto sono i dati di bilancio relativi al 2018, che coprono il 58,8% delle startup iscritte al 31 marzo 2020: 6.589 su 11.206. Tra le startup innovative così circoscritte, il valore della produzione medio per impresa nell’esercizio 2018 risulta pari a circa 169 mila euro, dato in calo rispetto al trimestre precedente (7 mila euro circa in meno). Considerando infine, la produzione complessiva, essa ammonta a 1.113.081.123 euro, un dato inferiore di 54,9 milioni di euro rispetto a quello registrato al termine del trimestre precedente (1.167.940.816 euro). Nel 2018 permane tra le startup innovative una maggioranza di società in perdita: 51,9% contro la restante parte (48,1%) che segnala un utile di esercizio. Com’è fisiologico per imprese a elevato contenuto tecnologico, che hanno tempi più lunghi di accesso al mercato, l’incidenza delle società in perdita tra le startup innovative risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella rilevabile tra le nuove società di capitali non innovative (pari al 32,4%).

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