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Ricostruzione, Boccardelli (Luiss): “5G strategico, ma investire sulla sicurezza”/Video

“Esiste una domanda molto importante di infrastrutture perché questo è un paese che per quanto riguarda la banda ultra larga soffre di un digital divide importante. Ma l’infrastruttura non è sufficiente perché bisogna considerare altri due temi” per guardare alla nuova società digitale che viene delineandosi in seguito all’accelerazione avviata inevitabilmente dall’epidemia di coronavirus. Il primo è quello dei servizi legati al mondo digitale che implicano una re-organizzazione di tutti i processi amministrativi; il secondo è quello del capitale umano, che deve avere nuove competenze. Lo sostiene Paolo Boccardelli, direttore della Luiss Business School nel suo intervento per il ciclo ‘Ricostruzione’ di Fortune Italia.

 

“Non si tratta solo di competenze digitali in senso stretto ma significa anche ragionare in una logica digitale quindi cominciare a costruire una cultura del digitale che non è sono uno spostamento dall’analogico, ma un cambiamento completo. Siamo in una società nuova, complessa, che ha bisogno di nuovi servizi e nuovo capitale umano”. Per questo, serve un nuovo tipo di formazione. “La formazione deve evolvere in maniera significativa. Abbiamo costruito modelli di formazione che si basano sull’era post-industriale, cioè l’era in cui si apprendeva per dodici anni nelle scuole poi si andava nell’università e subito dopo si andava nel mercato del lavoro. Dimentichiamoci questo schema: la formazione e il lavoro sono due concetti dinamici che devono interagire costantemente. Finora la formazione è stata sempre costruita sul fatto di istruire le persone su conoscenze organizzate per discipline. In realtà la società dell’intelligenza artificiale è diversa e richiede competenze non così strutturate come nella precedente era. Oggi ogni 3-5 anni il modo di lavorare, le tecnologie, i paradigmi possono essere stravolti. Allora quello che serve non è tanto formare su competenze strutturate ma formare gli individui sulla capacità di apprendere e di risolvere problemi”.

 

Boccardelli è poi intervenuto su un tema cruciale per il nostro futuro, quello della tecnologia 5G: “Non è una tecnologia alternativa alla fibra. Il 5G abilita l’internet delle cose, fondamentale non solo per la demotica ma anche utile per la cosiddetta impresa 4.0 quindi il 5G è uno strumento complementare alla fibra. Ci sono due temi di cui si discute: il primo è quello degli eventuali problemi sulla salute delle emissioni radio. Dagli esperimenti fatti, ci sono molti studi che parlano di nessun impatto negativo. Il secondo tema è quello della sicurezza dei dati: che non sono più esclusivamente quelli relativi a messaggi e voce, ma cominciano a essere più complessi, come i dati biometrici, dati sulle utenze domestiche o sulle preferenze televisive. Il tema vero è investire sul 5G e allo stesso tempo investire sulle tecnologie per la sicurezza di questi dati; infine c’è la formazione dei cittadini. Tutti devono sapere che quando si autorizza un sito web ai cookie si sta rilasciando a quel gestore di quel servizio tutte le informazioni sulla propria navigazione in quel sito”.

 

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