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Banca Sella, accordo con PayDo per i pagamenti senza Iban

open banking

Banca Sella insiste sull’open banking e sigla una partnership con la startup fintech PayDo, nella quale il gruppo Sella detiene anche una partecipazione. Grazie all’accordo, nei prossimi mesi i clienti di Banca Sella avranno a disposizione Plick, la soluzione di PayDo che permette di effettuare pagamenti digitali, anche fuori dai confini nazionali, a chiunque all’interno dell’area Sepa, anche se la sua banca non ha ancora integrato il servizio. Il pagamento avviene con un messaggio via WhatsApp, sms e e-mail senza conoscere l’iban del destinatario, scaricare un’app, effettuare registrazioni o, naturalmente, recarsi in banca.

 

“La partnership con PayDo – ha commentato Doris Messina, Chief Digital Transformation Officer della Banca – conferma la strategia di sviluppo di accordi con realtà fintech importanti in un’ottica di open banking, cogliendo le opportunità offerte dal settore, per proporre ai clienti servizi sempre all’avanguardia e vicini alle loro esigenze”. “Banca Sella ha creduto fin dall’inizio in noi e nelle opportunità della nostra soluzione, anche attraverso una partecipazione nel capitale della società – dichiara Donato Vadruccio, Ceo e Fondatore di PayDo. Il Gruppo Sella è una realtà attenta all’open innovation e l’aver scelto la nostra piattaforma per dare valore aggiunto alla propria Clientela è per noi motivo di grande soddisfazione”.

 

Nell’ambito della strategia di open banking, Banca Sella ha lanciato nelle scorse settimane un aggregatore di conti correnti che consente ai propri clienti di consultare le informazioni relative a tutti i conti di cui sono titolari, anche di altre banche, direttamente dall’app Sella o dall’internet banking. A breve è prevista un’ulteriore evoluzione per consentire di fare operazioni, come i bonifici, da tutti i conti aggregati.

 

Tra le tante trasformazioni imposte dal Coronavirus e dal distanziamento sociale, quella dell’accelerazione dei pagamenti digitali è una delle più importanti. La stessa Paydo, che è una fintech nata nel 2016, dice di aver registrato trend senza precedenti durante il lockdown: a marzo e aprile c’è stata una crescita del 50% dell’utilizzo della piattaforma. Registrate, inoltre, spese con ticket inferiori (solitamente maggiori a 500 euro) su tipologie di acquisti inesistenti fino ad ora. In particolare, cresce l’utilizzo del pagamento digitale per la spesa, passata dal 4% dei mesi di marzo e aprile 2019 al 13% nel periodo di lockdown con un ticket medio in crescita rispetto allo scorso anno. I pagamenti per il food delivery (pari al 4%) erano inesistenti lo scorso anno e sostituiscono in toto quelli che nei mesi di marzo e aprile del 2019 venivano effettuati nei bar e nei ristoranti per apertivi e cene, che si sono azzerati insieme alle spese per i viaggi. Nuove categorie di spesa nel periodo del lockdown, inesistenti lo scorso anno, si registrano per farmacie, con particolare riferimento all’acquisto delle mascherine (pari al 3% degli acquisti complessivi) con una spesa media di 41 euro e per abbonamenti streaming e televisivi (in una forma di rimborso tra privati) pari al 2%.

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