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Fortune 500: Walmart ancora prima. Ma Amazon sta arrivando

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Tra i tanti ranking elaborati dalla redazione americana di Fortune, la classifica Fortune 500 è quella che mette in fila le cinquecento maggiori aziende americane in ordine di ricavi, in tutti i settori, da Amazon a Goldman Sachs, da Apple a Exxon Mobil a Walmart. Questa classifica non va confusa con la Fortune Global 500, che invece considera anche il resto del mondo, oltre agli Stati Uniti. Il ranking raggruppa, più o meno, i tre quarti del Pil americano, e fa riferimento al fatturato dello scorso anno. Tutte insieme, le 500 arrivano a un fatturato record da 14,2 trilioni di dollari, e a 1,2 trilioni di guadagni. Nel 2018 erano arrivate a 13,7 trilioni. È lecito pensare che questo record rimarrà imbattuto per un po’: le varie stime sull’impatto sono incerte, ma è quasi sicuro che i conti della maggior parte dei giganti americani ne usciranno con le ossa rotte.

 

Gli stravolgimenti nei posizionamenti della Fortune 500, quest’anno, non sono molti, ma sono comunque significativi. Al primo posto Walmart sembra irraggiungibile, con i suoi 523 mld di fatturato (stabile, in crescita solo del 2% rispetto al 2018) i 2 milioni e 200mila dipendenti e i profitti da 14 mld. Ma per la prima volta sente il fiato sul collo del suo più grande concorrente del settore retail. Amazon passa dal quinto al secondo posto, con 280 mld di fatturato. Una crescita inesorabile, un aumento del 20% delle entrate e del 15% dei profitti. Il colosso dell’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, scavalca in un sol colpo Exxon Mobil (ora al terzo posto) Apple (quarta) e la Berkshire Hathaway di Warren Buffett, scesa al sesto posto, scavalcata anche da CVS health (quinta). Ancora colossi della salute al settimo posto, con UnitedHealth Group, e all’ottavo con McKesson, mentre al nono e decimo ci sono AT&T (che ha salutato da poco lo storico Ceo Randall Stephenson, sostituito da John Stankey) e AmerisourceBergen (ancora una volta, Pharma).

 

FORTUNE 500 TOP 10

 

Appena fuori dalla top ten (e con l’inerzia giusta per entrarci in futuro) c’è Alphabet, il gruppo di Google, che passa dalla posizione 15 alla 11 grazie a un fatturato da 161,8 mld. Precede Ford alla 12 e l’impressionante balzo del gigante delle assicurazioni sanitarie Cigna, che passa dalla 65 alla 13, con un aumento del fatturato del 215% a 153 mld. Il motivo del balzo è l’acquisizione a fine 2018 di Express Scripts, altro gigante da 100 mld di fatturato, specializzato nella gestione delle prescrizioni farmaceutiche.

 

Oltre ad Alphabet, entrata nel club a gennaio, ed Apple (e Amazon, per un po’ di tempo) un’altra azienda americana può vantare una capitalizzazione di mercato di mille miliardi di dollari: si tratta di Microsoft, che nella Fortune 500 si posiziona al 21esimo posto dal 26esimo dell’anno precedente, con un fatturato da 125 mld, cresciuto del 14%, e profitti da 39 mld, cresciuti del 136%: la cura Satya Nadella e la svolta verso il cloud continuano a funzionare. L’altra grande big tech americana, che da molti viene indicata come prossimo membro del club trilionario, è Facebook: 46esima, è salita dal 57esimo posto dello scorso anno grazie a entrate in crescita da 70 mld, ma con profitti in calo del 16% a 18,4 mld. Come nel caso delle grandi big tech, in generale tutto il settore tecnologico si comporta bene in classifica. Fanno balzi in avanti Netflix (164 da 197) Paypal (da 204 a 182) salesforce (da 240 a 190). Tra le new entry si segnala Uber, al 228esimo posto.

 

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