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Per il Mef nessun ‘veto’ Ue sulla Rete unica Tim-Open Fiber

Luigi Gubitosi Tim rete unica open fiber

Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, “ha contatti regolari con Margrethe Vestager e funzionari dell’antitrust Ue, con cui ha parlato recentemente. Non è previsto alcun veto sul piano relativo alla rete unica. C’è invece un condiviso obiettivo comune di dotare l’Italia con moderne infrastrutture digitali”. Così alcune fonti del Mef hanno risposto alle indiscrezioni di Bloomberg su una possibile opposizione dell’Antitrust Ue al progetto di fusione tra la rete di Tim e Open Fiber.

 

L’Unione europea, secondo queste voci, sarebbe contraria alla formazione di una rete unica nazionale per preoccupazioni relative alla concorrenza e al ruolo di Tim, che ha pagato le indiscrezioni in Borsa, con il titolo in asta di volatilità in avvio di scambi per poi alla ripresa delle contrattazioni non risollevarsi e perdere oltre il 3% sull’ipotesi che possa arrivare un no al progetto.

 

Se il mef si è affrettato a smentire le voci, la Commissione Europea “non commenta” le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg. In generale “seguiamo con attenzione gli sviluppi” relativi alla rete, ma l’operazione “non è stata” ancora “notificata” alla Dg Comp e spetta alle società valutare se raggiunge le soglie rilevanti, dice una portavoce della Commissione.

 

Del faro dell’Antitrust europeo sul progetto di rete unica a banda larga in Italia a guida Tim ha parlato anche Francesco Starace, Ad di Enel (che controlla Open Fiber insieme a Cdp): “Ho letto questa mattina sui giornali, ma non mi sembra che sia la cosa più importante in questo momento”. Intanto il cda di Enel ha ricevuto l’offerta del fondo Maquarie per l’acquisto della quota del 50% della società in Open Fiber, ma per esaminare la proposta ci vorranno alcune settimane, ha detto Starace a margine di un incontro sull’economia post Covid con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “È arrivata ieri ed è un po’ difficile averla valutata oggi. I tempi sono quelli necessari per approfondire cose del genere. Parliamo di settimane intere, un mese. Sono tempi abbastanza lunghi con offerte che vanno esaminate”, ha spiegato. “Ma non c’è niente di urgente e non abbiamo un calendario che ci corre dietro. Gestiremo la cosa con i tempi necessari”. Se il gruppo cederà il 50% o meno “lo dovremo dire quando avremo finito di esaminare. Non lo posso dire in questo momento, certamente il 50% era il punto di partenza”, ha aggiunto.

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