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Il prestito deve impegnare Fca per il lavoro in Italia

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La richiesta di prestito c’è, come conferma Fca. E c’è anche tutta l’intenzione di concederlo, come previsto dalle norme del decreto Liquidità e come spiegato dal premier Giuseppe Conte. Si chiariscono in serata i contorni di un affaire che aveva subito sollevato perplessità. È possibile che una multinazionale con sede legale fuori dall’Italia, in Olanda per giunta, e sede fiscale in Gran Bretagna, addirittura fuori dalla Ue con Brexit, possa ottenere un aiuto miliardario garantito dallo Stato italiano? La risposta è evidentemente sì e la motivazione ha una sua logica: serve a tutelare il lavoro in Italia.

 

Bene, Fca con la richiesta di 6,3 mld di euro deve assicurare la piena occupazione in tutti gli stabilimenti italiani. Non solo. Deve anche assicurare che non verranno meno i contratti e le forniture in tutto l’indotto. Serve un vincolo inequivocabile. Altrimenti l’offensiva di chi grida allo scandalo, soprattutto per ragioni politiche, troverebbe fondamento per ragioni economiche.

 

Le parole di oggi, intanto, confermano che la casa automobilistica accederà ai benefici del decreto Liquidità. Nel caso di Fca “parliamo di fabbriche italiane, di lavoro italiano, che occupano tantissimi lavoratrici e lavoratori italiani”, anticipa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi.

 

“Dobbiamo rende piu’ attraente il nostro ordinamento giuridico. Stiamo introducendo delle modifiche societarie
che andranno sicuramente nel dl semplificazione per scongiurare
la maggiore competitivita’ di altri Paesi Ue. Per noi e’ inaccettabile”. Per Conte “non c’e’ solo un diritto societario piu’ attraente ma anche agevolazioni fiscali, il cosiddetto dumping fiscale. Non intendiamo piu’ concedere questi vantaggi a nostri
diretti concorrenti e stiamo lavorando a questo”. Il premier sottolinea anche che “se Fca puo’ chiedere i soldi, significa che le norme del decreto legge lo consentono”.

 

Subito dopo arriva la conferma ufficiale. Fca ha avviato una procedura con il
Governo italiano per l’ottenimento di una garanzia da Sace per il perfezionamento di una linea di credito destinata esclusivamente al sostegno della filiera dell’automotive in Italia, composta da circa 10.000 piccole e medie imprese. Per
questo obiettivo e’ stato avviato un dialogo con il primo gruppo bancario italiano, Intesa Sanpaolo. Fca conferma quindi di
aver avviato una procedura con il Governo italiano (il Ministero dell’Economia e Finanze – MEF, e il Ministero dello
Sviluppo Economico – MISE) per l’ottenimento di una garanzia da
Sace, il tutto secondo quanto previsto dal Decreto Liquidita’ recentemente emanato in occasione dell’emergenza sanitaria
dovuta al coronavirus. La linea di credito e’ di tre anni, per 6,3 miliardi.

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